in che ordine mettete i libri nella libreria?
(Jesús Marchamalo Toccare i libri)
«Cominciamo dicendo che l’ordine dei libri viene messo in crisi dai libri stessi, che il più delle volte si rifiutano di essere disposti in formazione»: scrive così lo spagnolo Jesús Marchamalo a pagina 19 di un libretto che è una bomba. Si intitola Toccare i libri (Ponte alle Grazie, 2011, € 8,00, pp. 61) ed è di quelli da comprare in una decina di copie per regalarlo a tutti gli amici che hanno un rapporto “fisico” con i libri, di passione e intimità, e che hanno una libreria in cui non sanno mai come disporli. Io, per esempio, sono così. Divisi romanzi, saggi, poesia, teatro, illustrati, turismo, il vero rebus è come sistemare la narrativa. Cresciuta in case in cui i libri finivano disposti per editore, diventando irrintracciabili a meno di non avere una ferrea memoria fotografica, ho scelto la divisione per aree geografiche (letteratura italiana, inglese, americana, francese, russa, spagnola e sudamericana, mitteleuropea, mediorientale, giapponese, più il solito ripiano eterogeneo con qualche asiatico e altra umanità). All’interno di ogni area, alfabetico per autore. Per mantenere questo ordine – al quale sono affezionata nonostante mio marito da anni insista per un alfabetico tout court – servirebbero ripiani allungabili e accorciabili a piacere…
Esaurito lo spazio per la letteratura inglese, ho cominciato con la doppia fila, che si è presto propagata alle altre zone geolibrarie. Marchamalo ci ha visto giusto: «i libri conservano una sorta di ancestrale istinto di foresta, una tendenza alla dispersione che ostacola l’ordine». Il suo saggio è pieno di curiosità sul rapporto fra i grandi scrittori e la loro personale biblioteca, ma tratta anche i dilemmi di ogni lettore («Quel che un lettore medio legge nel corso di una vita intera, il mercato editoriale lo produce in poco meno di otto ore»), e poi cose come leggere sempre e comunque fino in fondo o abbandonare i libri che non piacciono? E leggere più libri contemporaneamente si fa o non si fa?
«Sono convinto che tramite i libri ciascuno dia libero sfogo alle manie e fobie più disparate» scrive Marchamalo con lucidità inoppugnabile. Voi che manie avete? Ma soprattutto: come avete sistemato la vostra libreria?
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Scritto da: Francesca Magni
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Tags: Jesús Marchamalo, Ponte alle Grazie, Toccare i libri
Wow! Direi che questo libro non può mancare nella mia biblioteca! Io un rapporto fisico con i MIEI libri ce l’ho eccome! Nel senso che pur essendo iscritta alla biblioteca comunale, non posso non acquistare e fare MIO, un libro soprattutto se mi ha conquistata, se mi è piaciuto se ha lasciato un segno vigoroso dentro di me! Questo perchè lo devo avere a disposizione e rileggere se mi ritorna in mente quella particolare frase….e…sottolineare e, mettere dei piccoli segnalibri nelle parti che mi sono piaciute di più. E poi, magari, rileggere se dopo un po’ di tempo certi particolari si perdono nei meandri della memoria…. La mia libreria cambia disposizione periodicamente….Avevo iniziato per ordine di grandezza (libri più o meno della stessa dimensione in scala ma in ordine sparso per autore, argomenti..), successivamente li ho ordinati per casa editrice e quindi per autore….Ora hanno loro stessi scelto il loro ordine…farei meglio a dire “DISORDINE” sparso. Ma così ma libreria mi piace anche di più! Sì, perchè se devo cercare un libro in disordine sparso….li devo scorrere tutti e magari ne intravedo qualcuno che….aspetta un po’….magari mi viene voglia di risfogliarlo!!!!!
Ahahah ci sarebbero da scrivere trattati di psicanalisi, a partire dalle librerie altrui, davvero. In casa dei miei genitori c’era quella di mio padre, ordinata per geografie narrative, quella di mia madre, per autore, quella di mia sorella che non ho mai capito che criterio tenesse e la mia che, fondamentalmente, era composta a caso con i furti da quelle di cui sopra, abilmente mescolati per non dare nell’occhio.
