una madre, una figlia e una rinascita
(Banana Yoshimoto Moshi moshi)

9 luglio 2012

Banana Yoshimoto Moshi moshi (Feltrinelli, 2012, € 13,00, pp. 206). Che bella la scrittura della Yoshimoto! Asciutta e insieme poetica, con dialoghi così diversi da quelli occidentali. Adoro la scrittrice giapponese e questo ultimo romanzo, il cui titolo è l’espressione che si usa per dire “pronto” al telefono, è una perla. È la storia di una madre e una figlia che perdono il marito e padre, trovato morto in un doppio suicidio, con un’altra donna. Lo shock è terribile, anche perché alla morte si accompagna la scoperta che l’uomo aveva un’altra donna.

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Edmund de Waal Un’eredità di avorio e ambra

5 ottobre 2011
Scritto da: Mara Marantonio

Dopo il grande successo ottenuto, nell’arco di poco più di un anno, in Gran Bretagna e negli Usa, esce nel nostro Paese, con Bollati Boringhieri, Un’eredità di avorio e ambra, il caso letterario dell’anno. L’Autore, Edmund de Waal – olandese per parte di padre, nato a Nottingham nel 1964, residente nella capitale britannica- critico, storico dell’arte e docente di ceramica presso l’Università di Westminster, è uno dei più famosi ceramisti inglesi. Egli stesso ci racconta che, nel 1991, a 27 anni, in occasione di un soggiorno di studio a Tokyo, ritrovò il prozio Iggie Ephrussi Continua a leggere »

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il Giappone e i ciliegi in fiore

24 marzo 2011
Tempo di lettura: 4 minuti

Sulla spiaggia di Enoshima un cartello mostra un’onda stilizzata, ricorda quella dipinta da Hokusai; terremoto = tsunami, c’è scritto, e una freccia dice di correre verso il punto più alto. Il 4 gennaio con un cielo azzurro primavera è difficile cogliere il senso di quell’avviso. Sugli scogli la gente è in gita, sopra le teste è tutto un volo, da noi sarebbero gabbiani, qui sono falchi. Una famiglia raccoglie granchi per cena, i giapponesi mangiano tutto quel che si muove nel mare. L’ho visto al mercato del pesce di Tokyo, un infinito catalogo di creature ignote alle nostre pescherie. La ferocia con cui ogni animale è sfilettato vivo mi atterrisce, non so conciliarla con le ciotoline da casa delle bambole in cui verrà servito con leggiadro senso estetico. Del resto come si concilia la violenza dei samurai e il loro vanto nella cerimonia del tè? Continua a leggere »

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solidarietà diabolica
(Natsuo Kirino Le quattro casalinghe di Tokyo)

22 marzo 2011
Scritto da: Roberta Diliddo

Natsuo Kirino, Le quattro casalighe di Tokyo (Neri Pozza, 2010, traduzione di Lydia Origlia, € 14,00). Non ho saputo resistere alla copertina! C’era qualcosa di quella donna che m’incuriosiva, così esile, sembrava quasi vergognarsi di essere lì. Come se volesse sfilarsi da quello scatto. Il Giappone è un paese che mi ha sempre affascinato e così perché no? Ho accettato l’invito. Si comincia con la descrizione della vita di queste quattro casalinghe, che in realtà casalinghe non sono. La loro vita si svolge soprattutto di notte, con i ritmi che la fabbrica impone. E scatta subito la solidarietà. Non è facile in una società maschilista, Continua a leggere »

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日本 preghiera a Buddha

6 gennaio 2011

(Nella foto: un cassetto delle preghiere a tempio di Asakusa, a Tokyo)

Kamakura. Il parco del tempio di Hase-Dera è arrampicato sulla collina non lontano dal Buddha, è pieno di piante fiorite anche in inverno, in particolare le camelie che qui raggiungono forme e dimensioni di veri alberi (ne ho vista una grande quanto un pino marittimo), e la pianta dell’ume, una prugna aspra da cui si ricava un delizioso liquore, l’ume shou. Il tempio principale guarda il mare ed è sorvolato da falchi numerosi come gabbiani; un cartello avverte di fare attenzione quando si mangia, perché i falchi attirati dal cibo potrebbero ferire con gli artigli. Non ho mai visto uno spettacolo simile: Continua a leggere »

