nuovo mondo

22 aprile 2012

Esco dalla subway a Washington Square, è sera, locali traboccanti di ragazzi, musica, luci. L’aria è tiepida. Ho dimenticato la piccola bussola che di solito tengo in tasca. A New York è utilissima: tutto quello che devi sapere, quando sbuchi dalla metropolitana, è in che direzione andare. Manhattan è una griglia di strade perpendicolari, uptown downtown east west, se sai come sei orientato non ti puoi perdere. Armeggio con la preziosa Cartoville, adoro le mappe, mi fanno sognare, ma qui non ne ho mai il tempo: Can I help you, ma’am? Apri una cartina e subito Can I help you?, sembra un videogioco che ti risponde se schiacci il tasto sbagliato. Stasera il volontario è un tipo trasandato, Continua a leggere »

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che ve ne sembra dell’America? /3

8 aprile 2012

Forth Worth

Fort Worth è una distesa piatta formata da grosse aree giustapposte. Una città di bellezza per noi aliena, ma di bellezza indiscutibile. Downtown ha grattacieli antichi di mattoni che si specchiano in torri di vetro. Il Cultural District concentra musei di alto livello. C’è un Caravaggio al Kimbell Museum di Fort Worth!, e un curioso quadro dipinto da Michelangelo dodicenne Continua a leggere »

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che ve ne sembra dell’America? /2

7 aprile 2012

Tornado

Suona un allarme a Fort Worth. Siamo qui da poche ore, c’è il sole. L’allarme è per il tornado che arriverà alle 2.30 pm. Minuto più minuto meno. La gente sa cosa fare. Primo guardare un sito web per capire se ci si trova nel centro della perturbazione o ai confini. Noi saremo lambiti dalla coda, l’epicentro è a 10 miglia. Iniziano a cadere gocce di pioggia grandi quanto una tazzina di caffè. I siti mostrano il tornado: ci sono camion a 18 ruote che volano come se fossero di carta. Continua a leggere »

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che ve ne sembra dell’America? /1

6 aprile 2012

Prendo a prestito un titolo famoso di William Saroyan per raccogliere piccole impressioni di un viaggio a due tappe negli Stati Uniti (Fort Worth, Texas + New York). Saroyan raccontava San Francisco vista con gli occhi di un immigrato armeno. Sono gli occhi a fare la differenza sul mondo: dipende da dove guardi, quello che vedi. Dipende anche dalle domande che sei disposto a farti. In quante infinite pieghe si declina il vivere cosiddetto civilizzato? Continua a leggere »

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