libri interrotti
Scritto da: Susy
Navigando in internet curiosando su uno dei miei argomenti preferiti ossia libri, lettura, autori, recensioni, aforismi, mi sono imbattuta su un titolo che ha attirato la mia attenzione e catalizzato la ma curiosità: i libri interrotti. Si tratta di un gioco proposto dal settimanale “Saturno” de Il fatto quotidiano nel quale si invitavano i lettori a stilare la loro personale lista di libri iniziati e mai portati a termine e ad elencarne le ragioni.
Ecco alcuni dei libri citati:
1 Cent’anni di solitudine di G. G. Márquez
2 Ulisse di J. Joyce
3 Il pendolo di Foucault di U. Eco
4 Il signore degli anelli di J.R.R. Tolkien
5 Il nome della rosa di U. Eco
6 Sulla strada di J. Kerouac
7 Il cimitero di Praga di U. Eco
8 La montagna incantata di T. Mann
9 La coscienza di Zeno di I. Svevo
10 Alla ricerca del tempo perduto di M. Proust
11 Moby Dick di H. Melville
12 L’uomo senza qualità di R. Musil
Personalmente ho interrotto la lettura di La versione di Barney di Richler e Il capello pieno di ciliegie di Oriana Fallaci nonostante la Fallaci sia una delle mie autrici preferite. Ho letto praticamente tutto quello che ha scritto. Ma non sono riuscita ad arrivare a pag 100 de Il capello pieno di ciliegie.
In compenso ho letto già due volte Cent’anni di solitudine e portato a termine a fatica Sulla strada di Kerouac.
Per come la vedo c’è un momento giusto per leggere un libro.
Se non si è nella giusta disposizione d’animo, una lettura che in un altro momento può rivelarsi piacevolissima, potrebbe rivelarsi quanto di più noioso e pesante possibile!
E voi? Quali libri avete interrotto??? Per non riprendere più o per riprendere in un altro momento?
Mi ha sorpreso constatare quante persone abbiano dichiarato che il loro libro interrotto è stato Libertà di Franzen….
Cosa ne pensate?
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Ciao Susy! Che bel gioco-sondaggio hai lanciato: io aderisco subito. Recentemente ho interrotto “Donne informate sui fatti” di Carlo Fruttero: i gialli non sono il mio genere preferito. Ho fatto un tentativo, convinta da un’amica a cui era piaciuto molto, ma non sono riuscita ad appassionarmi, nonostante i diversi punti di vista tutti al femminile mi interessassero. Durante le scuole superiori le due “interruzioni” che ricordo di più sono state sicuramente “La coscienza di Zeno” e “Anna Karenina”: aspetto la pensione per potermici dedicare intensamente e con tutta l’attenzione che meritano!! Sono proprio d’accordo con te: se il libro non capita al momento giusto purtroppo io non riesco ad apprezzarlo e finisco per lasciarlo a metà… Oppure all’inizio, come è capitato a “Mangia, prega, ama” di Elizabeth Gilbert: sono rimasti tutti talmente entusiasti di questo libro/film, che un po’ mi vergogno persino a dirlo, ma non riusciva a trasmettermi nulla… Un classico che, invece, ho interrotto la scorsa primavera, ma che desidero riprendere assolutamente quest’inverno è “La lettera scarlatta” di Hawthorne: sono sicura possa essere un bel libro, ma l’avevo cominciato in un periodo durante il quale, purtroppo, non potevo dedicare molto tempo alla lettura! A volte ci penso e non so mai se sia più giusto andare avanti a leggere sempre e comunque (..magari è solo un passaggio un po’ più complicato, ma il resto del libro mi piacerà!..) oppure interrompere la lettura quando si insedia la noia (..perchè perdere tempo con un libro che non mi piace quando ce ne sono di magnifici in giro per il mondo??..). Che dubbio “amletico”!! P.S.: Come hai fatto a leggere due volte “Cent’anni di solitudine”? Quando l’ho letto avevo un po’ di confusione e così ho fatto un albero genealogico della famiglia Buendìa, che alla fine è venuto lungo 6 pagine! E’ un’impresa colossale ricordare bene i nomi di tutti e non confondere nessuno: ti ammiro un sacco!!
ha ha ha Sara!!!!
Come ti capisco! Lo confesso….pure io ho tracciato su un block notes l’albero genealogico dei Buendia……..
Poi mi sono arresa! La confusione con tutti gli Aureliano e Jose Arcadio, con tutti quei figli….è inevitabile!!!!
Il motivo per cui l’ho letto due volte alla fine è proprio questo: la prima volta, ero così concentrata a ricordarmi i vincoli di parentela……
che ho perso di vista la storia….
Mi è piaciuto molto Anna Karenina invece! Sarà che nutro una passione per i classici! O meglio diciamo che leggere i classici mi sembrava doveroso, una tappa obbligata!
Ho letto Delitto e Castigo di Dostoevskij, Guerra e Pace di Tostoy, ma ho inziato più volte, e non sono mai andata oltre le prime pagine, “L’Idiota” di Dostoevsky.
Ho letto a scuola “La coscienza di Zeno” ma probabilmente, proprio perchè era una lettura imposta e non scelta…..non mi ha entusiasmata moltissimo!
