ritratto di famiglia in salsa francese
(Katherine Pancol Gli occhi gialli dei coccodrilli)
Scritto da: Adele D’Amato
Ci sono dei libri che scorrono via come acqua fresca in un’assolata giornata d’estate: freschi, leggeri, puri, dissetanti. Gli occhi gialli dei coccodrilli di Katherine Pancol (B.C. Dalai Editore, € 19,00) è uno di quelli. Non è il capolavoro della letteratura contemporanea ma un libro piacevole e ben scritto, a volte un po’ naïf. Ambientato a Parigi, il libro narra le vicende di una famiglia, con una mamma rigida e dalle idee borghesi, le due figlie legatissime fra loro ma molto diverse, i nipoti ed il contorno di uomini, mariti ed amanti. Ci sono divorzi e tradimenti, nascite, morti, equivoci e discussioni, allegria e tristezza: proprio come molte commedie francesi, lievi ma non banali, ironiche ma mai stupide. Da leggere per puro diletto, perché la lettura è sempre – e soprattutto – questo.
Post letto 834 volte
Tags: B.C. Dalai, Gli occhi gialli dei coccodrilli, Katherine Pancol
Aggiungo che ho letto anche il secondo dei libri di Katherine Pancol, “Il Valzer lento delle tartarughe” (B.C. Dalai Editore, € 20,00). Iniziato e poi lasciato a macerare sul comodino per parecchio tempo, mentre leggevo libri più densi ed interessanti. La mia prima impressione è stata quella di un libro plonastico, assolutamente non necessario, un sequel del precedente, una minestra riscaldata.
Poi l’ho ripreso in mano con un po’ di scetticismo. Ed il libro è letteralmente volato fra le mie mani. Dal rosa del precedente la Pancol passa ad un giallo che vira al paranormale, abbastanza inverosimile ma veramente godibile.
Una marea di personaggi circondano la protagonista: bambini geniali che parlano e leggono cinese ancora in fasce, padri morti che si manifestano alle figlie, malocchio e controffature, cani fedeli e protettivi, amori totalizzanti, madre megere e sorelle arriviste.
C’è di tutto in questo libro fiume: amore, odio, passione, delitto, fedeltà, vendetta.
Il libro non sempre regge ed è poco verosimile, i rapporti fra i diversi membri della famiglia vengono tratteggiati a volte in modo un po’ superficiale.
Ha tante pecche, non lo nego, non è un capolavoro, ma è davvero spassoso. Si legge d’un fiato, non ti lascia frasi profonde sulle quali riflettere per i giorni successivi ma ti resta un senso di divertimento, un sorriso sulle labbra e la sensazione di aver passato delle belle ore in sua compagnia.
Inutile dire che il terzo attende sul mio comodino…
Ciao Adele…
Io ho letto in vacanza sotto all’ombrellone “Il valzer lento delle tartarughe” e come te l’ho trovato piacevole, l’ho letto in un baleno curiosa di capire come sarebbe finita tra Philippe e la romantica Josephine, la cinica Hortense e l’affascinante Gary.
Ora sto terminando il terzo della serie “Gli scoiattoli di central park sono tristi il lunedì” che si arrichisce di nuovi personaggi, alcuni dei personaggi che conosciamo già cambiano, si evolvono… Ma attenderò di arrivare la fine per fare le mie conclusioni!
Ciao Susy, allora aspetto commento su “Gli Scoiattoli di Central Park” perchè il mio attende ancora sul comodino. Alcune mie amiche fan della Pancol me lo hanno stroncato e mi sono persa d’animo!