Quando sono diventata grande, i libri sono diventati la cosa più importante nel definire la mia identità in movimento. Occupano ogni angolo di casa (solo il bagno e la cucinina sono liberi, per questioni di spazio e pulizia), ma devono combattere con superfici limitate e convivenza con bambina (e sua debordante libreria), disordine e, soprattutto, tendenza all’acquisto compulsivo dei titoli. Quindi ogni tentativo di stabilire un criterio, un ordine, una gerarchia è andato a farsi benedire dopo il primo anno in questa casa. Resiste solo lo scaffale dei sudamericani della prima ora, vera e propria dote che mi accompagna da tempo immemore. E cerco, con grande sforzo, di tenere separati i libri ancora da leggere, due file sul pianoforte (sperando che lo scambio musica parole sia proficuo… ma non dite ai libri che non so suonare, per carità, loro credono che la mia sia musica sperimentale!). La temperatura in casa scende rapidamente perché i termosifoni fungono ormai da mensola. I titoli si mischiano senza pietà e mentre mi struggo disperata sapendo che non ho più un buco dove mettere i prossimi che verranno, nemmeno mi posso consolare con l’idea di un Kindle: l’unica cosa che mi aiuta nell’orientarmi tra tutti questi libri è un minimo di memoria fotografica per copertine e dorsi. Persi questi riferimenti concreti, credo potrei smettere di leggere… Insomma, l’ho fatta lunghissima per dire che nel mio caso non c’è ordine, ma non c’è nemmeno libreria. Libri si, quelli tantissimi, meno male. Prova a pensare fosse il contrario.
Come mi piacerebbe leggere questo libro! Proprio l’altra sera, ho parlato un po’ con un amico della mia mania per i libri (…che a volte mi porta a compiere azioni sconsiderate tipo stare una mattina intera in libreria o cercarne una in ogni posto nuovo in cui mi trovi!) e lui mi ha risposto “Finché non si trasforma in una fobia va tutto bene”!! I libri che abitano la mia libreria di casa ultimamente optano per l’anarchia totale! Gli ultimi arrivati (acquistati, regalati o prestati) preferiscono stare sul comodino; tutti gli altri abitano i vari ripiani delle mie tre librerie ormai stracolme e, a seconda dei loro gusti, si accampano in prima o in seconda fila, con il dorso verticale oppure orizzontale: questione di comodità! L’unico scaffale con una parvenza d’ordine è il primo sopra la scrivania: lì ci sono tutti i libri che mi hanno colpito di più, dall’adolescenza sino ad ora! C’è la “saga” completa di “Piccole Donne”, “Via col vento”, “La metà di niente”, “La tredicesima storia”, le poesie di Luciano Ligabue e di Emily Dickinson, “Orgoglio e pregiudizio”, “Le figlie di Hanna” e tanti altri… Il legame che unisce me e i libri è un’alchimia davvero importante e vederli quando entro in casa oppure ammirarli dalle vetrine di una libreria è bellissimo perché so con certezza che in qualsiasi momento io mi senta sola ci sarà sempre una storia racchiusa tra quelle pagine a tenermi compagnia!
Ciao Francesca! Ho scoperto questo “posto” pochi giorni fa e me ne sono innamorata. E come avere un amico che ti consiglia un sacco di libri, il che va ben oltre la possibilità di leggere una semplice trama! Sto scorrendo tutte le recensioni con accuratezza e finora ho stilato una lista lunga due post-it di “libri da prendere” ;). Detto ciò, io tengo su una mensola sopra la scrivania una fila di libri da leggere, il cui rimpinguimento cerco di limitare dopo averne letto un paio, mentre tutti gli altri li tengo in una libreria disposti in ordine alfabetico secondo il titolo; fatta eccezione per le piccole raccolte es. tutti i libri di Carlos Ruiz Zafon sono sotto la Z di Zafon o quelli di Stefano Benni sotto la B di Benni . E lo trovo molto comodo. Grazie per tutte le tue recensioni e ai relativi commenti di tutti!
Cara Eli, benvenuta! Mi fa molto piacere quello che scrivi e sono curiosa di sapere cosa leggerai (e poi di avere i tuoi commenti)… A presto!