Francia in bici / incontri

8 agosto 2016

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DA TOULOUSE A BEZIÈGE con deviazione sulle colline (43 km).
Il sesto giorno con 280 km nei polpacci e 30 gradi già di prima mattina, non si sfreccia gagliardi. Però il giro per Toulouse è piacevole, nonostante la colazione da Starbucks per far contenta la 12enne fanatica del genere (ma quanto è indegnamente caro!). Purtroppo riusciamo a dare solo un’occhiata di straforo alla chiesa dei Giacobini (lunedì chiuso), bellissima e simile all’abbazia di Moissac; da non perdere anche la cattedrale dedicata a San Saturnino, uno dei primissimi martiri cristiani, che rinfocola la passione dei miei figli per le truci storie dei santi con cui il papà, quand’erano piccoli, li intratteneva nelle gite per chiese; alla loro lista “splatter” mancava San Saturnino, ucciso trascinato sulla piazza da un toro.
Ma è nel giardino giapponese di Toulouse che facciamo l’incontro più bello. Irvin è congolese e ha tre bambini, uno di sette anni e due gemelli di tre che ha curiosamente chiamato Joann e Joanna (che si legge Joannà alla francese): ci sente parlare italiano e si avvicina per raccontarci che ha fatto l’Erasmus in Italia, a Pavia, scienze politiche, niente meno che il corso tenuto da mia mamma! Irvin viene dal Congo, ha studiato a Toulouse e a Pavia grazie a un progetto di sostegno offerto dall’associazione per l’Africa fondata da Claudia Koll. E ora cerchi lavoro?, gli chiedo. No, mi sto preparando a partire, voglio tornare in Congo e lavorare per un’organizzazione non governativa: hanno molti soldi, studiando i loro bilanci ho visto che spesso non li spendono per mancanza di progetti da sostenere, o li sperperano in feste.
Irvin è un bel ragazzo dallo sguardo aperto, parla un italiano perfetto, sua moglie ha studiato infermeria in Italia, condivide anche lei l’idea di tornare in Congo, anche se con qualche preoccupazione per i bambini. Noi che abbiamo studiato fuori abbiamo il dovere di tornare, dice Irvin. Allora spero di sentire un giorno parlare di te, gli dico salutandolo calorosamente. No, risponde lui, meglio di no. Si sente parlare di chi arriva in alto e poi non fa più niente di concreto. Io voglio essere sconosciuto e lavorare dal basso per progetti veri, come quello che mi ha permesso di studiare.
Raccontare a Irvin che siamo in vacanza in bicicletta suona grottesco, un po’ come quando giri su Facebook e metti un like al video con un neonato che dorme insieme a un cucciolo di cane e poi firmi un appello contro la tortura nelle prigioni turche.
Partiamo da Toulouse diretti a Baziège dove ho prenotato una chambre d’hôtes con piscina. Sembra carina e vorremmo rifarci dell’ultima notte trascorsa in un comodo ma anonimo hotel Ibis. Imbocchiamo il Canal du Midi fatto costruire da Luigi XIV per collegare la Garonna al Mediterraneo e ci rituffiamo sotto infinite gallerie di platani. Il B&B Les Fontanelles si trova fra morbide colline coperte di girasoli che ameremmo alla follia se non fossimo stremati dalla salita sotto un sole violento. All’arrivo, una Madame in età ci ristora con il suo sorriso gentile e acqua fredda con sciroppi di fragola e menta. I ragazzi corrono in piscina, la dame in cucina: il paese è troppo lontano per tornarci a cena, lei prepara da mangiare, lo fa per i ciclisti e i marciatori, ci dice.

Alla cena però saremo solo in tre. Luigi non si sente bene da stamattina. Rientro in camera e lo trovo bollente, Voglio morire in Italia, dice, ma quando la Tachipirina e le spugnature di acqua fredda portano la febbre sotto la soglia-testamento (nei maschi in genere attorno a 37,8), beve un po’ di tisana e torna ottimista. Intanto i ragazzi hanno fatto amicizia con Gautier, 13enne nipote di Madame, con cui esercitano un inglese maccheronico facilitato dalla magia di una notte stellata che passano insieme, immersi in piscina con i vestiti addosso. E mentre assisto il malato (la genesi impropriamente parla di Dio che creò la donna, avrebbe dovuto dire chiaramente la crocerossina), penso che questa resterà per loro una delle prime notti da ricordare. È una fortuna trovarci qui, in questa sosta forzata, domani se non altro giocheranno con Gautier.

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