日本 chiedete tutto ma non un cestino
In Giappone trovi facilmente qualsiasi cosa tu stia cercando, di tutto c’è una varietà infinita, di cibi come di oggetti. Solo una cosa è rara: i cestini della carta e qualunque forma di bidone della spazzatura. Eppure non ho mai visto un paese pulito come questo. Non ci sono Germania, Scandinavia, America o Canada che tengano, nemmeno in Svizzera, nemmeno in Lussemburgo ho provato questa sensazione di pulizia degli spazi comuni, interni o esterni, e mai questa assoluta certezza di non trovare una cartaccia per terra, un mozzicone di sigaretta, una cicca schiacciata. Come si concilino l’assenza di cestini e l’assenza di rifiuti penso sia un punto chiave del modo di essere di questo popolo. Tu non sei semplicemente tu, sei tu in quanto gapponese, quindi ciò che è di tutti è veramente tuo, e non solo: tu sei custode di ciò che è di tutti. E persino: tu sei tutti. Di tutti sono per prima cosa le regole. Girando per Tokyo e per Kyoto ho avuto sempre l’impressione che a nessuno venisse in mente di poter infrangere una regola – se osservare la regola significa essere giapponese, infrangerla non è una trasgressione né un gesto creativo, come spesso da noi: diventa semplicemente un “nonsense”. E qui mi viene in mente Antonietta Pastore in Leggero il passo sui tatami: il Giappone ti insegna che il buon senso è un concetto relativo. Il senso stesso di ciò che siamo è relativo. Quando al ristorante provi a chiedere un piatto senza un ingrediente previsto, come da noi la pizza capricciosa senza i funghi, per esempio, vedi il cameriere entrare in una confusione vicina alla paralisi: non è dato cambiare un piatto, come non è dato cambiare una regola. Le carte da buttare e gli altri rifiuti, se sei per la strada, te li tieni in tasca.
Per la strada non è consentito fumare, come avvisano certe scritte dipinte sul marciapiede; chi non può trattenersi ha a disposizione apposite aree fumatori, simili a giardinetti con pensiline per quando piove. Gli avvisi sul marciapiede diffidano, oltre che dal fumare, dal buttare spazzatura per terra. A Nara una signora mi ha incitata a raccogliere un pezzetto di carta caduto a terra mentre cercavo di strappare la mia cartina dalla bocca di un daino… Ma questa è la prossima storia.
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Tags: Diario dal Giappone, Nara
Non è del tutto vero. Anche in alcune nostre città non vedi cestini per la carta e qualunque forma di bidone per la spazzatura (sono seppelliti dalla spazzatura stessa!!!!!)
Credo che lì sia già iniziato il 2011. FELICE ANNO