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日本 freddo freddo, caldo caldo

5 gennaio 2011

L’inverno di Tokyo ha temperature simili a quelle del Nord Italia, rispetto a Milano gode della presenza benefica del mare e del vento, il cielo è limpido, terso l’aria per nulla inquinata. Hai la stessa sensazione di quando sei in montagna e il gas di scarico di una macchina si distingue nell’aria pulita. A Tokyo vivono 12 milioni di persone, pochissime si spostano in auto, molte non ce l’hanno, per possederne una devi avere anche un garage in cui tenerla, è obbligatorio. Non saprei dire come sono le macchine usate dai giapponesi, se ne vedono relativamente poche e si tende a non notarle perché non sono mai parcheggiate sulla strada. Continua a leggere »

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日本 bagno giapponese

3 gennaio 2011

Ho provato le terme, il bagno turco, la spa; ho provato piscine e docce in giro per il mondo, alcune lussuosissime; ho provato laghi termali, grotte, pozze sulfuree. Credevo di conoscere tutte le forme dell’acqua, alcune piacevolissime, ma non sapevo niente prima di provare il bagno giapponese, on-sen se è termale, sen-to se è un bagno pubblico. Il primo per me è stato a Kyoto, il sen-to più famoso della città, un luogo assolutamente popolare e democratico, ci si entra nudi da 0 a 99 anni, uomini e donne divisi. La prima volta che vai in un bagno giapponese Continua a leggere »

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日本 dillo con un cartello

30 dicembre 2010

I Giapponesi hanno l’illustrazione nel sangue. Nelle stazioni, in metropolitana, per la strada, nei parchi pubblici, ovunque vedi disegni come questi, che io ho fotografato a Tokyo. Piccole vignette per insegnare regole di cortesia o per esplicitare divieti. Immagini semplici e dirette, didascaliche, molto dettagliate. Con un che di infantile, verrebbe da dire, ma penso sia ingiusto e impreciso. Questo è il Paese che ha inventato i manga, Continua a leggere »

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日本 ossimori giapponesi

28 dicembre 2010

Akiahabara, il quartiere tecnologico di Tokyo, electric town come la chiamano i giapponesi, ha la stessa esplosione di varietà del mercato del pesce. Solo che qui trovi tutta la gamma dell’universo di oggetti che funzionano con dei chip. Ci sono centri commerciali a tema alti nove piani e attorno un suk di botteghe con cascate di fili elettrici, lampadine per ogni fantasia, microchip, transistor, resistenze, ogni componenti per elettronica esistente sulla faccia della terra, immagino, e anche attrezzistica per montare e smontare qualsiasi oggetto montabile e smontabile. Al quarto piano di Yodobashi Camera vendono poltrone rilassanti che ti massaggiano la schiena; tolte le scarpe,  quattro distinti giapponesi di mezza età si fanno shakerare sdraiati a occhi chiusi, persi nel loro godurioso riposo e ignari della folla di clienti. Non hanno problemi a chiudere gli occhi in pubbico e a ritirarsi in se stessi, lo fanno anche in metrò, per poche che siano le fermate, lasciando ciondolare la testa volentieri, Continua a leggere »

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日本 sushi a colazione

28 dicembre 2010

Sfruttando il jet-lag ci alziamo presto e andiamo a Tsukiji, il più grande mercato del pesce fresco del mondo, i cinesi ci vengono a comprare i tonni all’asta; ho visto le pinne gialle decantate dagli spot. I tonni surgelati si tagliano con una sega circolare da falegname; per il mercato corrono carrellini elettrici che trasportano casse di pesce, guidate in piedi da autisti di tutte le età e con precedenza assoluta su chiunque. La bellezza stupefacente di questo mercato sta nella varietà, si direbbe che i giapponesi mangino qualunque cosa si muove nel mare, Continua a leggere »

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