nuovo mondo

22 aprile 2012

Esco dalla subway a Washington Square, è sera, locali traboccanti di ragazzi, musica, luci. L’aria è tiepida. Ho dimenticato la piccola bussola che di solito tengo in tasca. A New York è utilissima: tutto quello che devi sapere, quando sbuchi dalla metropolitana, è in che direzione andare. Manhattan è una griglia di strade perpendicolari, uptown downtown east west, se sai come sei orientato non ti puoi perdere. Armeggio con la preziosa Cartoville, adoro le mappe, mi fanno sognare, ma qui non ne ho mai il tempo: Can I help you, ma’am? Apri una cartina e subito Can I help you?, sembra un videogioco che ti risponde se schiacci il tasto sbagliato. Stasera il volontario è un tipo trasandato, Continua a leggere »

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che ve ne sembra dell’America? /4

16 aprile 2012

united colors

Nella sala sono in minoranza. Sono chiara, chiarissima. Sto alla base della scala di sfumature. Tra me e il nero centrafricano in abiti dorati seduto due poltrone più avanti passano una dozzina di tonalità. Caramello, cannella, ambra, sabbia, cioccolato al latte, caffè, terra bagnata… Mariette Monpierre è la regista del film di questa sera al Lincoln Center di New York: Elza, storia di una ragazza di Guadalupa cresciuta dalla madre a Parigi, che dopo la laurea torna sull’isola dove è nata per ritrovare il padre; Continua a leggere »

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che ve ne sembra dell’America? /1

6 aprile 2012

Prendo a prestito un titolo famoso di William Saroyan per raccogliere piccole impressioni di un viaggio a due tappe negli Stati Uniti (Fort Worth, Texas + New York). Saroyan raccontava San Francisco vista con gli occhi di un immigrato armeno. Sono gli occhi a fare la differenza sul mondo: dipende da dove guardi, quello che vedi. Dipende anche dalle domande che sei disposto a farti. In quante infinite pieghe si declina il vivere cosiddetto civilizzato? Continua a leggere »

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l’emozione che ho provato a New York
(Antonio Muñoz Molina Finestre di Manhattan)

4 agosto 2011
Scritto da: Roberta Diliddo

L’anno scorso dopo tanto sognare sono andata quattro giorni a New York. Sentivo un’attrazione particolare, una voglia fortissima di immergermi in tutto quel concentrato di sogno che rappresenta. Non capivo perché, ma appena atterrata ho provato una forte emozione che mi ha accompagnato per tutto il viaggio. E con questo direte voi? E con questo libro ho ritrovato quelle emozioni, ma con una consapevolezza totalmente nuova. Antonio Muñoz Molina racconta una NY nella sua quotidiana e vorticosa normalità. Continua a leggere »

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