il lato oscuro del matrimonio
(Adam Ross Mr Peanut)
Adam Ross Mr Peanut (Einaudi, 2012, traduzione di Cristiana Mennella, € 22,00, pp. 359). Adam Ross è newyorkese, quarantenne, sposato con una compagna di università da vent’anni. Felicemente, sostiene, e dedica questo suo romanzo d’esordio (e di immediato successo) alla moglie Beth. Ma cos’è un matrimono felice? «Il matrimonio può salvarti la vita o è l’inizio di un lungo duplice omicidio?» scrive Ross. No, il libro non dà la risposta. Eppure, in un certo senso, la dà. Lo fa inoltrandosi nel lato oscuro della relazione, senza timore di infrangere tabù. A cominciare dalla fantasia che il coniuge muoia…
David Pepin, creatore di videogiochi di successo, ama Alice da 13 anni, non sono riusciti ad avere figli e lei è obesa a periodi alterni: quando dimagrisce, però, lui la sente sfuggire; la preferisce grassa. David ama Alice nel modo in cui ci si ama dopo 13 anni. Eppure continua a immaginarne la scomparsa. «Le prime volte che David Pepin sognava di uccidere sua moglie, non era lui a ucciderla. Sognava sciagure mandate da Dio». La violenza è esclusa. Però, quando Alice muore davvero, David stesso non sa capire se sia stato lui a ucciderla. Inizia un giallo, più che altro psicologico.
Entrano in gioco due investigatori: entrambi sono sposati da anni, entrambi a volte fantasticano la morte della moglie. Hastroll ha una consorte che da cinque mesi si è messa a letto e rifiuta non solo di alzarsi, ma di spiegargli le ragioni (magnifico il momento in cui Hastroll finalmente sembra capirle). Sheppard si è rifatto una vita da poliziotto dopo essere stato uno stimato medico ed essere stato accusato, e poi assolto, dell’omicidio della moglie – una caso di cronaca vera che ha ispirato il film Il fuggitivo e che allo scrittore serve per introdurre di nuovo l’ambiguità che vive anche David Pepin: è il marito o non è il marito che ha ucciso la moglie, della quale sognava l’accidentale scomparsa?
Le vicende dei due investigatori aprono altrettante parti del libro, che alla fine è composto da tre storie di tre uomini (Pepin, Hastroll, Sheppard) e di tre matrimoni. Più che intrecciarsi, le vicende si giustappongono quasi che Adam Ross volesse catalogare il lato oscuro di ogni vita matrimoniale. Se c’è un difetto, in questo romanzo, è che mette molta carne al fuoco.
Però ci sono pagine memorabili, relazioni e tradimenti descritti con raffinata sensibilità. C’è il degenerare dell’amore in consuetudine, quel processo per cui più l’amore-passione scema, più l’amore-bisogno si consolida, si fa cemento, colla, sostegno, putrella. Chiunque fantastichi di tornare libero e rigettare i dadi della propria vita dopo la fine di un matrimonio sa quanto costi il solo pensiero; conosce il dubbio: e se quel legame fortissimo, a tratti asfissiante, con il compagno di una vita, fosse un’espressione dell’amore altrettanto autentica dell’amour fou? Risposta non c’è. Se non quella personalissima di ogni singola storia.
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Scritto da: Francesca Magni
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Tags: Adam Ross, coppia, Einaudi, matrimonio, Mr Peanut
…non so’ se il libro sia all’altezza della recensione, ma lo devo assolutamente leggere!
Il libro vale molto più della recensione! Lo consiglio
Un libro molto interessante, ancora dalla parte maschile, e nella linea della letteratura alla Franzen. Bello, nella costruzione e descrizione di una ambiguita’ che conosciamo tutte. Ma un libro che descriva il femminile in una relazione di lungo corso , c’e’ ? E se c’e’ me lo indichi?
A volte quello che mi rimane, a parte la meraviglia per i funambolismi letterari, e’ un senso come di incompiutezza; sento piu’ narrato mio marito di me!
Grazie per il consiglio…. Ho passato in compagnia di questo libro ore molto piene!
Concordo. Alla Franzen. Punto di vista maschile (interessante!). Mi frulla intesta la tua domanda ma non trovo risposta. La giro a chi ci segue: vi viene in mente un buon romanzo che descriva il femminile in una relazione di lungo corso?
Così d’acchito, su due pieri l’unico titolo che mi viene in mente è “La metà di niente” di Catherine Dunne ma… sono fuori tema in realtà, perchè in questo romanzo si parla di un abbandono, non di una relazione “in corso”…
Interessante spunto Carla… devo ripensare alle mie letture… e vedere se scovo un titolo!
potrei consigliare “Due” di Irene Nemirovsky edito da Adelphi… mi è stato regalato… e non l’ho ancora letto… per cui non sono in grado di dire se effettivamente centra l’argomento oppure no…… so che parla di una relazione in ogni caso… ed è scritto da una donna…
qualcuno lo ha letto?
“Due” è davvero un bel libro! Uno dei romanzi di Irène Némirovsky che ho apprezzato di più, insieme a “Suite francese”… Credo di averne scritto anche la recensione un po’ di tempo fa, ma non ricordo esattamente quando..! Mi era piaciuto tanto e te lo consiglio vivamente! Vedrai che, una volta appassionata alla scrittura della Némirovsky, non la mollerai più!