la fine non è tutto
(Niccolò Ammaniti Io e te)

26 gennaio 2011
Tempo di lettura: 30 secondi

Niccolò Ammaniti, Io e te (Einaudi, 2010, € 10,00). «E poi, io odiavo le fini. Nelle fini le cose si devono sempre, nel bene o nel male, mettere a posto. A me piaceva raccontare di scontri tra alieni e terrestri senza una ragione, di viaggi spaziali alla ricerca del nulla. […] Mi faceva impazzire, quando vedevo un film, che papà e mamma stessero sempre a discutere della fine, come se la storia fosse tutta lì e il resto non contasse nulla» (pag. 96). A entrare nella testa di un adolescente, Ammaniti è maestro. Lorenzo finge di partire coi compagni per una settimana bianca a cui non è stato invitato, Continua a leggere »

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forse è questo l’amore:
una storia vista rivista e mai vista
(Giulia Carcasi Tutto torna)

24 gennaio 2011
Tempo di lettura: 1 minuto

Certe volte entro in libreria e scorro le novità con gli occhi. È una specie di celo celo manca: verifico di quali titoli non sono al corrente, quali ho ignorato nei bollettini delle novità spediti dagli uffici stampa, quali non mi hanno attratta. C’è sempre qualcosa che, dallo scaffale della libreria, mi chiama in modo particolare e diverso. Soprattutto se è una libreria di quelle che dispongono i libri come piace a me – ma di questo parlerò un’altra volta. Ieri mi è successo con il libro di Giulia Carcasi, Tutto torna (Feltrinelli, 2010, € 11,00). Continua a leggere »

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la perfezione dell’altrove
(Banana Yoshimoto Un viaggio chiamato vita)

12 gennaio 2011

In Giappone ho ammirato la gentilezza delle persone , in particolare di chi esercitava un ruolo (commessi, impiegati delle ferrovie, camerieri, bigliettai). Ho ammirato l’accoglienza predisposta per chi ha dei bambini (in tutti i bagni trovi dei seggiolini appesi al muro su cui sedere i bimbi piccoli, e c’è sempre un fasciatoio per cambiarli) e le facilities per disabili (nelle stazioni gli ascensori,  numerosi e capienti, hanno un doppio pulsante, uno ad altezza di chi sta in sedia a rotelle). Ho ammirato l’ordine, la pulizia, il rispetto: anche in mezzo a una folla non vieni calpestato, c’è sempre una bolla d’aria attorno a te, una distanza rispettata. Ho ammirato l’allegria delle miriadi di chioschi che per la strada vendono cibi di ogni tipo. Poi ho letto Un viaggio chiamato vita di Banana Yoshimoto (Feltrinelli, 2010, traduzione di Gala Maria Follaco, € 13,00). La scrittrice giapponese racconta sensazioni e ricordi dei suoi viaggi, di cui molti in Italia: Continua a leggere »

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Harper Lee Il buio oltre la siepe
(con una bella citazione)

24 novembre 2010
Scritto da: Adele D’Amato

Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?

Il libro stava lì, sulla libreria, da quando mi ricordo di aver iniziato a distinguere un titolo dall’altro. Verde, alto, copertina rigida e sgualcita: Il buio oltre la siepe. Non ho mai avuto il coraggio di aprirlo, pensavo ad uno di quei romanzi sull’America di Doris Day, con le gonne svolazzanti e i cocktail party. No, non faceva per me. Fino a quando, 30 anni dopo, leggo che  To kill a Mockingbird di Harper Lee è il classico più amato dai lettori statunitensi. Bene, questo mi manca, ma come è stato tradotto in italiano? Sì, sì era proprio lui: Il buio oltre la siepe. E Harper Lee è pure una donna. Continua a leggere »

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Rebecca West e il femminismo

23 novembre 2010

Da tempo conservo questa folgorante frase di Rebecca West: «Io stessa non sono mai riuscita a capire che cosa significhi con precisione femminismo. So soltanto che mi definiscono femminista tutte le volte che esprimo sentimenti che mi differenziano da uno zerbino o da una prostituta» (da Mr Chesterton in Hysterics, 1913). Di Rebecca West (1892-1983) c’è ben poco di tradotto in italiano, ma ora esce Continua a leggere »

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a quarant’anni
(Michael Cunningham Al limite della notte)

3 ottobre 2010
Tempo di lettura: 2 minuti

Michael Cunningham, Al limite della notte (Bompiani, 2010, € 16,50, sarà nelle librerie il 20 ottobre, in contemporanea con l’America; la copertina italiana non è ancora disponibile). Dovevo leggerlo al volo e recensirlo sul giornale; salterò un po’ di pagine, pensavo, mi basta capire il senso; invece ho letto ogni parola, sottolineato, piegato angoli e a tratti riletto. Mi ha catturata dalla prima riga: «L’Errore sta venendo per fermarsi un po’». All’ottava capisci che l’Errore è una persona e dopo tre pagine sai che è il fratello minore di Rebecca la quale, su un taxi diretta a una festa, conversa col marito Peter. Lei è editor, lui un gallerista ben inserito nell’incerto mondo dell’arte contemporanea, sono una coppia di quarantenni a New York, ma potrebbero essere qui, sono come noi. Da abile narratore, Cunningham svela con i tempi giusti ogni dettaglio: Continua a leggere »

