da 1 a 10 quanto siete d’accordo con Piperno?

22 marzo 2012

Sono giorni che giro attorno al nuovo Piperno. Due pappagalli inseparabili illustrano il titolo su  una copertina decisamente riuscita. Non muoio dalla voglia di aprirlo. È stampato su carta così pesante che a portaselo a letto è peggio del reader. Smaltita la sbornia (gradevolissima) della letteratura per l’infanzia in fiera a Bologna (grande consolazione, uno scrigno di tesori!), sollevo la copertina, salto la dedica, mi avvicino all’incipit:

«Basta frequentare se stessi con assiduità per capire che, se gli altri ti somigliano, be’, allora degli altri non c’è da fidarsi».

Stasera mi sa che sfoglio ancora qualche libro per bambini, eh. Poi magari lancio un  sondaggio: da 1 a 10 quanto siete d’accordo con la frase di Piperno? Continua a leggere »

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sì, il nuovo Piperno è migliore del primo
ma no, non è Philip Roth!
(Alessandro Piperno Persecuzione)

31 ottobre 2010
Tempo di lettura: 5 minuti

Un quinquennio dopo il trionfale esordio letterario e l’incoronazione (eseguita di persona dal giornalista Antonio D’Orrico) a erede di Philip Roth e di Proust, Alessandro Piperno ha partorito il secondo romanzo, Persecuzione (Mondadori, 2010, € 20,00), e lo ha diviso in due parti che insieme compongono Il fuoco amico dei ricordi: dopo 416 pagine rilegate con nuova raffinatezza – l’interno della copertina cartonata è rosso, e rosso è il testo sul risvolto della sovracoperta – il libro si chiude con un “continua…”. Tra un anno esatto sapremo come. Nell’attesa, Persecuzione offre di che discutere. Il primo ad affrettarsi è stato un fan storico di Piperno, Gad Lerner, che quando il volume non aveva ancora finito di invadere le librerie (è uscito il 26 ottobre) già lo recensiva su Vanity Fair e sul suo blog con larghezza di affetti e qualche artificio retorico tipo: avrei voluto confermare la regola che l’esordiente di successo proprio non ce la fa a bissare l’opera prima, ma Piperno si è superato. Non so voi, io Con le peggiori intenzioni l’ho trovato irritante, supponente e finto-profondo, sensazione che si era “materializzata” ulteriormente dopo aver visto alcune foto dello scrittore: Continua a leggere »

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