a volte… si può! una lezione per bambini
che fa bene agli adulti

18 maggio 2011

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Tempo di lettura: 30 secondi

Giusi Quarenghi, Alessandro Sanna, Si può (Franco Cosimo Panini, 2011, e 11,00). Questo è un libro per bambini di quelli che se capitano in mano a un adulto non smette di leggerlo finché non ha finito. Le rime vanno giù come un bicchier d’acqua e già alla prima pagina si capisce che tutte le libertà di cui si parla qui (ovvero tutto ciò che “si può”, come suggerisce il titolo) calzano anche a noi grandi. Il libro inizia così: «Non sempre si può – ma a volte si deve Continua a leggere »

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Niccolò Ammaniti Io e te

14 dicembre 2010
Tempo di lettura: 2 minuti

Niccolò Ammaniti, Io e te (Einaudi, 2010, pp.116, € 10,00). Lorenzo finge di partire per la montagna con amici di scuola. Ha mentito, non l’hanno invitato. Si chiude in cantina, ha pianificato una settimana di libertà dalle relazioni – faticose, inceppate – con i compagni. Una settimana di libertà dal mondo e da se stesso, in un anfratto in cui non sei costretto a essere. Invece finisce per trascorrere i giorni con Olivia, la sorellastra. Lorenzo ha 14 anni, Olivia 23. La ricordava bellissima, ma ora «sembrava che fosse stata masticata e sputata via da un mostro che l’avesse trovata amara». Continua a leggere »

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Francia, via i voti alle elementari:
l’appello di Daniel Pennac (io sono d’accordo)

20 novembre 2010
Tempo di lettura: 4 minuti

In Francia circola un appello: togliamo i voti alle elementari. Già firmato da varie personalità della politica e della cultura, ha tra i promotori più entusiasti Daniel Pennac, scrittore, per 27 anni insegnante e vero somaro nei suoi anni di scuola. L’ossessione della classifica, del numero, crea una forte pressione scolastica, spiegano i sostenitori di questa piccola rivoluzione francese. A giugno mio figlio ha portato a casa la pagella di seconda elementare: tutti 10. Sua sorella, in prima, ha preso tutti 9. In realtà i loro risultati sono uguali, perché il consiglio di interclasse delle prime aveva accolto la novità ministeriale dei voti decidendo di dare come massimo 9, mentre il consiglio di interclasse delle seconde aveva deciso di usare i numeri fino al 10. Sono passati mesi da quella pagella, e mia figlia, se le chiedono come va a scuola, risponde Continua a leggere »

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Lane Smith È un libro (…e non morirà mai!)

28 ottobre 2010

Lane Smith È un libro (Rizzoli, 200, € 12,00, pp. 32).  C’è un asino che chiede a una scimmia: «Che cos’hai lì?». «Un libro» risponde la scimmia. E l’asino: «Dove schiacci per fare lo scroll?», «Dov’è il mouse?», «Ce l’ha il wi-fi?», ma poi comincia a leggere e non smette più… fino alla battuta finale (che non posso svelarvi!). È un capolavoro di ironia da regalare a chi è convinto che nell’era dell’iPad i libri siano destinati a sparire. E una lettura esilarante per i tecnobambini di oggi.

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geniale, meglio di un videogioco!
(Hervé Tullet Un libro)

18 ottobre 2010
Tempo di lettura: 1 minuto

Va detto, si pubblicano libri per bambini molto belli. Ma non tutti lo sono, e fra i tanti, troppi, ci si perde. A volte sono accattivanti per le illustrazioni, ma  la storia è deludente o addirittura discutibile [mi è capitato di recente con il fumetto Mia mamma (è in America, ha conosciuto Bufalo Bill) di due autori francesi, edito da Bao Libri: il bimbo protagonista scopre che sua mamma non è in viaggio come lui credeva, ma è morta, e conclude che è come quando ha capito che Babbo Natale non esiste… un finale senza esorcismo, senza guizzo, senza poesia]. A volte le illustrazioni sono accattivanti per gli adulti, ma ai bambini non piacciono per niente. Qualche volta, però, arriva il libro geniale, e vale la pena di regalarlo a tutti. Come questo edito da Franco Cosimo Panini (tra gli editori per bambini il mio preferito): si intitola Un libro ed è di Hervé Tullet geniale illustratore francese che usa la carta infischiandosene delle due dimensioni: riesce a farne un videogioco verrebbe da dire, se non fosse sminuirlo un po’. Ma ora vi spiego. Aprite questo libro e fate come vi dice (la raccomandazione è inutile, perché vi assicuro che farete come vi dice): PREMI CON  IL DITO IL PALLINO GIALLO E VOLTA PAGINA. Voi premete, voltate, e i pallini sono due. Continua a leggere »

