un papà a impatto zero

1 dicembre 2010
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Un gruppo di ricercatori americani ha stabilito che ogni cosa ha una scadenza: tre mesi lo spazzolino da denti, tre anni lo shampoo, otto il materasso, uno il cuscino. Nell’era in cui la spazzatura ci sommerge e in India e Africa i bambini giocano tra i resti dei nostri computer, l’esito dello studio è inquietante. Sono cresciuta in una famiglia in cui buttare era sacrilegio. Mia madre si vantava di cucinare “alla Lavoisier”, dal chimico francese che nel Settecento enunciò più o meno questa legge: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Lei trasformava ogni avanzo in un piatto anche più sfizioso dell’originale. Mentre mio padre trasformava qualsiasi cosa si rompesse in una cosa che si poteva usare ancora. Alla fine degli anni Settanta l’auto di famiglia era una Mini Minor di terza mano; motore perfetto, solo la carrozzeria dava segni di fatica. Un giorno papà offrì un passaggio al suo capo, e quello sedendosi si ritrovò con un piede sull’asfalto, ma lui mica si arrese: ripavimentò la Mini con una tapparella usata. Accettò di darle l’estremo saluto solo dopo che un vigile aveva fermato la mamma per dirle che le usciva un ombrello dalla fiancata. Non era la necessità di risparmiare, Continua a leggere »

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