14 maggio 2011

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Abito temporaneamente in calle de la Espada 10, una delle molte stradine che partono da Plaza Tirso de Molina e si incrociano pressoché perpendicolari lungo due “barrios” leggermente in pendenza: La Latina e Lavapiés, zona sud del centro di Madrid. Una sera il padrone di casa mi ha proposto di “ir de tapas”, appuntamento in Plaza Lavapiés, in fondo alla calle che porta lo stesso nome e corre parallela a quella in cui abito. Domenica sera, il sole ancora altissimo su questo parallelo, lo stesso fra Napoli e Roma, ma tanto più a ovest che la luce sembra non morire mai. A Madrid servono gli occhiali da sole, Continua a leggere »
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13 maggio 2011

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In calle Mayor, poco fuori plaza Mayor, si trova un negozio piccolissimo che vende “solo” espadrillas, “solo” fra virgolette, ne avrà molto più di un centinaio di modelli, declinati in una ventina di colori; vende anche stringhe e corde di ogni tipo e tinta, come se le espadrillas uno potesse fabbricarsele anche in casa. Mia figlia si era innamorata di un paio turchesi e mi ha convinta a sfidare una ressa da concerto rock Continua a leggere »
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9 maggio 2011

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Madrid è una ragnatela di stradine (ai piedi di palazzi più e meno ricchi ma sempre decoratissimi) circondata da una cintura circolare di viali monumentali come il tuorlo d’uovo è circondato dal suo albume. Agli estremi di quello che approssimativamente si può definire cerchio del centro-città, due punti verdi segnano il diametro: il parco del Palazzo Reale a est e il Parque del Buen Retiro a ovest. Viuzze, viali, parchi. Ingredienti diversi affiancati eppure unitissimi come nella paella, Continua a leggere »
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7 maggio 2011

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A Ramón, uno dei miei due insegnanti di spagnolo, “le gusta hablar sobre la politica”. Ieri mi ha raccontato di un parlamentare spagnolo finito al centro di uno scandalo perché usava soldi pubblici per offrir cene a base di “mariscos” (frutti di mare) ai suoi sostenitori e regalava biglietti in tribuna per le più importanti partite di calcio. Gli spagnoli si sono indignati al punto da costringerlo alle dimissioni. Vedendomi poco impressionata, Ramón mi ha chiesto se non trovassi la cosa ripugnante. Veramente la trovavo bellissima: Continua a leggere »
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3 maggio 2011
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Comincio la giornata con churritos y zumo de naranja, poi inizio il mio corso di spagnolo, è per questo che sono qui, anche se mi sembra di trovarci parecchie altre ragioni. Gli insegnanti sono Miguel y Ramón, perfetta complementarietà, giovane di eloquio comprensibile e dedito alla grammatica il primo, di mezza età dalla parlata criptica e dedito alla chiacchiera il secondo. Si crea subito quella specie di confidenza da ti-racconto-quel-che-faccio perché è il primo e più semplice argomento di conversazione, ed è curioso vedere pezzetti della mia vita privata svuotati per farsi puro esercizio di lingua
senza che si sia interessati a condividerli o a confidarli davvero; Continua a leggere »
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