i mostri figli del fanatismo
(M.C. Calabrese Le ombre della notte)
Scritto da: Lily Ziino
Le ombre della notte di Maria Concetta Calabrese (Perrone editore, 2010, € 15,00). In questi tempi di dolorose ferite per la nostra coscienza di uomini mi sembra quanto mai attuale questo romanzo in cui l’autrice descrive con stile avvincente le dolorose vicende di Sara, una ragazza ebrea costretta a rinnegare la sua fede pur di rimanere in Sicilia durante l’espulsione degli Ebrei del 1492 decisa dalla Spagna. La giovane sposa un cristiano che la introduce in una famiglia nella quale Sara, che ha cambiato il suo nome in Erminia, si sente estranea soprattutto per il disprezzo con cui è trattata. La ragazza riuscirà però a reagire e a crescere grazie all’aiuto ed al sostegno morale di due figure femminili, parenti del marito che l’accoglieranno in un cerchio d’amore e l’aiuteranno a superare dolorose prove e a diventare una donna forte e consapevole. Il romanzo, con un finale colpo di scena che avverrà dopo tanti anni, quando la donna sarà costretta a scappare a Roma per sfuggire alla persecuzione dell’Inquisizione, è uno straordinario affresco storico della Sicilia tra il Quattro e il Cinquecento con poetiche descrizioni dell’area di Taormina, dell’Alcantara, di altre zone.
Il messaggio civile che Maria Concetta Calabrese vuole trasmettere è senza ombra di dubbio la tolleranza. Oggi come allora la Storia ci insegna che il fanatismo genera mostri, come ha scritto Maria Attanasio nella post-fazione al romanzo, e che nella nostra società ci deve essere posto per tutti. Naturalmente, aggiungo io, a condizione che ciascuno accetti e rispetti il prossimo.
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Tags: ebrei, Le ombre della notte, Maria Concetta Calabrese, Persecuzione, storia
Grazie per la tua recensione Lily! C’è sempre tanto da imparare leggendo questi racconti di vite all’apparenza così ordinarie, ma allo stesso tempo così piene di coraggio! I temi del rispetto e della tolleranza a volte sono così difficili da trattare che spesso, anche in discorsi tra persone che si conoscono, vengono tralasciati perché troppo impegnativi o perché nessuno vuole prendere una posizione decisa in merito, soprattutto se discorde da quella del tessuto sociale in cui si vive. Mentre leggevo le tue parole mi sono resa conto di come la Sicilia sia stata scelta, nel tempo, come luogo di ambientazione di molti romanzi bellissimi e struggenti, che incentrano sulla tolleranza e sul racconto di vite sovente molto difficili tutta la loro storia. Mi vengono il mente “La lunga vita di Marianna Ucrìa”, “I Viceré”, “La zia marchesa”, “I malavoglia”, solo per fare alcuni esempi. Questi sono stati i libri che più mi hanno colpito per la loro ambientazione: le descrizioni della Sicilia che essi racchiudono sono così intense, ricche di dettagli e vive che ogni volta che le rileggo mi sembra di vedere tutto davanti a me. Città, strade, campagne, famiglie, dialetti, usi e costumi, prendono vita ed è come guardare un film scorrendo le pagine con gli occhi!
Il libro “Le ombre della notte” che avete consigliato è avvincente ed intrigante; La grande Storia s’intreccia con quella personale e drrammatica di Sara-Erminia in un racconto fresco e fluido, offrendo tante notizie sul periodo. Ho apprezzato molto l’uso della lingua con termini talvolta inusuali adeguati al contesto narrativo ed il personaggio straordinario di Lionora. Il testo mi sembra proprio adatto, come ha scritto Sara, ad essere trasposto in un film. Complimenti per le vostre segnalazioni!
Care amiche vi ringrazio per aver segnalato le ombre della notte di Maria Concetta Calabrese, era tanto tempo che non leggevo un libro così avvincente!
