nobiltà perduta
(Rosa Matteucci Tutta mio padre)

12 ottobre 2010
Tempo di lettura: 1 minuto

Rosa Matteucci, Tutta mio padre (Bompiani, 2010, € 17,50, pp. 286). Per me Rosa Matteucci (classe 1960) è la miglior scrittrice italiana di oggi. Morti i genitori e il cane, Rosa – chiaro alter ego dell’autrice – ripercorre la propria vita, trascorsa fino agli otto anni in una famiglia nobile e ricchissima di Orvieto, e dagli otto in poi in una famiglia che ha sperperato tutto e vive tra il dileggio del popolino su cui un tempo dominava. Parte del merito è stato di suo padre, dedito a spiritismo, occultismo, astrologia, lotterie e gioco d’azzardo, ma non al lavoro. È con la sua perdita che Rosa fa i conti tra amore, nostalgia e rabbia, mentre dipinge i vezzi della nobiltà andata, i piatti d’oro, i “canini” di razza, la madre che pensa in tedesco. Continua a leggere »

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hanno tutti ragione
(soprattutto Paolo Sorrentino)

1 ottobre 2010
Scritto da: Marta Dore www.martahasflowers.com

Paolo Sorrentino, Hanno tutti ragione (Feltrinelli, 2010, € 18,00).

Ho letto un libro che sono impazzita, che forse mi sono ammalata apposta solo per poterlo leggere in pace. Persa nel mio letto e nelle parole di Sorrentino, ho riso e pianto, ho provato tenerezza e disgusto pietà e orrore.

Ho goduto di una scrittura magistrale e barocca e invece anche secca, di un’intelligenza che non mi lasciava tregua e pazienza se a volte era un tantino troppo compiaciuta di sé. Ho letto un libro di quelli che ti fanno amare la letteratura per sempre, ma non come quando ti succede – come diceva il giovane Holden – che vorresti che il protagonista (o era lo scrittore?) diventasse tuo amico, perché sinceramente io non potrei mai diventare, credo, un’amica né di Tony-coca-Pagoda, né della dolcissima e disperata Rita Formisano, che disse la parola sbagliata nel momento sbagliato, né della baronessa Eleonora Fonseca, che uccise la propria dignità per un barlume di piacere, né tantomeno potrei frequentare Alberto Ratto o l’orrido Fabio.
Però anche se non uno dei personaggi me lo sono sentito vicino o simile a me, li ho amati tutti da perderci la testa, perché tra le verità che mi ha insegnato Sorrentino, che è un genio davvero se sa fare i film che fa e se sa pure scrivere i libri che scrive, c’è che la meraviglia della vita sta anche nelle differenze, nei mondi così diversi che ti convivono accanto e che, stando ai tuoi antipodi, ti possono dire molto più di te di quanto non faccia lo specchio appeso sopra il lavandino del bagno.

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il silenzio della svolta
(Pascal Mercier Treno di notte per Lisbona)

21 settembre 2010
Tempo di lettura: 30 secondi

Pascal Mercier, Treno di notte per Lisbona (Oscar Mondadori, 2008, € 9,40). Un giorno il grigio e prevedibile Gregorius, prof di liceo, esce dall’aula e prende un treno per Lisbona, abbandonando per sempre la sua vita abitudinaria. «È un errore credere che i momenti decisivi di una vita, in cui il cammino usuale modifica per sempre la sua direzione, debbano essere connotati da una drammaticità chiassosa e stridula e da violenti maremoti interiori. […] In realtà l’esperienza che determina un drammatico cambiamento di vita ha spesso una levità incredibile. […] spesso nel momento in cui ha luogo può passare inosservata» (pag. 47). Se l’attimo della svolta facesse rumore, ci verrebbe paura, e non cambieremmo mai.

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quel punto dell’amore
(David Nicholls Un giorno)

1 settembre 2010

Tempo di lettura: 4 minuti

David Nicholls, Un giorno (Neri Pozza, 2010, € 18,00). Emma è seria, piena di ideali, impegnata politicamente, porta occhiali da secchiona che coprono un po’ la bellezza di cui non è consapevole; Dexter è figlio di buona famiglia,  incline al disimpegno, alle sbronze e all’ossessione di trovarsi un posto al sole. Dexter e Emma passano insieme la notte della loro laurea. È il 15 luglio 1988, si piacciono da pazzi, ma lei è impacciata, lui non vuole mostrarsi troppo coinvolto e la storia prende una piega strana. Dex e Em si negano l’uno all’altra e a se stessi per 392 pagine, Continua a leggere »

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dissenso
(Hans Fallada Ognuno muore solo)

18 agosto 2010
Tempo di lettura: 1 minuto

Sul Corriere della Sera di oggi leggo che Ognuno muore solo di Hans Fallada è stato appena pubblicato da Penguin in Inghilterra, ed è un bestseller. L’ho letto dieci anni fa edito da Einaudi, un libro che non ho mai dimenticato, ma che con timore consigliavo agli amici. Ambientato nei primi anni Quaranta, è la storia, tanto più terrificante in quanto vera, di Otto e Anna, una coppia di operai di Berlino che, dopo aver perso il loro unico figlio in guerra, si ribellano al Reich nell’unico modo che riescono a immaginare: di nascosto lasciano cadere nell’atrio dei palazzi e sui pianerottoli cartoline di dissenso con frasi  come “il Fhürer mi ha assassinato mio figlio!”.  Continua a leggere »

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si decolla
(Mark Haddon Boom!)

