considerazioni intorno agli e-book
Scritto da: Susy
Mia nipote ha 16 anni.
Ieri è entrata trionfante in cucina sbandierando orgogliosamente il voto (nove) nella verifica di latino.
Subito dopo è andata dal papà supplicandolo di darle il permesso di scaricare un e-book a € 9,99 sul suo nuovissimo e-book reader. Non ha avuto il permesso perché la signorina… legge in media un libro a settimana. A settimana, non al mese. Libri che non si possono regalare alla biblioteca perché lei… li ha riletti tutti almeno due volte. E se le viene la voglia di rileggerne uno… deve averlo a portata di mano.
L’acquisto di un ebook reader è stata quasi una necessità perchè in casa non ci sono più librerie disponibili ad accogliere i libri che lei divora e perchè, dobbiamo dirlo, un libro stampato costa in media 15-16 euro, un ebook può costare dai 5 ai 10 euro. Certo è necessario sostenere l’acquisto del supporto dove scaricare e leggere i files scaricati. L’operazione è talmente semplice che, quando mia nipote ha fatto vedere al nonno come si fa a “scaricare” un libro da internet, il nonno (il mio papà) è rimasto perplesso. Continuava a ripete che erano bastati due minuti ed aveva già il libro su quell’affare! Sì, lo ha chiamato esattamente così “affare”. Il mio papà che va in crisi anche solo a cercare un numero nella rubrica del celllulare!
Eppure io, che appartengo ad una generazione evidentemente diversa, non riesco a capire come si possa leggere un libro da un monitor, piccolo, in bianco e nero.
E le copertine colorate? E quel buon odore di stampa? E sfogliarne le pagine, sottolineare i punti che ci hanno colpito di più, e magari, a margine, scrivere delle note…
E sì, appartengo ad un’era che con la tecnologia ancora fa a cazzotti. O forse sono solo io ad essere nostalgica e a pensare che tenere un libro tra le mani, sfogliarlo, insomma toccarlo con mano, rappresenti un piccolo piacere.
Ma le librerie sono davvero destinate ad essere soppiantate da piccoli monitor, I pad, tablet e chi più ne ha più ne metta?
Non oso pensarci. E nello stesso tempo mi dico che per i ragazzi dell’età di mio nipote (il più piccolino, 10 anni) questi strumenti elettonici saranno il futuro.
Studieranno anche su tablet, ebook reader, I pad e chi più ne ha più ne metta?
Scompariranno i libri di testo?
Sarà tutto “downloadable” via internet? I quotidiani lo sono già. Sarà anche il futuro dei libri?
Ok, scusate, sarò anacronistica ma questo pensiero mi mette una profonda angoscia e tristezza. Scompariranno anche le librerie dalle nostre case a questo punto?
Avremo minuscole schede di memoria anzichè tomi disposti in doppia file sugli scaffali?
Bè certo, ci sarà meno da spolverare e magari più spazio in casa… diventeremo tutti ciechi con buona pace degli ottici ed osculisti, perchè… leggere su di un monitor… fa poi così bene alla nostra vista?
Insomma… la piccola disputa di cui sopra è terminata così: l’ebook è stato acquistato e scaricato con un contributo pari a 5 € donati dalla zia (cioè io) e altri 5 € estorti al nonno… (ah i nonni se non ci fossero dovremmo inventarli!!!) con buona pace del saldo della carta di credito! Dopotutto un libro, stampato o elettronico è pur sempre un investimento in cultura…
O no???
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Scomparire le librerie? Quando ci si pone l’interrogativo se le librerie continueranno a esistere nell’era degli e-books si compie questo errore: si parte dall’assunto implicito (e non argomentato) che la libreria sia l’equivalente di una “rivendita” di libri e che una “rivendita” online la batte ampiamente. Ma la buona libreria non è solo una “rivendita” (e sottolineo: la “buona” libreria). Semmai è la libreria online, che venda libri a stampa o e-books o entrambi, ad essere solo questo: una rivendita. Invece le librerie “fisiche”, non virtuali, sono spazi: luoghi essenziali per fare cose come curiosare tra i libri appena usciti o cercare tra quelli a catalogo, sfogliare, scoprire libri che nessun periodico ti aveva segnalato ma che il libraio ha ordinato. E poi: luoghi per fare un po’ di chiacchiere con il librario/a, che può essere persona simpatica, competente e piacevole, luoghi per incontrare altre persone come te, luoghi dove bere il caffelatte nell’angolo bar, dove partecipare a incontri con gli autori, ecc. Insomma: nessuna libreria online fa tutte queste cose e in genere alla libreria online ci arriviamo dopo che già sappiamo che cosa vogliamo. Invece l’ambiente fisico fatto di scaffali e banconi consente di fare molto meglio di qualsiasi percorso online quella cosa essenziale per l’amante della lettura che è: curiosare. Poi oggi che già solo in Italia si stampano 60.000 nuovi titoli all’anno, e nessuna libreria può ovviamente tenerli tutti, diventa sempre più importante la selezione fatta dal librario che riceve in anticipo le schede sulle prossime uscite, che esercita il proprio gusto con cui possiamo essere in sintonia e che può insegnarci qualcosa (e se non siamo in sintonia allora tanto vale cambiare libreria). Le librerie online invece sono fatte per tenere “tutto”: questo è il loro punto di forza se cerchiamo qualcosa di particolare, ma il loro punto di debolezza se cerchiamo selezione e un’attenzione specifica a qualcosa, che sia un tema o la qualità. Se quindi guardiamo a punti di forza e punti di debolezza, possiamo semmai concludere che è opportuno che i due sistemi di vendita, quello online e quello