La trama avvicente e ricca di colpi scena, la struttura narrativa circolare e la magistrale ricostruzione storica fanno de “Le ombre della notte” una lettura accattivante e piacevole. Il micromondo delle vicende della protagonista Sara – Erminia si innestano in modo mirabile nell’alveo della storia con la S maiuscola, letta attraverso gli occhi dei numerosi personaggi, donne in particolar modo, dalla diversissima, talvolta antitetica, “umanità”. Particolarmente coinvolgenti sono le descrizioni dei paesaggi, dei luoghi e delle figure della narrazione che, attraverso uno stile fluido, ma allo stesso tempo ricco e preciso, danno al lettore l’impressione di essere proiettato nelle scene degli eventi. Concordo pienamente con i commenti precedenti sull’opportunità di realizzare una trasposizione cinematografica.
Ho apprezzato molto questo romanzo, la sua trama ricca di storia e di colpi di scena mi ha subito coinvolta ed interessata al punto da spingermi ad una lettura quasi ininterrotta fino a raggiungere l’ultima pagina.
Ed ho apprezzato ugualmente la forma espositiva, semplice e comprensibile per chiunque, oltre alla raffinata ricerca di terminologie efficaci per descrivere il periodo in cui è ambientato il racconto stesso … notevole, inoltre, la capacità di Maria Concetta di prendere per mano il lettore e guidarlo sapientemente nello scorrere temporale della storia stessa.
Avvincente anche il contesto nel quale si racchiude il racconto, gli eventi storici e le vicende di due famiglie così dissimili tra loro si fondono in una armonia così perfetta che pare non possano esistere gli uni senza le altre … perfetta l’ambientazione in quella particolare quotidianità siciliana ricca di colori, sapori e sfumature tipiche della meravigliosa isola che rafforzano quel tocco di mistero che il romanzo porta con sé.
Straordinario il personaggio di Sara/Erminia, figura atipica per la Sicilia di quell’epoca storica, una donna apparentemente fragile che mantiene integro e forte il proprio pensiero quando la vita delle donne era già decisa tra la nascita e la morte e non esisteva scelta.
Grandi le altre figure femminili di Ida e Lionora, capaci di amare veramente oltre ogni apparenza.
E’ un libro che mi ha fatto molto riflettere perché, credo, sia una storia che non ha tempo quella di Sara/ Erminia … intolleranza, prevaricazione, disprezzo, paura del diverso, mancanza di rispetto, abuso, violenza, soprusi … sono tutti problemi presenti nel mondo attuale, e spesso ne siamo preda o spettatori noi stessi, anche se in modo inconsapevole.
Se letto con il cuore questo romanzo può aiutarci a cambiare qualcosa nella nostra vita … in fondo, tutti abbiamo delle Ombre custodite nell’animo e spesso durante la notte ci tengono compagnia facendoci pensare … Caterina, Bernardo, Pietro, Olivella, Ida, Gabriele, Filippo, Lionora … quante “umanità” simili incontriamo, conosciamo, frequentiamo, amiamo … quanto di loro c’è in noi …
Un grazie a Maria Concetta.
Cara dott.ssa Francesca Magni,
desidero ringraziare le amiche che hanno espresso giudizi così lusinghieri sul mio romanzo Le ombre delle notte e , lei, per la sua rubrica su Donna Moderna ed il blog. Con il suo impegno ha offerto la possibilità di dar voce agli autori che non sempre hanno la possibilità di esprimerla al grande pubblico.
Grazie
Sto leggendo ora “Le Ombre della Notte” ma, sinceramente, non mi “emoziona” pur trovando che la storia con la sua protagonista è molto interessante narrando le vicende di donne e di “ebrei” a quei tempi (ora non sempre è cambiato molto) . come mai? lo dovrei rileggere magari fra un anno o due?
Cordiali saluti.
ho letto ,,Le ombre della notte,, e’ avvincente! Complimenti !!!
Ho letto “le ombre della notte” nel giorno della memoria.Mi ha fatto riflettere molto e mi è piaciuto molto!