amore e altre ostinazioni
(Rosa Matteucci Le donne perdonano tutto tranne il silenzio)
Rosa Matteucci Le donne perdonano tutto tranne il silenzio (Giunti, 2012, 12,00, pp. 142). Ho già scritto in questo blog della mia passione per Rosa Matteucci. Penso sia una che si ama o si odia. Io ne vado matta. Ed ecco il suo nuovo romanzo che affronta un tema cruciale per la metà secca del genere umano. Qui si parla del modo particolare che hanno le donne di vivere gli amori, specie quelli sbagliati. Tenace, sacrificale, generoso e stupido. C’è poco di cui colpevolizzarsi, è una natura. Amanti ostinate anche dei maschi più sfuggenti (soprattutto di quelli). Qui si parla dell’amore che «ha scavato una galleria, si è costruito una tana da dove rosicchia, avvelena, sanguina, prolifera come un’ulcera». Chi dice di non conoscerlo non è sincero. Si parla di Maria, che «ha chiuso l’amore dentro un’ampolla, tappata bene col sughero. Sta lì prigioniero del vaso, ma anche se non può respirare, l’amore non muore. L’amore sopravvive anche agli effluvi delle scarpe da ginnastica dei giovani maschi. In lui si ravvede una certa maligna tenacia». E di Marta che, dopo due anni da amante appassionata, «con penetrante lucidità accompagnata da ripetute stilettate al cuore, vede Francesco per quello che è: un ometto di mezza età assediato da varici, polipi e prostatite in fieri».
Al centro della storia, un regista (Francesco appunto) che sta girando uno strampalato film su Gesù (Marta e Maria non sono nomi casuali), più provocatorio della Passione di Mel Gibson… Qua e là pagine visionarie e vagamente surreali. Sparsi, riferimenti alla passione tragica di Catherine in Cime Tempestose. A metà circa, un capitoletto sui cambiamenti del corpo durante la menopausa che mi ha procurato una sera di risate da lacrime.
Grande Rosa Matteucci, dissacrante, cinica, liberatoria, esilarante, prestigiatrice di parole. Grazie per aver parlato dell’amore così.
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Scritto da: Francesca Magni
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Tags: amore, Giunti, Le donne perdonano tutto tranne il silenzio, Rosa Matteucci
Mi ispira questo libro! Pazzesco come da secoli si parli di tutti i mille volti che può avere l’amore e ogni volta che si legge un romanzo o una poesia che ne parla si trovi sempre qualcosa di nuovo, una sfaccettatura mai colta o un’esperienza che ci sembra unica. Grazie per questa bella recensione!
mi piace! Di questo libro già mi aveva incuriosito il titolo…
non ho mai letto nulla della Matteucci…penso che inizierò da qui…
grazie Francesca
ciao Francesca, leggo da poco il tuo blog e mi piace tantissimo!
ho appena comprato questo libro, fino ad ora ho sempre condiviso le tue recensioni, speriamo di condividere anche questa
un saluto
mari
Ciao Maria! Grazie, è un piacere incontrarti qui. Spero che la Matteucci incontri i tuoi gusti. Come ho scritto, è una che o si ama o si odia. A me sono piaciuti molto anche Tutta mio padre e Lourdes. Aspetto il tuo parere
Susy, voglio il tuo parere di super lettrice!
Sono stato attratto dal titolo, molto bello. Avevo deciso di fare un salto in libreria. E’ un romanzo, una storia dal binario attualissimo, perché no.
Poi, oggi, ho ascoltato l’intervista su Capital.
Mi sono fermato e penso d’aver fatto bene. Non mi piace la critica spietata al maschio. Queste furberie non devono esistere, cosa c’entra il DNA femminile che è migliore, il maschilismo e tutte quelle menate che servono solo a creare disappunto, utile solo allo scopo di vendere?
Ovvio non discuto lo stile e l’arte della Matteucci che, hai detto bene, si odia o si ama.
Ma qua siamo alla cattiveria, approfitta del disagio femminile, mette la donna contro l’uomo e questo non mi piace.
Può fare pubblicità in altro modo, senza aizzare nessuno.
Se uno è imbecille lo è a prescindere dall’età, dal colore della pelle, dalla nazionalità e, ovviamente, dal sesso; o volete dirmi che donne imbecilli non ne esistono?
Grazie per lo spazio. Cordialità
Di donne imbecilli ne esistono eccome caro Piero…
Quanto alla critica al libro, ancora non posso esprimermi non avendolo letto.
Ma mi hai fornito uno spunto che mi servirà per essere ancor più obiettiva quando lo farò… Mi riprometto di tornare e dare la mia personalissima versione…
Per Susy – è stato bello leggerti, sapere delle distanze che hai preso e senza esprimere giudizio. Non mi riferisco al contenuto del romanzo ma alle dichiarazioni rilasciate dalla scrittrice durante l’intervista su radio Capital. Ho trovato orrendo, non il contenuto del libro che, ribadisco, non ho letto per scelta, bensì l’isterismo nel puntualizzare che il miglior DNA è quello femminile, nel mettere contro maschi e femmine; risulta evidente che il target è la femmina e non la Donna.
