l’ironia nera del senso di colpa
(Edouard Osmont, Sara Gavioli La governante)

31 gennaio 2011
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Testi di Edouard Osmont, illustrazioni di Sara Gavioli, La governante (Orecchio Acerbo, 2010, € 15,00). Dice il sottotitolo: allegra storia di un cadavere devoto. Ed è subito chiaro l’umorismo un po’ nero. Tutto comincia quando il signor Tapinois – figurina di spigolosa aristocraticità tratteggiata in bianco e nero da Sara Gavioli – si allena a sparare in sala da pranzo. Ingenuo stupirsi se una pallottola Continua a leggere »

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la perfetta imperfezione del giallo
(Enrico Pandiani Troppo piombo)

22 gennaio 2011
Tempo di lettura: 1 minuto

Ho bisogno di gialli. Fuga dal reale. Violenza che non fa male. Ho letto Troppo piombo di Enrico Pandiani (Instar, 2010, € 14,50). Parigi, nella redazione di un quotidiano vengono uccise, una dopo l’altra, delle giornaliste. Indaga il commissario Jean-Pierre Mordenti, di chiara origine italiana e diventato famoso nel precedente romanzo, Les italiens. Verso pagina 60 un sospetto sul colpevole al lettore viene, persino a me che di gialli ne leggo pochi Continua a leggere »

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autopsia di un matrimonio
(Claudia Piñeiro Tua)

20 gennaio 2011

Tempo di lettura: 2 minuti

Non ho mai avuto troppa passione per i gialli, i thriller, i noir e qualunque storia di delitti e crudeltà. Come diceva Flannery O’Connor, per il male basta la realtà, non c’è bisogno della letteratura. Tuttavia ammetto che i gialli, come i videogiochi, hanno il salutare potere di distrarti proprio dalla realtà, quando essa lo richiede. Quando ne leggo, è per necessità di far vagare la mente in luoghi non sospetti, ove abbia certezza di non trovare specchi rivelatori né pungoli sapienti. Eppure qualche volta questo può succedere anche con un giallo. È il caso di Tua (Feltrinelli, 2010, traduzione di Michela Finassi Parolo, € 10,00), della scrittrice argentina Claudia Piñeiro, Continua a leggere »

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Andrea Camilleri Il sorriso di Angelica
…e fanno 17

5 novembre 2010
Tempo di lettura: 2 minuti

Andrea Camilleri, Il sorriso di Angelica (Sellerio, 2010, € 14,00, pp. 257). E con questo fanno 17: ma del commissario Montalbano è impossibile stancarsi. Lo aspettavo con famelica passione, dodici anni fa, quando in fondo al libro mettevano un dizionario del fanta-siciliano di Camilleri di cui ora nessuno ha più bisogno; lo aspettavo con ardore da innamorata fresca e non sopportavo che le pagine sgocciolassero via in fretta; poi è diventato un amore maturo, sempre caldo ma più pacato, non c’è passione che non si posi col tempo. E ora è come rivedere un vecchio amante che non puoi che amare ancora, e con sorriso indulgente ai difetti. Camilleri fa passare il tempo su Montalbano con naturalezza, e ce lo offre in un classico della prima vecchiaia, i ricordi di scuola che affiorano, i versi imparati a memoria stampati come tatuaggi nella testa. Quando incontra Angelica, una trentenne di spettacolare bellezza (venuta da Trieste ma originaria di Vigata e impiegata in banca) a cui hanno svaligiato l’appartameno, il commissario sente risuonare gli endecasillabi dell’Orlando Furioso e rivede l’altra Angelica, quella raffigurata sulla copertina del poema , che gli agitava i sensi quand’era picciotteddro. Continua a leggere »

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Sergio Vanni Un delitto educato

31 agosto 2010
Scritto da: Ilia Negri

Sergio Vanni, Un delitto educato (Eclissi editrice, 2010, € 12). Prologo: sagra d’estate con panino alla porchetta e birra, venditori ambulanti con spade illuminate, peluche suonanti e zucchero filato. Mia figlia che si fa prendere dalla nonna (la mamma mai cederebbe) il palloncino a forma di delfino che orgogliosa lega al polso e se lo porta a spasso. Poi un attimo. Il cordino le si sfila di mano e il palloncino vola via, cerca di prendere il filo ma le sfugge di mano: non so descrivervi l’espressione in viso di mia figlia, non piange neppure subito…
Mattina dopo. Sotto l’ombrellone sto leggendo molto presa le ultime pagine di un giallo bellissimo che mi ha passato una cara amica. Il commissario Canti sta passeggiando e in queste parole è racchiusa la chiave per risolvere un complicato caso di omicidio… e anche una chiave di lettura per lo sconforto di mamma e figlia la sera prima.  «Lo distolse un pianto dirotto. Si voltò e vide un bambino che piangeva, indicando in aria il palloncino che gli era scivolato via dalle dita e saliva verso il cielo. “Ma nulla paga il pianto del bambino a cui fugge il pallone tra le case”, recitò tra sé e sé, a bassa voce, i versi del poeta».

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