se la curiosità si impigrisce
(Banana Yoshimoto Un viaggio chiamato vita)

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Banana Yoshimoto, Un viaggio chiamato vita (Feltrinelli, 2010, € 13,00). «Qualsiasi cosa venga fuori dal contatto con forme di vita diverse da sé, aggiunge un buon sapore all’esistenza» (pag. 132). La scrittrice giapponese racconta echi e sensazioni dei suoi viaggi, molti sono in Italia, che per lei è un po’ come andare su Marte. Sentirci descrivere dai suoi occhi diversi, Continua a leggere »


la perfezione dell’altrove
(Banana Yoshimoto Un viaggio chiamato vita)

In Giappone ho ammirato la gentilezza delle persone , in particolare di chi esercitava un ruolo (commessi, impiegati delle ferrovie, camerieri, bigliettai). Ho ammirato l’accoglienza predisposta per chi ha dei bambini (in tutti i bagni trovi dei seggiolini appesi al muro su cui sedere i bimbi piccoli, e c’è sempre un fasciatoio per cambiarli) e le facilities per disabili (nelle stazioni gli ascensori,  numerosi e capienti, hanno un doppio pulsante, uno ad altezza di chi sta in sedia a rotelle). Ho ammirato l’ordine, la pulizia, il rispetto: anche in mezzo a una folla non vieni calpestato, c’è sempre una bolla d’aria attorno a te, una distanza rispettata. Ho ammirato l’allegria delle miriadi di chioschi che per la strada vendono cibi di ogni tipo. Poi ho letto Un viaggio chiamato vita di Banana Yoshimoto (Feltrinelli, 2010, traduzione di Gala Maria Follaco, € 13,00). La scrittrice giapponese racconta sensazioni e ricordi dei suoi viaggi, di cui molti in Italia: Continua a leggere »


stupore
(Banana Yoshimoto Delfini)

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Banana Yoshimoto, Delfini (Feltrinelli, 2010, € 10,00). «Ogni volta che mi svegliavo, vedevo il soffitto di una stanza a me poco familiare e una bambina piccolissima, e mi stupivo regolarmente» (pag. 158). Kumiko, la protagonista del romanzo, è appena diventata mamma, e la scrittrice giapponese dal tocco leggero riesce a dire in due parole cosa si prova alla nascita di un figlio. Uno stupore che chiede tempo per abituarcisi. Lo stesso stupore felice che, in piccolo, ci prende di fronte a ogni cosa che facciamo nascere. Continua a leggere »