fisico, convivano, perché si compensano. Se poi pensiamo che destino delle librerie e destino del libro a stampa vadano di pari passo, ci sono tante altre cose che rendono scettici sull’eventuale successo del libro elettronico e la scomparsa del libro a stampa. Ci sono dati come il successo della “cartoleria” di lusso: di cose come le agende Moleskine, ditta che quest’anno si preparara all’ingresso in borsa dopo aver visto crescere costantemente il suo fatturato: perché a tanti la carta piace, anche per motivi affettivi, perché la si riscopre, perché i bytes e i gadgets elettronici stufano, non foss’altro che non possono offrire nessuna di quelle variazioni di aspetto, copertine, colore che i prodotti di carta ci assicurano. E infine valutiamo anche questo: i dati dicono che le vendite di e-reader sono diminuite del 30% e che salgono i tablets. Ma con i tablets non è possibile leggere libri per via degli schermi riflettenti che stancano l’occhio. E se gli e-reader vanno giù, su cosa si potranno leggere gli e-books? Su altri nuovi dispositivi? Che ci richiederanno altri nuovi investimenti e che nello spazio di due anni diventeranno obsoleti? Il problema quindi è la rapidissima obsolescenza dei dispositivi per la lettura digitale, molto più rapida di quella dei computer. Perché i readers sono ancora rozzi e immaturi. Nel momento in cui compriamo un reader, e poi lo cambieremo per prenderne uno più evoluto, dovremmo riflettere su quanto ci costa finanziare il ciclo di innovazione della tecnologia che si finanzia proprio grazie a chi già oggi si convince a comprare e che di fatto entra in un processo all’infinito Richiede ottimismo, voglia di mettere spesso mano al portafoglio, e una discarica in cui buttare ogni tanto i gadgets elettronici strasuperati che ci troveremo in mano. Invece i libri a stampa non saranno mai oggetti obsoleti sottoposti a un ciclo infinito di ricambio e li potrai leggere dappertutto. Si fa davvero molta fatica a vedere aspetti positivi in tutto questo se lo si considera in una prospettiva temporale non immediata. E soprattutto se si considera la “vulnerabilità” di un “libreria” personale di libri elettronici. Senza ricarica, si spegnerà. Ma la tua libreria di casa, invece, quella di scaffali e libri a stampa, quella non si “spegnerà” mai.
Una delle mie figlie, proprio l’altro ieri mi ha detto: “mamma, ti rendi conto che e’ gia’ ora di comperare un’altra libreria?”……
Grande Susy, la carta ci ha stregate! Annotazioni, sfrigolii contro le lenzuola, le “orecchie” alle pagine, il libro che crolla dalle mani quando gli occhi proprio non vogliono piu’ restare aperti….
E le librerie che sono i mobili piu’ belli della casa perche’ dentro ci sono i pezzettini della tua vita? Questo l’ho letto al mare, questo mentre aspettavo il mio primo figlio, questo me l’ha regalato la mia amica….
E le librerie negozi? Sara’ che anch’io appartengo a un altro secolo ma, come si fa a rinunciare al piacere di entrare in un salotto meraviglioso e a perdersi in tutto quel mondo che c’e’ intorno?
Non riesco neppure a pensare che possano scomparire.
Il mondo cambia veloce.
Io cerco di adeguarmi, non senza fatica e non sempre d’accordo.
Pero’ la carta…. ma vuoi mettere?
Che super lettrice tua nipote! Mille complimenti da parte mia! Pensa che la stanza principale della mia casetta è interamente tappezzata a libreria, per poter mettere tutti i miei cari libri! Non riesco nemmeno a pensare che tutte queste meravigliose copertine, le pagine con le frasi sottolineate, i ricordi che appartengono loro, possano scomparire in un prossimo futuro… Eppure… Io non posseggo un e-book reader, per partito preso. Mi rendo conto però, che se non avessi più lo spazio fisico per i libri o se la spesa per acquistarli divenisse troppo esosa, il lettore digitale diverrebbe forse l’unica soluzione (ancora dopo la biblioteca, naturalmente!). Ne farebbero le spese tante belle sensazioni, troppe! Io, poi, lavoro tutto il giorno davanti allo schermo del pc e il solo pensiero di passare anche le mie serate a fissare un piccolo schermo per poter leggere mi fa venire i brividi! Se già così alterno tre paia di occhiali per vederci qualcosa da mattina a sera, con il lettore di libri digitale credo proprio che il mio oculista potrebbe arrivare a vietarmi la lettura!
Come sono d’accordo con te Pierfranco! Condivido ogni singola parola!
Che bello entrare in una libreria e sfogliare i vari volumi, leggere qualche passo, l’incipit, oppure qualche riga nel mezzo, rovistare tra gli scaffali e scovare libri di cui non avevi mai sentito parlare ma che, per qualche inspiegabile ragione, ti catturano e conquistano! Che bello confrontarsi con il tuo libraio di fiducia che ti consiglia un autore non per vendere ma perchè lo ha letto e gli è piaciuto e vuole condividerlo con te!
Hai perfettamente ragione: una libreria non è una rivendita di libri… è molto di più, è per me un mondo incantato nel quale mi perdo ogni volta! Entro con un’idea precisa su un autore, un titolo e spesso esco con tutt’altro… oppure con il mio autore e con molto altro!
Io… che non riesco neppure ad andare in bilbioteca perchè ho con i libri un rapporto quasi fisico nel senso che ne sono gelosa e li presto a fatica e solo a persone di cui ho cieca fiducia, alle quali posso suonare il campanello e dire “hei… non mi hai ancora restituito il mio libro”… figuriamoci se potrei affidarli ad un “affare” tecnologico freddo ed impersonale….