日本 chiedete tutto ma non un cestino

31 dicembre 2010

In Giappone trovi facilmente qualsiasi cosa tu stia cercando, di tutto c’è una varietà infinita, di cibi come di oggetti. Solo una cosa è rara: i cestini della carta e qualunque forma di bidone della spazzatura. Eppure non ho mai visto un paese pulito come questo. Non ci sono Germania, Scandinavia, America o Canada che tengano, nemmeno in Svizzera, nemmeno in Lussemburgo ho provato questa sensazione di pulizia degli spazi comuni, interni o esterni, e mai questa assoluta certezza di non trovare una cartaccia per terra, un mozzicone di sigaretta, una cicca schiacciata. Come si concilino l’assenza di cestini e l’assenza di rifiuti penso sia un punto chiave del modo di essere di questo popolo. Tu non sei semplicemente tu, sei tu in quanto gapponese, quindi ciò che è di tutti è veramente tuo, e non solo: tu sei custode di ciò che è di tutti.  E persino: tu sei tutti. Di tutti sono per prima cosa le regole. Girando per Tokyo e per Kyoto ho avuto sempre l’impressione che a nessuno venisse in mente di poter infrangere una regola –  se osservare la regola significa essere giapponese, infrangerla  non è una trasgressione né un gesto creativo, come spesso da noi: diventa semplicemente un “nonsense”. E qui mi viene in mente Antonietta Pastore  in Leggero il passo sui tatami: il Giappone ti insegna che il buon senso è un concetto relativo. Il senso stesso di ciò che siamo è relativo. Quando al ristorante provi a chiedere un piatto senza un ingrediente previsto, come da noi la pizza capricciosa senza i funghi, per esempio, vedi il cameriere entrare in una confusione vicina alla paralisi: non è dato cambiare un piatto, come non è dato cambiare una regola. Le carte da buttare e gli altri rifiuti, se sei per la strada, te li tieni in tasca.

Per la strada non è consentito fumare, come avvisano certe scritte dipinte sul marciapiede; chi non può trattenersi ha a disposizione apposite aree fumatori, simili a giardinetti con pensiline per quando piove. Gli avvisi sul marciapiede diffidano, oltre che dal fumare, dal buttare spazzatura per terra. A Nara una signora mi ha incitata a raccogliere un pezzetto di carta caduto a terra mentre cercavo di strappare la mia cartina dalla bocca di un daino…  Ma questa è la prossima storia.

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