insetti… in altalena
(AA.VV. Psofo, Nananana e i loro amici)

20 dicembre 2010
Tempo di lettura: 2 minuti

E. Chiappini, M.C. Reguzzi, M.L. Dindo, M.C. Bertonazzi, A. Murcio Maghei Psofo, Nananana e i loro amici. Storie d’insetti (Alberto Perdisa Editore, 2006, € 13,50). Questo è un libro che tutti gli insegnanti di scienze di elementari e medie dovrebbero avere. È anche una bellissima raccolta di storie da leggere ai bambini prima di dormire. Un libro, ma sono due. Contiene sei racconti molto ben scritti che hanno per protagonisti vari insetti. Hanno gli ingredienti di tutte le storie avvincenti, amori, guerre, scoperte; in più, sotto la favola, si nasconde, anzi si rivela, una verità scientifica. Per esempio il primo racconto, che dà il titolo alla raccolta, parla dell’amicizia fra due cavallette, Psofo e Nananana, che pur stando molto bene insieme non si sposano. La verità è che appartengono a specie diverse: eh sì, non basta dire cavalletta, e lo scopriamo nella bella scheda che segue la favola (e, per chi vuole approfondire ulteriormente, nel risvolto di copertina è inserito un opuscolo con i concetti fondamentali dell’Entomologia). I bambini che per definizione amano le creature fantastiche qui ne trovano a bizzeffe, tutte degne dei migliori cartoon, e con una bellezza extra: sono assolutamente vere. Gli insetti hanno iniziato a incuriosirmi grazie a mio figlio che li osserva con passione inesauribile. Sono un mondo ricco di “trovate”, fertile di metafore. Un mondo infinitamente grande nell’infinitamente piccolo, una buona lezione di relatività. Un mondo, oltretutto, capace di avere un suo equilibrio, come spiega la storia di Afidia e Coccinella che corsero in soccorso di Melanzana assalita dagli afidi (a proposito, ho scoperto che le piante, quando sono in pericolo, emettono i sinomoni,  odori che segnalano se sono state attaccate dai parassiti): in natura un equilibrio c’è, spiega nelle pagine di commento Maria Luisa Dindo, l’autrice di questo racconto, «anche se è un equilibrio “ballerino”; un po’ come uno che fa la pasta senza saperla fare: magari all’inizio mette un po’ troppa acqua ed è molle, allora aggiunge farina e diventa troppo dura, allora aggiunge acqua e coì via. In natura l’equilibrio non è mai come quello di una bilancia, semmai un po’ come un’altalena».

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