Stefano Benni Bar sport

2 gennaio 2012
Scritto da: Sara

È sicuramente uno dei libri più “strani” che io abbia mai letto: Bar Sport di Stefani Benni (Feltrinelli Universale Economica, € 7,00, pp. 144). È stata una piacevolissima scoperta! Grazie al prezioso prestito di un amico, ho potuto assaporare un libro davvero particolare, per quanto mi riguarda unico nel suo genere, visto che non avevo mai letto prima un libro strutturato in questo modo, con uno schema da “saggio” e contenuti troppo spiritosi! Con uno stile didascalico e conciso, il romanzo racconta uno ad uno tutti gli stereotipi del tipico bar italiano; anzi, di un bar sport, che è una sottospecie ben distinta da tutte le altre “categorie” di bar! Ogni frequentatore del bar diventa personaggio, ogni azione compiuta nel bar diventa tipica ed ogni singolo oggetto presente nel bar diventa di fondamentale importanza. L’ho letto sorridendo perennemente (e anche facendomi grandi risate in alcuni momenti!) e per questo devo riconoscere a Bar Sport. la capacità di mettere di buon umore il lettore, aspetto che tante volte passa in secondo luogo in molti libri che si prefiggono come scopo quello di divertire che legge. Ciù che più mi ha colpito, però, sono le descrizioni: anche se praticamente tutto il libro si può definire come un’unica grande descrizione, sono i piccoli paragrafi dedicati a una persona-personaggio, piuttosto che a un oggetto, ad avermi stupito. Al di là  di tutta l’ironia e la simpatia del contesto, le descrizioni sono proprio eseguite a regola d’arte, con tutte le parole giuste in quel momento, né una in più, né una in meno: talvolta estremamente concise, altre volte più dettagliate, sono veramente pazzesche, perché rendono un effetto immediato e senza margine di errore:Le due anziane signore. Queste signore sono sedute appartate, a un tavolino d’angolo. Hanno al collo una stola di volpi spelacchiate, che vi fissano con gli occhi di vetro sbarrati. Le signore mangiano dei piccoli bigné, schizzandosi la crema in faccia, e bevono tè, ingollando anche il sacchettino perché non ci vedono. Le signore parlano di disgrazie. Si comunicano il numero di morti della settimana, le operazioni, le figlie incinte, le macchine rubate e i mariti fuggiti. Il loro tono di voce è gaio e stupito: se state a qualche metro, potete pensare che stiano parlando di ricamo; ma se vi avvicinate, sentite un ping-pong di necrologie da far rizzare i capelli in testa. E pensare che alcune persone sostengono che Bar Sportsia un libro per soli uomini!

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