inciampi di vita
(Valeria Parrella Behave)

23 ottobre 2012
Scritto da: Peppe Stamegna

L’altra sera mentre guardo lo “Spazio bianco” in tv mi è venuto in mente un altro racconto di Valeria Parrella, Behave, letto un anno fa. Il collegamento forse sta nella disabilità subita dai protagonisti; la disabilità che per i più è fonte di pietà, simpatia, diffidenza, ma, per un genitore che la subisce è senz’altro e soprattutto dolore amaro. Da quella condizione emotiva in giù poi ci sono tante altre cose intense, chiaramente. Come ci sono questi due genitori innamorati, due persone che riescono a stare in silenzio per ore perché si fidano uno dell’altro, insomma, una coppia che con il loro affetto discreto mi ha commosso attraverso gesti consapevoli, parole tenere e un attenzione ammirevole per il figlio un po’ storto. Colpisce e non va più via lo sguardo del padre che osserva il figlio mentre attende di sedersi al Behave, Continua a leggere »

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l’infanzia di ognuno di noi
(Rumer Godden Il fiume)

7 marzo 2012

Rumer Godden, Il fiume (Bompiani, 2012, traduzione di Valeria Parrella, € 16,00, pp. 168). Rumer Godden è una scrittrice inglese morta nel 1998 a 80 anni. Ha scritto 60 romanzi per adulti e bambini. Il fiume torna ora in libreria. Quando ho finito di leggerlo ho desiderato regalarlo a mia sorella. Perché parla dell’infanzia. Dell’infanzia in quel punto in cui la si sente virare verso l’adolescenza (“Perché all’improvviso voglio essere bella?” si chiese Harriet, e non sapeva rispondersi). Dello stupore di crescere (“E io cosa sarò?” Continua a leggere »

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non ci resta che resistere
(Valeria Parrella Lettera di dimissioni)

18 ottobre 2011

Valeria Parrella, Lettera di dimissioni (Einaudi, 2011, € 18,50). Comincia da lontano, Valeria Parrella. Dai nonni, un po’ anche i bisnonni, materni e paterni, e poi la madre, il padre e via a scendere fino a Clelia. Leggi settanta pagine e ancora non sai dove vuole arrivare, ma scrive così bene e così forte che ti abbandoni al suo andare. La costruzione di una famiglia, la composizione dei caratteri, delle storie, azioni e reazioni che si susseguono in linea discendente, sono qui necessari per affrescare un interno  (e lo si intenda come nome collettivo) nell’Italia degli ultimi ottant’anni. Ma è a pagina 74 che ho iniziato a capire: questo libro è la storia di quello che l’Italia è diventata. Continua a leggere »

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