Elisabetta Bucciarelli La resistenza del maschio

19 dicembre 2016
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scritto da: Angelo Di Liberto

Elisabetta Bucciarelli La resistenza del maschio (NNE, 2015, €13, pp. 234).

È una storia di assenze, di distanze, di geometrie dell’anima, di quell’intervallo sottile e impercettibile che separa un Uomo e una Donna in un rapporto amoroso.
Elisabetta Bucciarelli, autrice del testo, utilizza dimensioni pirandelliane per interrogarsi su identità e riverberi di coscienza in uno spazio e in un tempo diversi da quelli a cui siamo stati abituati.
Uomo è Emme, Donna è Effe. Il loro incontro è casuale. Un incidente d’auto in cui Effe rischia di perdere la vita e a cui Emme assiste, impotente, poco distante.
Inizia un rapporto di alternate corrispondenze. Lei si muove nella consuetudine e Lui nel bisogno tangibile di liberarsi dagli schemi e dare vita a una nuova forma di relazione che coincida con la sua visione del mondo.
È l’assenza ciò che forgia, o per meglio dire la sottrazione, che non è fuga ma necessità di riallineare se stesso, di immettere il silenzio eloquente nel parlato iperattivo di Effe, nella sua smania della definizione a tutti i costi.
E poi parallelamente, come in ogni magnifica commedia pirandelliana, l’umorismo irrompe e s’impone, personaggio principale, nella sala d’aspetto di uno studio medico, in cui tre Effe, Marta, Chiara e Silvia, si raccontano di uomini.
Sono storie ordinarie, eppure uniche, di amori e di tradimenti, di quel bisogno tutto femminile di appartenenza, maternità e protezione.
Non hanno riserbo queste donne, si danno l’una all’altra perché non si conoscono. Hanno il vantaggio dell’apparente estraneità. Tutte convinte nei loro principi di femmine alla perenne conquista del maschio, dimenticano che nel frattempo Uomo è diventato una specie mutante in grado di svicolare per appartenere a un Altrove ancora tutto da delineare in cui i ruoli si frantumano.
Sembra di sentire quell’uomo pronunciare una delle fatidiche frasi dal “Così è se vi pare”: “Vi vedo così affannati a cercar di sapere chi sono gli altri e le cose come sono, quasi che gli altri e le cose per se stessi fossero così o così.”
Ma attenzione. Proprio quando sembra ormai scontato che la vita abbia trovato il proprio equilibrio, e Emme sia riuscito nel suo intento di sottrazione alla scoperta di ciò che è per lui Amore, arriva qualcosa che coincide con un principio vecchio come il mondo: “Ciò che è decisivo si compie nonostante tutto”. E l’esistenza dell’Uomo cambia ancora.

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