la grande stupidità
(Boisrobert, Rigaud Nella foresta del bradipo)

3 marzo 2011
Tempo di lettura: 1 minuto

Andiamo a scuola, è mattina. Sul marciapiede un camion gru ingombra il passaggio, attorno quattro uomini in tuta fosforescente si adoperano energici, chi alla sega elettrica, chi con la scopa. Il platano secolare con i rami spogli e orgogliosi non sa che fare. Peccato non sia un Platano picchiatore come nel libro di Harry Potter, dicono i miei figli. I rami cadono. Una signora con un grosso cane incappottato li schiva e mormora Bisognerebbe tagliarli, gli alberi vicino ai marciapiedi. Chissà dove pensa di metterli, lontano dai marciapiedi. Il platano ora ha l’aria dei vecchi o dei malati quando gli si tagliano male i capelli. Arrivo in redazione. Nella cassetta della posta, un pacco che aspettavo: Nella foresta del bradipo di Anouck Boisrobert e Louis Rigaud (2010, € 18,00) è un pop-up che Corraini presenta alla Fiera del Libro per ragazzi di Bologna, a fine mese. Sette doppie pagine animate col cartoncino raccontano la storia della più grande stupidità dell’uomo, che abbatte una foresta in cui abita un bradipo (per i bambini è un gioco è scovarlo fra i rami di cartoncino), e poi, nel deserto brutto creato con le proprie mani, si ritrova desolato e isolato dalla natura, che benché se ne dimentichi è pure sua madre. Allora l’uomo «lavora duramente per riparare il suolo ferito», spuntano di nuovo gli alberi, sono piccoli, ci vuole tempo. E su uno di questi, per lieto fine, torna anche il bradipo. La quarta di copertina spiega che è il bradipo brasiliano tridattilo, specie minacciata dalla deforestazione. Ogni anno sulla terra scompaiono 13 milioni di ettari di foreste. E al 90 per cento il disboscamento è illegale.

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