Magari rileggendolo ora, con una consapevolezza diversa, potrebbe essere una esperienza esaltante!!! Ci penserò!
Confesso che non mi sono nemmeno mai avvicinata a “Ulisse” di Joyce. Non ho letto mai nulla di Joyce e penso che sia una lacuna che devo colmare!!!!
Condivido con te lo scetticismo per quei libri campioni di incasso che leggono tutti e che appaiono sugli scaffali delle librerie con la fascetta “vendute decine di milioni di copie, ristampato in trecento lingue….”.
Quelli sono i libri che in genere non mi attraggono per nulla. Ecco perchè non sono molto attratta da “Il profumo delle foglie di limone” o “Il linguaggio segreto dei fiori”.
E magari sbaglio, anzi, quasi certamente sbaglio, ma mi attraggono di più quei libri un po’ anonimi ma che ti aprono poi un mondo inaspettato.
Per questo stesso motivo ho anche le mie case editrici preferite. A colpo d’occhio, la mia libreria abbonda di libri editi da Adelphi, Sellerio, Feltrinelli, Bur, anche Mondadori, sebbene io la trovi un tantino troppo commerciale, ma certo, è solo la mia opinione!
Bello questo giochino, mi ci butto a capofitto.
Alcuni libri li ho abbandonati perchè orribili perdite di tempo, ma di ciò non mi pento affatto. Mi cospargo il capo di cenere invece per aver interrotto dopo aver iniziato molte e molte volte tre romanzi che vorrei tanto portare alla fine. Ma l’inizio è così pesante che proprio non sono riuscita ad andare oltre pagina 50:
– La montagna incantata di Thomas Mann
– L’idiota di Dostoewsky (ho adorato Delitto e castigo, invece)
– Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda
Cara Susy, ti ammiro sempre più!! E mi sento anche sempre più ignorante: non mi sono mai avvicinata a “Delitto e Castigo” o “Guerra e Pace”… Spero arrivi il loro momento prima o poi.
Anche io, come te, prediligo le case editrici un po’ meno commerciali e un po’ più concentrate sul contenuto dei libri mettono sul mercato. La maggior parte dei mei libri sono Garzianti, Longanesi, Feltrinelli e Tea. Non sempre leggo libri che sono appena usciti e il motivo principale è senza dubbio il costo. Leggo tanto e se dovessi comprarli tutti a prezzo pieno spenderei davvero troppo. Così cerco di resistere (ma non sempre ce la faccio..!) e aspetto l’edizione economica, oppure scambio i libri con le amiche o, alcune volte, li compro ai mercatini. Così facendo però, proprio come dici tu, spesso si scoprono nuovi autori e ci si sente davvero felici! E’ stato così, ad esempio, che, qualche anno fa, comprando un tascabile al Salone del Libro di Torino, ho scoperto Catherine Dunne e ora ho letto tutte le sue pubblicazioni!
Catherine Dunne!!!….mi è piaciuto “La metà di niente” , molto meno “Se stasera siamo qui”
Hai ragione Sara…anche per il mio bilancio la voce libri costituisce un’uscita considerevole! Ma mia mamma diceva sempre che i soldi in cultura non sono mai soldi spesi male! Allora un po’ mi consolo. Però ho istruito i miei amici e per Natale o il mio compleanno fornisco sempre titoli di libri che mi piacerebbe avere! Invece che un regalo che può anche lasciare delusi…..un libro non mi delude mai!
Ho iniziato anche a frequentare la biblioteca ma devo dirti che….non so spiegarlo, ma sento il bisogno di tenere a portata di mano i libri che leggo, soprattutto quelli che mi sono particolarmente piaciuti.
Nel caso mi venisse la voglia di sfogliarli ancora. Nel caso volessi rileggere un passaggio che mi ha colpito. E’ come se facessero parte di me! Lo so, suona stupido….
Non presto volentieri i miei libri perchè è successo che non siano tornati indietro….nemmeno se sollecitati! Grrrrrrr, è una cosa che non sopporto!
Tranquilla, non suona affatto stupido! Anche io sono come te! Alcuni libri mi sono piaciuti così tanto che qualche volta vado a rileggere dei capitoli e ci sono delle parte che so praticamente a memoria! Ho tentato pure io con il prestito bibliotecario, ma non mi sono trovata proprio benissimo… Quando mi è capitato di prendere dei libri in biblioteca, poi non riuscivo mai a finirli in tempo e mi veniva l’agitazione perchè non volevo riportarli in ritardo..!
Nel complesso penso proprio di essere parecchio gelosa dei miei libri! Le persone a cui li presto sono MOLTO fidate perchè sanno che non restituirmi un libro, oppure restituirmelo rovinato, equivarrebbe alla fine di ogni amicizia!! Oggi, intanto, ho trasgredito al principio di “austerity” che mi ero imposta e ho comprato “La sfuriata di Bet”, che Francesca aveva suggerito qualche giorno fa: sono stata davvero poco parsimoniosa, però posso a ragione dire di essermelo meritato dopo una giornata come quella di oggi!!
Brava!!! Pure io ho trasgredito e ho comperato “non è un paese per donne” recensito in questi giorni da Francesca! Buona lettura!! Poi dimmi com’è la sfuriata di Bet, è nella mia lista dei desideri!!!!!