si smette di amare?
(Alberto Ongaro Interno argentino)

12 ottobre 2010
Tempo di lettura: 1 minuto

Alberto Ongaro Interno argentino (Piemme, 2010, € 16,50). Nico ha lasciato Buenos Aires anni prima, con l’alibi delle persecuzioni politiche: in realtà fuggiva da Sidney, la donna che aveva smesso di amare. Tornato nell’appartamento di calle Eduardo Costa dopo che vi è morto l’ultimo inquilino, Nico ricostruisce ciò che è accaduto dal giorno della sua partenza: ha solo indizi, qualche intuizione, un collage di supposizioni che però non possono che essere la vera storia dei fatti susseguitisi dal momento in cui lui ha lasciato l’Argentina per l’Italia. Sidney che si rifugia nelle stanze del loro amore; lì la trova il primo inquilino, un pittore, che ha affittato l’appartamento senza sapere delle  incursioni abusive di lei, e che resta affascinato da quel sentimento assoluto  per un uomo che se n’è andato; ne resta affascinato anche lo psichiatra che incontra Sidney e che per “inseguire” l’ombra di quel grande amore (non suo) affitta proprio quello stesso appartamento. Lo psichiatra non riesce a salvare Sidney; certi amori sono vitali: se li perdi puoi solo morire. Sidney muore, ha scoperto che le persecuzioni politiche erano state solo un alibi. Ma Nico davvero aveva smesso di amarla? È l’unico punto del romanzo che non torna: si può semplicemente smettere di amare qualcuno? In fondo, dall’Italia,  continua a scriverle; certo, lei ha visto il sentimento sbiadirsi negli occhi di lui (e a una donna non  si mente, men che meno con gli occhi). Ma perché è tornato in quell’appartamento, e perché – in un finale che sorprende e rende il libro ancor più indimenticabile – Nico sceglie di pagare la colpa di averla abbandonata? A 85 anni, Alberto Ongaro è lucido detective nel mistero dei sentimenti.

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