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J. K. Rowling da Oprah Winfrey:
«Sì, potrei scrivere ancora di Harry Potter»
P.S. aprite il post: c’è un link magico

4 ottobre 2010

Tempo di lettura: 2 minuti

Qualche giorno fa ho finito di leggere ai miei bambini il quinto libro di Harry Potter, ne vanno pazzi. Dopo ogni libro vediamo il film. Alla lettura serale non rinuncerebbero per niente al mondo, non c’è minaccia peggiore che «stasera non leggo!». Iniziano a calcolare con preoccupazione tra quanto avremo finito anche gli ultimi due, ogni sera mi chiedono se la Rowling ne scriverà altri: non credo, rispondo, ma ci mancano altre 1.400 pagine, e si consolano. Però pochi giorni fa, ospite dello show di Oprah Winfrey, la “nostra” Joanna Kate è stata possibilista: «i personaggi sono ancora nella mia testa» ha detto. Non ha detto che lo farà, ma che potrebbe. I miei figli sarebbero felici. Personalmente preferirei che partorisse altri mondi, Continua a leggere »

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io e l’ombra

18 settembre 2010

Suzy Lee, Ombra (Corraini, 2010, € 15,00). Un aspirapolvere, una scala, due scatoloni si trasformano in una foresta, un lupo, un coccodrillo: è la magia delle ombre. Le guardi e ti si sprigiona la fantasia. Una bimba se ne accorge mentre gioca in cantina; dalle ombre esce una storia (realizzata con carboncino, matita e acquarello) che si sfoglia tenendo il libro ora diritto – e vedi la realtà – ora a rovescio, in quel luogo onirico in cui le ombre, come i sogni, raccontano desideri e paure. Sono pagine bellissime, per bambini, per grandi, per chiunque si sia trovato almeno una volta a scambiare per creatura misteriosa l’ombra di un oggetto qualunque.

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contro i mostri
(Giovanni Nucci Ulisse, il mare color del vino)

29 agosto 2010
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Giovanni Nucci, Ulisse. Il mare color del vino (Bruno Mondadori, 2009, € 8,80 – oppure edizioni E/O). L’autore racconta ai ragazzi l’Iliade e l’Odissea, ovvero la più grande enciclopedia di tipi umani mai scritta. Intento a offrirne il senso ai piccoli lettori, riesce a risvegliare l’attenzione dei grandi. Leggete questo passo a proposito di Polifemo. «[…] ci sono due modi per affrontare un mostro, o almeno tutti pensano che ci siano solo due modi. Il primo è andargli addosso, a tutta forza, con la spada in pugno […]. Il secondo modo è scappare. Be’, Ulisse aveva capito che c’era un’altra possibilità. Il terzo modo di affrontare un mostro è non farsi vedere per niente, o almeno cercare di non farsi vedere. In un certo senso non essere più te stesso. Il mostro, qualunque mostro sia, se tu non sei nessuno, non potrà uccidere nessuno» (pag. 85). Siamo sempre alle prese con un “mostro”. Il terzo modo potrebbe aiutare.

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felicità e malattia
(Silvano Agosti Il ritorno di Pinocchio)

21 agosto 2010
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Silvano Agosti, Il ritorno di Pinocchio (Salani, 2010, € 12,00). «I grandi si ammalano perché fumano o mangiano male, o lavorano troppo o a casa litigano sempre, insomma non sono felici e allora prendono le malattie, così poi dicono che sono infelici perché sono malati» (pag. 43). Lo dice un Pinocchio-bambino che nelle pagine di questo libro torna a spiegarci il mondo. Certo, è una frase un po’ ingenua, chi ha provato la Malattia con la maiuscola si risentirà. Però, a leggerla e rileggerla, qualcosa punge. Viene prima l’infelicità o la malattia? Quale delle due è l’uovo, quale la gallina? La frase resta in testa come un sassolino nella scarpa. Perché una cosa è vera: chi riesce a essere felice, si ammala di meno.

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vivere all’estero (con figli al seguito)

18 agosto 2010

Vi segnalo un libro che mi ha incuriosita, “rubato” al blog di un’amica. È in inglese: David C. Pollock, Ruth E. Van Reken, Third culture kids (Paperback), sottotitolo The experience of growing up among worlds. Un’analisi degli effetti che ha sui bambini il fatto di crescere in un ambiente culturale diverso da quello in cui sono nati e da cui provengono i loro genitori. Il libro è frutto di ampie ricerche condotte dagli anni Sessanta sui figli di genitori costretti a vivere all’estero per lavoro. Sembra interessante. Lo è anche la recensione che trovate qui.

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