un giorno nella vita di 9 donne
(Margarita García Robayo Ci sono cose
che una non può fare scalza
)

29 ottobre 2010
Tempo di lettura: 1 minuto

Margarita García Robayo, Ci sono cose che una non può fare scalza (Marcos y Marcos, 2010, traduzione di Claudia Tarolo, € 14,00). Margarita García Robayo è del 1980, una giovane blogger colombiana (e se masticate un po’ di spagnolo il suo blog è molto bello) che vive a Buenos Aires e per la sua età ha già fatto (e scritto) un sacco di cose interessanti. L’ultima, scovata dalla piccola casa editrice indipendente Marcos y Marcos, è questo libro che non si può definire né romanzo né raccolta di racconti ma entrambe le cose – e forse varrebbe la pena  di inventarsi un nome per il genere, visto che inizia a essere usato (vedi Olive Kitteridge di Elizabeth Strout). Qui sono nove brevi storie per nove donne che si incrociano, si sfiorano, a volte si ostacolano mentre tessono, con amore, sconforto, desiderio, perdita, la trama umana di una qualsiasi città del mondo. Julia detesta che Arturo, dopo essere stato da lei, torni a dormire dalla moglie (perciò una sera gli infila i vestiti in lavatrice). Beatriz, moglie di Arturo, Continua a leggere »

commenta »

doposbornia emozionale
(Michael Zadoorian Second Hand)

3 agosto 2010
Tempo di lettura: 1 minuto

Michael Zadoorian, Second Hand (Marcos y Marcos, 2010, € 16,00). Il mattino dopo aver fatto cilecca con la nuova fidanzata, Richard, il protagonista, commenta: «Sono in pieno doposbornia. Non di tipo alcolico, perché non ho bevuto. È un doposbornia emozionale. Quando mi espongo, o faccio qualcosa di imbarazzante o dico qualcosa di stupido […] mi sveglio con un martellante, paralizzante doposbornia emozionale, di quelli che vorresti non pensarci, ma non puoi fare a meno di pensarci» (pag. 134). Ecco come si chiama, quella sensazione orribile! La proviamo tutti, ogni tanto, per i motivi più diversi. Vale la pena di annotarselo. Dare il nome giusto alle cose che ci disturbano le contiene un po’. Se uno dice a se stesso “ho un doposbornia emozionale”, credo gli passi più in fretta. Richard (come lo scrittore Michael Zadoorian) è bravissimo a dare nomi alle sensazioni. Per questo alla fine del libro vorresti averlo come amico.

Continua a leggere »

2 commenti »