il senso di mia figlia per l’iPad

27 ottobre 2010

Qualche giorno fa, insieme a mia figlia di 7 anni, ho toccato un iPad per la prima volta  in vita mia. Abbiamo lanciato un videogioco spettacolare, certe auto da rally che sembravano in 3D. Sullo schermo non un pulsante, una freccia, uno “start”, niente; mi spiace deluderti, ma non so farlo partire, ho detto, e lei: ma mamma, lo so io. Ha preso in mano l’iPad, per la prima volta in vita sua, l’ha inclinato da una parte e dall’altra e il gioco è iniziato.

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geniale, meglio di un videogioco!
(Hervé Tullet Un libro)

18 ottobre 2010
Tempo di lettura: 1 minuto

Va detto, si pubblicano libri per bambini molto belli. Ma non tutti lo sono, e fra i tanti, troppi, ci si perde. A volte sono accattivanti per le illustrazioni, ma  la storia è deludente o addirittura discutibile [mi è capitato di recente con il fumetto Mia mamma (è in America, ha conosciuto Bufalo Bill) di due autori francesi, edito da Bao Libri: il bimbo protagonista scopre che sua mamma non è in viaggio come lui credeva, ma è morta, e conclude che è come quando ha capito che Babbo Natale non esiste… un finale senza esorcismo, senza guizzo, senza poesia]. A volte le illustrazioni sono accattivanti per gli adulti, ma ai bambini non piacciono per niente. Qualche volta, però, arriva il libro geniale, e vale la pena di regalarlo a tutti. Come questo edito da Franco Cosimo Panini (tra gli editori per bambini il mio preferito): si intitola Un libro ed è di Hervé Tullet geniale illustratore francese che usa la carta infischiandosene delle due dimensioni: riesce a farne un videogioco verrebbe da dire, se non fosse sminuirlo un po’. Ma ora vi spiego. Aprite questo libro e fate come vi dice (la raccomandazione è inutile, perché vi assicuro che farete come vi dice): PREMI CON  IL DITO IL PALLINO GIALLO E VOLTA PAGINA. Voi premete, voltate, e i pallini sono due. Continua a leggere »

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J. K. Rowling da Oprah Winfrey:
«Sì, potrei scrivere ancora di Harry Potter»
P.S. aprite il post: c’è un link magico

4 ottobre 2010

Tempo di lettura: 2 minuti

Qualche giorno fa ho finito di leggere ai miei bambini il quinto libro di Harry Potter, ne vanno pazzi. Dopo ogni libro vediamo il film. Alla lettura serale non rinuncerebbero per niente al mondo, non c’è minaccia peggiore che «stasera non leggo!». Iniziano a calcolare con preoccupazione tra quanto avremo finito anche gli ultimi due, ogni sera mi chiedono se la Rowling ne scriverà altri: non credo, rispondo, ma ci mancano altre 1.400 pagine, e si consolano. Però pochi giorni fa, ospite dello show di Oprah Winfrey, la “nostra” Joanna Kate è stata possibilista: «i personaggi sono ancora nella mia testa» ha detto. Non ha detto che lo farà, ma che potrebbe. I miei figli sarebbero felici. Personalmente preferirei che partorisse altri mondi, Continua a leggere »

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io e l’ombra

18 settembre 2010

Suzy Lee, Ombra (Corraini, 2010, € 15,00). Un aspirapolvere, una scala, due scatoloni si trasformano in una foresta, un lupo, un coccodrillo: è la magia delle ombre. Le guardi e ti si sprigiona la fantasia. Una bimba se ne accorge mentre gioca in cantina; dalle ombre esce una storia (realizzata con carboncino, matita e acquarello) che si sfoglia tenendo il libro ora diritto – e vedi la realtà – ora a rovescio, in quel luogo onirico in cui le ombre, come i sogni, raccontano desideri e paure. Sono pagine bellissime, per bambini, per grandi, per chiunque si sia trovato almeno una volta a scambiare per creatura misteriosa l’ombra di un oggetto qualunque.

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l’altro che è in noi /1
(Jules Feiffer Abbaia George)

17 settembre 2010
Tempo di lettura: 30 secondi

Jules Feiffer, Abbaia George (Salani, 2010, € 9,00). George è un cucciolo di cane, ma quando la mamma gli dice «Abbaia!» gli escono miagolii, grugniti, ragli, muggiti. Il veterinario gli guarda in gola e, sorpresa!, tira fuori un gatto, un maiale, un asino, una mucca. Finalmente George impara ad abbaiare, finché incontra gli umani e… La storia non diverte soltanto: insegna a riconoscere “l’altro” che è in noi. Per questo è perfetta per lettori di tutte le età.

