dolori senza ferite
(Susanna Bonati Decio
A mia madre nonostante tutto)
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Susanna Bonati Decio, A mia madre (nonostante tutto) (Albatros Il Filo, 2010, € 15,50) «Ci sono ferite senza dolori e dolori senza ferite […]. Non sempre le ferite sanguinano; e quando non lo fanno, pare che l’assenza di teatralità non riesca ad attrarre sguardi e attenzioni pronti. Ma come? Se non ci sono rivoli di sangue rosso vermiglio e squarci da cucire non ci sono danni? Ma chi l’ha detto? […] Osservate, ascoltate e apritevi al mondo, gente. Perché le persone stanno male anche senza urlare e ridono con la morte dentro» (pag. 196-197). L’autrice scrive di una madre, la sua, distante e incostante, che l’ha resa una bimba incapace di chiedere aiuto, piena di ferite senza sangue. Personalmente mi sono trovata moltissimo nelle sue parole e nella sua difficile storia di figlia; ma ciò che trovo interessante in modo universale, e per cui ho scelto di parlare di questo libro, è che le sue parole si adattano a milioni di storie diverse. Probabilmente un po’ anche alle vostre.
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Tags: A mia madre (nonostante tutto), figlia, madre, Susanna Bonati Decio
ma graaaaaaaazieeeeeeeeeeee, francesca!
sono susanna (bonati decio) e le tue parole mi hanno commossa e rafforzata al contempo. perché HAI CAPITO; perché HAI COLTO.
sì, questo libro è nato da solo e si è scritto convinto che molte persone potessero specchiarcisi dentro senza la paura di essere sole.
grazie, grazie di non avere paura, grazie della sensibilità.
a presto e un abbraccio (posso?),
susanna
Ho sentito molte affinità con la mia storia, nel tuo libro, e ho trovato una sensibilità acuta e piena di energia che dà coraggio. Grazie a te per averlo scritto. Ricambio l’abbraccio: il tuo libro stesso è un abbraccio a chi conosce certe sofferenze e, come dici, si sente solo.
Ti aspetto ancora, se ti va!
Francesca
mi andrà e come…! trovo questo tuo blog delicatamente pazzesco. mi piacerebbe fare tantissimo di più e collaborare bene-bene. come facciamo?
susanna
Delicatamente pazzesco mi piace: è quasi un ossimoro, quindi è interessante ; -)
Accetto suggerimenti e contributi di ogni tipo, dai commenti alle recensoni di nuovi libri fino a pensieri o racconti: Scritto da voi! è nata proprio con lo spirito di offrire una stanza anche per gli altri
[…] Francesca: Delicatamente pazzesco mi piace: è quasi un ossimo… […]
Vorrei tanto acquistare il libro di Susanna Decio ma in libreria mi dicono che e’ quasi impossibile reperirlo, se non on line, E’ vero? Come posso fare?
Perdere mia madre ha per me significato perdere il baricentro della mia esistenza. I conflitti avuti con lei sono stati innumerevoli, ma significativi gli slanci che ci hanno viste vicine. Le rivolgo pensieri e, talvolta, i ricordi sfiorano il tormento, soprattutto quelli di figlia ribelle e intemperante
sono sempre stata troppo figlia,nonostante i miei quarantanni.Quando mia madre si ammalo di tumore il mondo mi crollo addosso e la vita perse i suoi colori.Non ero pronta per un addio che arrivava mentre mi accingevo a riscattarmi da un rapporto troppo conflittuale che troppo spesso mi aveva posto in contapposizione a lei.Anche nella malattia era lei a sostenere me e i miei fratelli.Mi lascia un ricordo struggente e le lacrime si mescolano al ricordo del suo sorriso che abita i miei momenti e le mie giornate
@ carla: grazie dell’interesse! grazie di volere condividere emozioni…
il libro lo puoi acquistare in feltrinelli in piazza duomo (se sei di milano), oppure on-line un po’ ovunque:
http://www.amazon.com
http://www.bol.it
http://www.libreriauniversitaria.it
http://www.fnac.it
spero di esserti stata utile!
se hai piacere fammi sapere che ne pensi…
abbraccio,
susanna
Urla silenziose, ferite aride e invisibili, dolere che brucia la pelle e il cuore che non lascia segni tangibili della sua amara presenza … Universale questa storia racconta frammenti della vita di tanti/e …
Fra i tanti a volte qualcuno trova modalità inusuali e impreviste (a volte battendo passo dopo passo un faticoso cammino interiore altre invece per un fortunato caso del destino) per dare voce a quelle urla e per curare il sangue arido di quelle ferite attraverso linguaggi e mondi comunicativi che vanno al di là del potere della parola.
Sono ponti comunicativi fatti di emozioni, odori, sapori, colori …
Ecco perchè quelle ferite mi fanno pensare a due libri “Il linguaggio segreto dei fiori” di Vanessa Diffenbaugh e “La scuola degli ingredienti segreti” di Erica Bauermeister.
Nel primo, Victoria, appena maggiorenne, è costretta, sua malgrado, a riaprirsi alla vita cercando il propio posto nel mondo, lei che un posto non l’ha mai avuto: abbandonata, adottata, e ancora una volta sola con se stessa, saranno i fiori e il loro segreto significato a parlare per lei, a dare voce e senso ad emozioni e sentimenti, a porla finalmente in-relazione con il mondo esterno. Un linguaggio speciale, quello di fiori e piante, attraverso cui Victoria riuscirà in parte a riscattarsi, superando il suo doloroso passato, ma soprattutto riscoprendo pian iano la possibilità di af-fidarsi agli altri, a colore che l’anno accettata per quello che è nel bene e nel male.
Nel secondo invece è il cibo il ponte di comunicazione privilegiato capace di intrecciare legami affettivi e amorosi, ma anche di risanare vite spezzate: Lilian, che da bambina ha cercato di “parlare” ad una madre assente persa nel suo dolore, attraverso un linguaggio culinario, apre un ristorante particolare in cui ogni anno tiene un corso di cucina. Ad ogni lezione, ricette, ingredienti, odori e sapori fanno emergere i frammenti di vita di ogni partecipante che troverà così nell’arte culinaria una chiave di lettura per interpretare la propria vita; un mezzo attreverso cui risanare ferite del passato, per guradre in mod nuovo se stessi e il proprio presente …