13 agosto 2010

Tempo di lettura: 1 minuto

Mark Haddon, Boom! (Einaudi, 2009, € 17,00). La scrittura scoppietta fin dalla prima riga (è chiaro che l’autore si è divertito a scriverlo), ma per un po’ pensi di leggere solo la storia di Jimbo, 12enne introverso che vive in una periferia inglese  un po’ triste, con sorella teenager, papà disoccupato, madre in carriera e miglior amico, Charlie. È lui a mettere un walkie-talkie in sala professori, per aiutare Jimbo che teme vogliano spedirlo in una scuola per ritardati. Ma la radiolina capta due prof che parlano in codice, e a pagina 34 Jimbo e Charlie finiscono in un guaio che li porta letteralmente su un altro pianeta. A quel punto ia storia decolla letteralmente. Tutto, però, è talmente credibile da conquistare anche chi odia fantasy e fantascienza. Continua a leggere »

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la commedia umana
(Elizabeth Strout Olive Kitteridge)

12 agosto 2010
Tempo di lettura: 2 minuti

Elizabeth Strout, Olive Kitteridge (Fazi, 2009, € 18,50). Ci sono molte qualità soggettive che fanno giudicare un libro “bello”. A me piacciono quelli che ti si appiccicano addosso e continui a pensarci anche quando non stai leggendo. Questo è uno.

A Crosby, una cittadina sulla costa del Maine in cui immagini  casette di legno bianco, strade ampie e quelle enormi automobili americane con la fiancata di legno, si svolgono esistenze normali talvolta attraversate da fatti eccezionali – una tentata rapina con ostaggi all’ospedale, un figlio divenuto assassino della fidanzata, il dolore di una gravidanza mancata che invita al suicidio. Ma sono momenti, perché la vita è un fluire più ampio e famelico che tutto ingurgita, anche l’eccezione, anche la tragedia. Lo sa bene Olive Kitteridge, insegnante di matematica in pensione: lei è il filo rosso che collega i capitoli, ognuno un racconto perfetto e concluso.

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absent in the spring
(Mary Westmacott Il deserto del cuore)

9 agosto 2010
Tempo di lettura: 2 minuti

Il deserto del cuore di Mary Westmacott (Mondadori, 2010, € 9,50) si intitola, nell’originale, Absent in the spring, dal primo verso di un sonetto di Shakespeare, parole perfette per condensare la storia del matrimonio fra Joan Scudamore e suo marito. Joan è una borghese beneducata e benpensante che ha diretto la casa, la famiglia, i tre figli e il marito avvocato con impeccabile fervore. Bloccata a una stazione nel deserto iracheno in attesa di un treno che non arriva, Joan si trova sola con se stessa e in quel silenzio disoccupato così insolito per lei sente affiorare verità di cui ha sempre ignorato gli indizi. Continua a leggere »

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doposbornia emozionale
(Michael Zadoorian Second Hand)

3 agosto 2010
Tempo di lettura: 1 minuto

Michael Zadoorian, Second Hand (Marcos y Marcos, 2010, € 16,00). Il mattino dopo aver fatto cilecca con la nuova fidanzata, Richard, il protagonista, commenta: «Sono in pieno doposbornia. Non di tipo alcolico, perché non ho bevuto. È un doposbornia emozionale. Quando mi espongo, o faccio qualcosa di imbarazzante o dico qualcosa di stupido […] mi sveglio con un martellante, paralizzante doposbornia emozionale, di quelli che vorresti non pensarci, ma non puoi fare a meno di pensarci» (pag. 134). Ecco come si chiama, quella sensazione orribile! La proviamo tutti, ogni tanto, per i motivi più diversi. Vale la pena di annotarselo. Dare il nome giusto alle cose che ci disturbano le contiene un po’. Se uno dice a se stesso “ho un doposbornia emozionale”, credo gli passi più in fretta. Richard (come lo scrittore Michael Zadoorian) è bravissimo a dare nomi alle sensazioni. Per questo alla fine del libro vorresti averlo come amico.

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solo me
(Francesco Piccolo La separazione del maschio)

3 agosto 2010
Tempo di lettura: 1 minuto

Francesco Piccolo, La separazione del maschio (Einaudi, 2010, € 11,00). «La maggior parte del tempo degli amanti, dell’attenzione delle persone, è occupato dalla preoccupazione che la persona amata non ami qualcun altro. Non che ami me, ma che non ami altri. Questo a me è sempre sembrato sia impreciso, sia troppo poco. Se Teresa, quando si sveglia la mattina, ha negli occhi il suo amore per me, non voglio dire che non ha importanza se ama anche qualcun altro, […] ma voglio almeno dire che mi basta. E vorrei che bastasse anche a lei il mio amore. So che è difficile avere questo pensiero in una coppia, ma la verità è che è l’unico pensiero sensato» (pag. 138). Da questo libro sfrontato, pieno di erotismo, maschile fino al midollo, a volte fino alla nausea, saltan fuori pensieri così. È talmente vero che imbarazza. Costringe a calcolare le energie spese a reclamare all’amore quel “solo me”, col rischio poi di perdere proprio il “me”.

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