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contro i mostri
(Giovanni Nucci Ulisse, il mare color del vino)

29 agosto 2010
Tempo di lettura: 30 secondi

Giovanni Nucci, Ulisse. Il mare color del vino (Bruno Mondadori, 2009, € 8,80 – oppure edizioni E/O). L’autore racconta ai ragazzi l’Iliade e l’Odissea, ovvero la più grande enciclopedia di tipi umani mai scritta. Intento a offrirne il senso ai piccoli lettori, riesce a risvegliare l’attenzione dei grandi. Leggete questo passo a proposito di Polifemo. «[…] ci sono due modi per affrontare un mostro, o almeno tutti pensano che ci siano solo due modi. Il primo è andargli addosso, a tutta forza, con la spada in pugno […]. Il secondo modo è scappare. Be’, Ulisse aveva capito che c’era un’altra possibilità. Il terzo modo di affrontare un mostro è non farsi vedere per niente, o almeno cercare di non farsi vedere. In un certo senso non essere più te stesso. Il mostro, qualunque mostro sia, se tu non sei nessuno, non potrà uccidere nessuno» (pag. 85). Siamo sempre alle prese con un “mostro”. Il terzo modo potrebbe aiutare.

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felicità e malattia
(Silvano Agosti Il ritorno di Pinocchio)

21 agosto 2010
Tempo di lettura: 30 secondi

Silvano Agosti, Il ritorno di Pinocchio (Salani, 2010, € 12,00). «I grandi si ammalano perché fumano o mangiano male, o lavorano troppo o a casa litigano sempre, insomma non sono felici e allora prendono le malattie, così poi dicono che sono infelici perché sono malati» (pag. 43). Lo dice un Pinocchio-bambino che nelle pagine di questo libro torna a spiegarci il mondo. Certo, è una frase un po’ ingenua, chi ha provato la Malattia con la maiuscola si risentirà. Però, a leggerla e rileggerla, qualcosa punge. Viene prima l’infelicità o la malattia? Quale delle due è l’uovo, quale la gallina? La frase resta in testa come un sassolino nella scarpa. Perché una cosa è vera: chi riesce a essere felice, si ammala di meno.

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quando un sì fa crescere

18 agosto 2010
Tempo di lettura: 4 minuti

Qualche giorno fa, mia figlia Costanza mi assillava perché le affidassi una scatola di confettini da cui era attratta. Per un po’ sono state promesse e suppliche: «Dopo cena te ne do qualcuno», «No, dammeli tutti, voglio tenerli io!». Nella sfida con una figlia di tre anni il rischio di avere la peggio è alto, nessun adulto sa più resistere a oltranza. Così una sera, mentre ero impegnata a percorrere col dito la libreria a caccia di qualcosa, le ho detto sì. Costanza è corsa a nascondere il suo tesoro, mentre io cercavo il mio: un libro già letto, che quando lo apri la seconda volta ha sempre una perla da regalare – ne prendo uno ogni volta che resto orfana di quello appena terminato e non ho ancora deciso cosa leggere dopo. Quella sera, delle cento pagine di Una nuvola come tappeto di Erri De Luca, si è aperta la 71. È il capitolo sul Deuteronomio, uno dei testi della Bibbia a cui De Luca ha dedicato i suoi suggestivi commenti. La storia è questa: Continua a leggere »

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vivere all’estero (con figli al seguito)

18 agosto 2010

Vi segnalo un libro che mi ha incuriosita, “rubato” al blog di un’amica. È in inglese: David C. Pollock, Ruth E. Van Reken, Third culture kids (Paperback), sottotitolo The experience of growing up among worlds. Un’analisi degli effetti che ha sui bambini il fatto di crescere in un ambiente culturale diverso da quello in cui sono nati e da cui provengono i loro genitori. Il libro è frutto di ampie ricerche condotte dagli anni Sessanta sui figli di genitori costretti a vivere all’estero per lavoro. Sembra interessante. Lo è anche la recensione che trovate qui.

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cambio emisfero
(Defilippi, Cuccurullo Mollo tutto e vado in Australia)

16 agosto 2010

Tempo di lettura: 2 minuti

Myriam Defilippi, Claudio e Lieto Cuccurullo, Mollo tutto e vado in Australia (Liberodiscrivere, € 11,00). «Un giorno è successo. Claudio si è guardato allo specchio e ha deciso che bisognava prendersi una lunga pausa. Non cambiare lavoro, famiglia o vita. Solo prendersi una pausa, in un’altra dimensione, altrove, e godersi quello che aveva tra le mani». È cominciata così l’avventura di due giornalisti e il figlio di 5 anni in giro per l’Australia: per cinque mesi, in camper. Continua a leggere »

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