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come io ti voglio
(Mary Westmacott Il deserto del cuore)

30 settembre 2010
Tempo di lettura: 30 secondi

Mary Westmacott, Il deserto del cuore (Mondadori, 2010, € 9,50). «Io ti dico che se tu distogli Rupert Cargill dal suo lavoro e gli rendi impossibile continuare a farlo, verrà il giorno in cui dovrai rassegnarti a vedere l’uomo che ami infelice, insoddisfatto, invecchiato prima del tempo, stanco, scoraggiato… Insomma, un uomo solamente a metà. E se pensi che il tuo amore, o l’amore di qualsiasi donna, possa ricompensarlo per questo, allora ti dico chiaro e tondo che sei una piccola stupida sentimentale» (p. 111). Mary Westmacott, ovvero Agatha Christie, scrisse queste parole nel 1944. Il romanzo da cui sono tratte è sbrigativamente definito “rosa”. Psicologico gli renderebbe più giustizia, ma non basta ancora. La regina del giallo raccoglie con occhio da detective e cuore da vera donna gli indizi del più grave e diffuso crimine amoroso: volere l’altro a nostro modo.

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la distanza fra marito e moglie
(Andrew Sean Greer La storia di un matrimonio)

23 settembre 2010
Tempo di lettura: 30 secondi

Andrew Sean Greer, La storia di un matrimonio (Adelphi, 2008, € 18,00). «Perché l’ha fatto? ci chiediamo del professore conformista che scappa con una delle sue studentesse. E della ragazza adorante che rompe il fidanzamento: Perché? ce lo domandiamo sempre , quando si tratta delle vite altrui. Davanti a sé avevano fortuna, denaro, felicità, e per qualche ragione hanno preferito il precipizio. Perché? […] Nessuno lo sa finché non arriva l’intuizione: la vita è breve, le occasioni poche. Se è alla vostra portata, scegliete l’estasi; se appena potete, scegliete l’amore. […] Forse, nelle nostre vite ordinarie, è l’unico vero gesto di poesia» (pag. 224). Questo è il finale di un romanzo bellissimo e pieno di sorprese, che scandaglia l’inspiegabile nascosto in ogni matrimonio: quanto si può essere lontani, marito e moglie, e come proprio lì, in quella distanza, si celi l’amore.

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il silenzio della svolta
(Pascal Mercier Treno di notte per Lisbona)

21 settembre 2010
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Pascal Mercier, Treno di notte per Lisbona (Oscar Mondadori, 2008, € 9,40). Un giorno il grigio e prevedibile Gregorius, prof di liceo, esce dall’aula e prende un treno per Lisbona, abbandonando per sempre la sua vita abitudinaria. «È un errore credere che i momenti decisivi di una vita, in cui il cammino usuale modifica per sempre la sua direzione, debbano essere connotati da una drammaticità chiassosa e stridula e da violenti maremoti interiori. […] In realtà l’esperienza che determina un drammatico cambiamento di vita ha spesso una levità incredibile. […] spesso nel momento in cui ha luogo può passare inosservata» (pag. 47). Se l’attimo della svolta facesse rumore, ci verrebbe paura, e non cambieremmo mai.

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contro i mostri
(Giovanni Nucci Ulisse, il mare color del vino)

29 agosto 2010
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Giovanni Nucci, Ulisse. Il mare color del vino (Bruno Mondadori, 2009, € 8,80 – oppure edizioni E/O). L’autore racconta ai ragazzi l’Iliade e l’Odissea, ovvero la più grande enciclopedia di tipi umani mai scritta. Intento a offrirne il senso ai piccoli lettori, riesce a risvegliare l’attenzione dei grandi. Leggete questo passo a proposito di Polifemo. «[…] ci sono due modi per affrontare un mostro, o almeno tutti pensano che ci siano solo due modi. Il primo è andargli addosso, a tutta forza, con la spada in pugno […]. Il secondo modo è scappare. Be’, Ulisse aveva capito che c’era un’altra possibilità. Il terzo modo di affrontare un mostro è non farsi vedere per niente, o almeno cercare di non farsi vedere. In un certo senso non essere più te stesso. Il mostro, qualunque mostro sia, se tu non sei nessuno, non potrà uccidere nessuno» (pag. 85). Siamo sempre alle prese con un “mostro”. Il terzo modo potrebbe aiutare.

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