una bella intervista a Arturo Pérez-Reverte

9 novembre 2010
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Tempo di lettura: 1 minuto

Non ho mai letto Arturo Pérez-Reverte, ma ho sempre nutrito una certa curiosità per uno scrittore che è stato, per 21 anni, inviato di guerra – e, mi dicono, non c’è romanzo in cui non attinga a piene mani a quella esperienza. Ho cominciato Il giocatore occulto (Marco Tropea, 2010, traduzione di Roberta Bovaia, € 20,00): la prima pagina si apre con un pestaggio descritto con tecnica da film. Forte. Duro, durissimo. Scritto in modo così serrato che pur soffrendo non riesci a fermarti. Il  comissario Tizón e un suo scagnozzo stanno massacrando di botte un  barbone, chiaramente innocente. Indagano su un mistero. Siamo nel 1811, la Spagna combatte contro Napoleone, e sulla spiaggia di Cadice continuano a comparire cadaveri di donne massacrati a colpi di frusta. Il fatto è che proprio nei luoghi dove si trovano i cadaveri delle ragazze  cadono i colpi di cannone francesi. Non so dirvi altro, al punto in cui sono, ma so che lo stile di Pérez-Reverte è magnetico. E che su la Repubbica è uscita una sua intervista interessantissima (oggi che tutti vengono intervistati da tutti e su tutto è raro che le interviste dicano qualcosa): Continua a leggere »

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formiche periferiche

30 settembre 2010
Scritto da: Piero Bertolotto

Liliana Guerriero, Formiche periferiche (Statale11, 2009, €14,00). «Ci sono anni tutti uguali che si confondono nella memoria, e attimi così densi che possono essere vissuti solo dopo, quando si ha il tempo di riviverli. Sono gli attimi “senza fine” di una vecchia canzone. Attimi pieni di cose, alcune previste, altre no. La pistola, ad esempio: era nel programma, aveva un ruolo da protagonista nel gesto del congedo finale» (pag 166). Questo è il brano di un noir intriso di ironia, dove la protagonista è una donna che ha perso il lavoro e, nei suoi tentativi di ricostruirsi una vita, si innamora di un uomo misterioso che somiglia in modo impressionante a Robert Mitchum. A tenerle compagnia solo un gatto, un manichino e una colonia di formiche che si sono insediate in casa sua. Un libro che piacerà soprattutto agli amanti del vecchio cinema in bianco e nero.

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