Andrew Sean Greer La storia di un matrimonio

7 maggio 2012
Scritto da: Susy

Andrew Sean Greer, La storia di un matrimonio (Adelphi, 2008, pp. 224). Si dice spesso che una persona non si conosce mai veramente, fino in fondo intendo, fino alle recondite pieghe dei pensieri o desideri. Vale anche per la persona con cui decidi di condividere un pezzo di vita: tuo marito, tua moglie. Poi un giorno capita di scoprire qualcosa, casualmente, un pezzo di vita passata appartenente alla persona che ti dorme accanto, ed è come scoperchiare il famigerato vaso di Pandora: scopri cose che non avresti mai sospettato, ed inevitabilmente ti chiedi “ma come ho fatto a non accorgermi di nulla?”
Questo è quello che accade a Pearlie ed Holland Cook.
Vivono nel Sunset a San Francisco, laddove la terra finisce ed arriva il mare.
Pearlie ed Holland vivono una vita tranquilla, scandita dalle loro abitudini, sempre uguali. Il tempo scorre lento, calmo ed apparentemente sereno.
Pearlie si prende amorevolmente cura del suo bellissimo marito e del loro figlio Sonny. Cerca di proteggere il suo Holland dalle brutture del mondo, facendolo vivere, per quanto è in suo potere, in un mondo ovattato e sereno. Ritaglia dal giornale gli articoli che raccontano di violenze, crudeltà, della cattiveria del mondo, che lei cerca, invano, di tenere fuori dalla porta della loro casa.
Poi un giorno qualcuno bussa alla porta di casa Holland e quello che era stato… smette di essere. Il passato irrompe prepotente nella loro vita solo apparentemente tranquilla e Pearlie scopre con orrore di essersi illusa, di aver vissuto la vita di un’altra donna, di avere di fronte a sè un uomo che non conosce.
Da qui l’obbligo della scelta. Cosa fare? Lasciarlo andare verso il suo destino? Scappare lei stessa da quella che è la sua vita, che faticosamente e meticolosamente ha costruito con pazienza e dedizione, verso una vita diversa che non riesce nemmeno ad immaginare?
Un solo imperativo: proteggere Sonny, suo figlio.
Non posso rivelare troppo della trama, perché, svelandovi troppi particolari vi toglierei il gusto della scoperta… Non posso nemmeno rivelarvi la scelta di Pearlie… toglierei il gusto della sorpresa.
Il ritmo di questo libro ricorda molto il thriller. L’ansia di sapere chi è il colpevole. L’autore del delitto. Non c’è un delitto in La storia di un matrimonio, ma una forte tensione ermotiva. Inevitabile chiedersi… io al posto di Pearlie cosa avrei fatto?
Buona lettura…

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