Elizabeth Strout Amy e Isabelle

27 ottobre 2010
Scritto da: Annalisa Liuzzi

Elizabeth Strout, Amy e Isabelle (Fazi, 2010, 19,50). Sei consapevole di essere in un’anonima cittadina americana  ma non sai in che tempo si svolga la storia. Sai di essere in una storia di donne e di essere in un microcosmo nel quale tutte le protagoniste celano dei segreti. C’è Isabelle che cerca di nascondere qualcosa attraverso decoro e perbenismo; c’ è  Amy , tenera ed adolescente, che cerca di imporsi e di trovare la sua collocazione nella “cittadina americana”. C’è un filo sottile che lega le due donne; un filo del quale senti la presenza, sin dall’inizio del libro. C’è una linea sottile che le divide e che le  tiene vicine. Senti che il rapporto fra le due è teso. Senza accorgerti sei avvolta in un mantello dal quale non puoi sottrarti fino all’ultima pagina. Ogni parola, ogni descrizione, ogni dialogo ti spinge a lasciare il libro sullo scaffale, non terminarlo. Ma vince il desiderio di giungere alle fine ed allora ciò che hai sopportato sarà scombussolato da un finale in cui tutte le incomprensioni, le cose non dette e le ostilità ritorneranno al loro posto. Il mondo di Amy ed Isabelle crollerà in una notte in cui anche tu, sarai capace di rimettere tutto al proprio posto e niente sarà più come prima perché sarai ripagata e chiuderai il libro sapendo che ti ha suscitato qualcosa per cui è valsa la pena, nel vero senso della parola.

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