finché morte non ci separi
(Anne Tyler Guida rapida agli addii)

14 luglio 2012

Anne Tyler, Guida rapida agli addii (Guanda, 2012, traduzione di Laura Pignatti, €15,00, pp. 214). «La cosa più sorprendente, quando mia moglie tornava dal regno dei morti, era la reazione degli altri». Basta la prima frase a trascinare nella storia di Aaron, un giovane vedovo che ha perso la moglie per il crollo di una quercia sulla casa. Dorothy era la sola ad amarlo anziché accudirlo, come avevano fatto sua madre, sua sorella e le precedenti fidanzate, troppo sollecite verso i suoi difetti: una gamba zoppa, un braccio offeso e la balbuzie. Aaron è un uomo singolare, altissimo, in cerca di indipendenza ma senza frenesia. Ci si affeziona al suo modo di ragionare e al suo lutto terribile ma quieto, raccontato in una sequenza di gesti quotidiani minimi. Anne Tyler fa così a rendere i personaggi, li segue in ogni piccolo movimento, cosa fanno, dove vanno, cosa mangiano.

Quando Aaron crede di avere Dorothy al fianco non sembra strano: i morti tornano davvero a trovarci?, ci chiediamo con lui. «Se li conoscevi bene, se li ascoltavi attentamente quando erano vivi, forse potresti immaginare cosa ti direbbero anche adesso. Quindi la cosa importante è prestare attenzione mentre sono vivi», conclude. E così la storia (a lieto fine) di un vedovo diventa un inno ad amarsi meglio.

Peccato per il titolo italiano, che riprende il gioco a proposito di una collana di libri edita dalla casa editrice di Aaron, ma tradisce un po’ la storia e fa pensare ad altro da quello che è. Non accade niente in modo rapido, in questo romanzo. Tutto è minuzioso e scorre con il tempo di cui ha bisogno. E The Beginner’s Goodbye, il titolo originale, dice molto di più su Aaron – e su chiunque di fronte al primo grande lutto.

Scritto da: Francesca Magni

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(Anne Tyler Guida rapida agli addii)”


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