Comunque, dal tuo di scritto si evince che sei Donna intelligente e razionale ma, grazie al cielo, questo prescinde dal fatto che il tuo sesso sia diverso dal mio. Bisognerebbe sentire l’intervista, radio Capital, è a quello che mi riferisco, non al libro che certamente sarà bellissimo, come non potrebbe esserlo, non ne sbaglia uno. Grazie.
Cordialità, sempre
Ebbene caro Piero, hai stuzzicato la mia curiosità tanto che ho cercato ed ascoltato l’intervista di Mario de Santis Soul Food Radio Capital, ammesso che sia questa l’ntervista alla quale ti riferivi nel tuo post.
Un’intervista nella quale la Matteucci dice che la donna è biologicamente e geneticamente più “forte” dell’uomo e che l’uomo, poverino, che deve fare? Non ci può fare nulla. L’intervista nella quale dice che ci sono più mortalità in culla maschili che femminili e che questo la dice lunga sulla forza fisica delle donne… per il solo fatto di partorire noi siamo più toste…
E’ questo il contenuto che ti ha in qualche modo provocato del risentimento?
Non sono d’accordo con tutto quello che ho ascoltato nell’intervista, anche se, da appartenente alla specie “femmina” devo difendere la categoria ed ammettere che… sì… insomma conosco maschietti che quando hanno un misero raffreddore sembra che siano ad un passo dalla tomba!!!! Ovviamente è una battuta: la mia opinione è che non è una mera questione di DNA migliore o peggiore, non si tratta di femmine contro maschi: ci sono donne forti, tenaci, resistenti, “con le palle” se vuoi… così come si sono maschi che latitano, codardi, che non si mettono in gioco, sordidi, falsi e sibillini… Ma esiste anche il contrario… uomini sensazionali e donne decisamente stronze!
Alla fine si tratta sempre di punti di vista no? Da quale angolazione guardi le cose… La Matteucci ha raccontato solo una angolazione, un punto di vista, il suo, che di certo non è verità assoluta. Ora devo per forza leggere il libro per capire pienamente il contenuto dell’intervista!
Il sesso non ha nessuna importanza, è la tua decodifica chimica all’interno del cervello che stabilisce la qualità delle cose.
E per me non esiste la “specie” femmina o maschio.
Non amo diversificare gli umani per sesso, quello è, ci nasci, ma sulle qualità personali sì, quindi brain diverso, educazione diversa, cultura diversa. Tutto questo prescinde dal cromosoma. Non esiste categoria o specie, se non sui libri di scienza; sei nata femmina per mettere al mondo figli, per il resto sei come il maschio o viceversa, hai un cervello, delle braccia e delle gambe quindi, cammini, agisci e ragioni, a prescindere da quel benedetto cromosoma. Il resto lo fa la società.
Devo ringraziarti, sei stata bravissima. Quello che mi ha colpito però è stata la caparbietà … sei andata a cercare l’intervista?
Ma sei un mostro … ops? … stavo per scrivere di femmina
Ciao, unità carbonio, specie Donna!
Francesca, sei stata perfetta, gentile e chiara anche se forse leggermente di parte … dimmi la verità, speravi che mi sbagliassi, anche poco poco, eh!?! Ahahaha!
Non ti conosco personalmente ma mi permetto lo stesso di darti un bacio … virtuale, certo, ma sempre bacio è Mmmmmück
P.S. Il bacio è maschile?
… ahahaha, viva l’inglese
Eccomi qui Francesca. Terminato giusto ieri sera il romanzo della Matteucci.
Per prima cosa devo dire che il contenuto del libro ha nulla o poco a che vedere con l’intervista su Capital di cui sopra (vedi il commento di Piero), perchè la Matteucci critica con lucida ironia e nella stessa misura femmine e maschi. E non si tratta neppure di “critiche” in realtà… piuttosto di luoghi comuni che vengono puntualmente demoliti e di verità che, in fondo in fondo, non siamo disposti a raccontarci, maschi e femmine, non c’è distinzione! Una delle verità contenute in questo libro che, sono certa, almeno una volta ognuna di noi si è detta è “perchè devo rincorrere un uomo che mi cerca solo per portarmi a letto?” o, a seconda dei casi, “perchè devo farmi umiliare da un uomo che tanto… non lascerà mai la moglie per me???”. Questo per parte femminile… ma garantisco il libro è disseminato di altrettante pillole gustose e tutte rigorosamente al maschile!
Devo ammettere che ho gradito più la prima parte del romanzo della seconda… e sono d’accordo con te sulle risate circa il decadimento fisico delle “ragazze di cinquant’anni”! Fantasctica!