solo me
(Francesco Piccolo La separazione del maschio)

3 agosto 2010
Tempo di lettura: 1 minuto

Francesco Piccolo, La separazione del maschio (Einaudi, 2010, € 11,00). «La maggior parte del tempo degli amanti, dell’attenzione delle persone, è occupato dalla preoccupazione che la persona amata non ami qualcun altro. Non che ami me, ma che non ami altri. Questo a me è sempre sembrato sia impreciso, sia troppo poco. Se Teresa, quando si sveglia la mattina, ha negli occhi il suo amore per me, non voglio dire che non ha importanza se ama anche qualcun altro, […] ma voglio almeno dire che mi basta. E vorrei che bastasse anche a lei il mio amore. So che è difficile avere questo pensiero in una coppia, ma la verità è che è l’unico pensiero sensato» (pag. 138). Da questo libro sfrontato, pieno di erotismo, maschile fino al midollo, a volte fino alla nausea, saltan fuori pensieri così. È talmente vero che imbarazza. Costringe a calcolare le energie spese a reclamare all’amore quel “solo me”, col rischio poi di perdere proprio il “me”.

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primo amore
(Ángela Vallvey Le bambole sono tutte carnivore)

3 agosto 2010
Tempo di lettura: 45 secondi

Ángela Vallvey, Le bambole sono tutte carnivore (Guanda, 2009, €17,00). «Lo confesso, ho qualche chilo di troppo. Non dirò quanti, solo che sono miei e che arredano la mia umanità in modo pratico ed economico, proprio come i poster dell’Ikea riempiono le pareti delle case di tanti» (pag. 9). Sonia La Roja Naranjo, la protagonista di questo romanzo allegrissimo, non dà di se stessa una semplice descrizione: è un distillato di amor proprio. Del resto Sonia fa la psicanalista, di certe cose se ne intende. Infatti tiene una rubrica su una rivista, in cui dispensa alle lettrici pillole tipo: «Non dimenticare che il primo amore della tua vita dev’essere il tuo amor proprio» (pag. 19). Meglio del Prozac. Trascrivere su foglietti, appendere per casa, rileggere più volte al giorno.

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sentimento malevolo
(Honoré de Balzac Papà Goriot)

3 agosto 2010
Tempo di lettura: 30 secondi

Honoré de Balzac, Papà Goriot (Oscar Mondadori, 2000, € 8,40). «Se il cuore umano ha degli attimi di riposo nel salire le punte dell’affetto, raramente si arresta sulla china veloce dei sentimenti malevoli» (pag. 25). Un aforisma, lasciato cadere tra le righe del romanzo. Impossibile non sentirsi colpiti da un’accusa così generica, eppure così specifica. Non c’è da pensare a lungo per ricordare l’ultima volta che si è scivolati lungo la china veloce di un sentimento malevolo. Touché, Monsieur Balzac!

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virtuali e veri
(Daniel Glattauer Le ho mai raccontato del vento del Nord)

3 agosto 2010
Tempo di lettura: 45 secondi

Daniel Glattauer, Le ho mai parlato del vento del Nord (Feltrinelli, 2010, € 16,00). «Nelle e-mail che le scrivo posso essere la vera Emmi, che altrimenti non sono. Nella “vita reale” devi sempre arrivare a un compromesso con la tua emotività: QUI niente reazione esagerata! Questo lo devo accettare! QUI devo mostrarmi superiore! Adegui continuamente i tuoi sentimenti all’ambiente circostante, hai riguardo per gli affetti, ti infili nel centinaio di piccoli ruoli quotidiani, fai l’equilibrista, ragioni, soppesi» (pag. 87). Solo nella relazione via e-mail con Leo, un uomo che non ha mai visto, Emmi è se stessa. Paradosso moderno: la realtà virtuale consente rapporti perfetti. Ma è solo per finta. O forse no? Una cosa è chiara, il computer ha generato un nuovo tipo di emozioni. Questo romanzo (bellissimo!) è il primo a parlarne sul serio.

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celo celo manca
(Carla Signoris Ho sposato un deficiente)

3 agosto 2010
Tempo di lettura: 1 minuto

Carla Signoris, Ho sposato un deficiente (Bur, 2009, € 8,50). Dopo aver visto Carla Signoris in Happy family, ho riaperto il suo libro, con disappunto di mio marito. Ha un titolo che gli uomini non tollerano. Eppure deficiente, dal latino deficere, vuol solo dire che manca di qualcosa. Una gambetta nel cromosoma 23, quello che lui ha XY e noi XX, è la prima di varie deficienze che ogni donna può trovare nel suo compagno. Il libro diverte e consola parecchio. Istruzioni per l’uso: sfogliate i capitoli e fate il giochino “celo, celo, manca” pensando al vostro uomo. Un esempio? Pagina 24: «Se a partorire fosse il maschio, avrebbe già trovato da millenni un sistema per non soffrire. Adamo stesso, ancora con la mela in bocca, si sarebbe messo a cercare qualche antidolorifico antidoloroso. […] Da circa due milioni di anni la Asl fornirebbe legalmente e gratuitamente un analgesico… in polvere… da sniffare!». Deficienza di coraggio di fronte al dolore. “Celo”.

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cambiamenti
(Lewis Carroll Alice nel paese delle meraviglie)

3 agosto 2010
Tempo di lettura: 45 secondi

Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie (Salani, 2010, € 7,00). «“E tu chi sei?” [le chiese il Bruco]. Non era molto incoraggiante, quest’inizio di conversazione. E Alice rispose, piuttosto imbarazzata: “Veramente non lo so […] io so chi ero questa mattina quando mi sono alzata, ma sono cambiata tante volte da allora!”» (pag. 43). Alice allude al continuo cambiare di statura, da altissima a minuscola, che le è capitato da quando è caduta in un buco inseguendo un coniglio bianco. Ma in questo distillato di fantasia in cui tutto è sogno e metafora, chiunque potrebbe rubare le sue parole. Quante volte siamo cambiati da quando siamo nati, da quando siamo maggiorenni, da quando siamo sposati. Da questa mattina?

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sposato per sempre
(Ángeles Mastretta Mariti)

3 agosto 2010
Tempo di lettura: 40 secondi

Ángeles Mastretta, Mariti (Giunti, 2008, € 14.50). «Come poteva essere tanto stupida, come faceva a non accorgersi che quel tipo era sposato per sempre, e neppure con sua moglie, bensì con se stesso» (pag. 90). Le statistiche non si pronunciano, ma sappiamo che di tipi così ce n’è in giro in gran numero. Perciò, se siete invischiate in amore con un uomo impegnato, vale la pena di leggere e rileggere queste parole. Magari usando con voi stesse la leggerezza dei racconti della scrittrice messicana: non c’è intreccio amoroso che lei non abbia descritto, e sempre con guizzi di ironia. C’è poco da fare, con un amore sfortunato, ma riuscire a sorriderne asciuga qualche lacrima.

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