日本 bagno giapponese

3 gennaio 2011

Ho provato le terme, il bagno turco, la spa; ho provato piscine e docce in giro per il mondo, alcune lussuosissime; ho provato laghi termali, grotte, pozze sulfuree. Credevo di conoscere tutte le forme dell’acqua, alcune piacevolissime, ma non sapevo niente prima di provare il bagno giapponese, on-sen se è termale, sen-to se è un bagno pubblico. Il primo per me è stato a Kyoto, il sen-to più famoso della città, un luogo assolutamente popolare e democratico, ci si entra nudi da 0 a 99 anni, uomini e donne divisi. La prima volta che vai in un bagno giapponese Continua a leggere »

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日本 i templi e la neve

2 gennaio 2011

I templi con la neve sono una delle quattro meraviglie che i giapponesi contemplano nel corso dell’anno. Contemplare è caldeggiato, farlo insieme è quasi un rituale, racconta Will Ferguson in Autostop con Buddha (Feltrinelli). In primavera la fioritura dei ciliegi, in estate i cieli stellati, in autunno gli aceri rossi. Negli uffici capita di trovare cartelli con scritto “riunione alle 15 e dopo non dimenticate di ammirare la fioritura dei ciliegi”. Ci svegliamo a Kyoto l’ultimo giorno dell’anno sotto una nevicata convinta. Abbiamo deciso di visitare Nara, e non rinunciamo nonostante il freddo intenso. Ci accontenteremo delle due mete imprescindibili, il Todai-ji, il tempio del Daibutsu, il Buddha più grande del mondo, e il tempio Kasugataisha. Continua a leggere »

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日本 la campana di Capodanno a Kyoto

31 dicembre 2010

In Giappone l’ultimo dell’anno è una festa intimista, in tivù ci sono programmi di canzoni strappacuore, per le strade silenzio, a cena come piatto augurale una ciotola di soba, spaghetti simili ai nostri alla chitarra preparati in brodo con qualche verdura. Poi tutti al tempio scintoista. Noi siamo a Kyoto e abbiamo scelto Chion-ji, dove si trova la campana più grande del Giappone, servono 17 monaci per suonarla, indossano un saio marrone e infradito ai piedi, alcuni senza calze. Raggiungiamo la campana nel parco del tempio attraversando un boschetto illuminato dal riverbero della neve, Continua a leggere »

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日本 cose e parole

31 dicembre 2010

Il torii del tempio Meiji, a Tokyo. Un kanji.

L’ingresso al tempio di Kiyomizudera, a Kyoto.

Un kanji fotografato nel tempio di Asakusa a Tokyo.

Un torii, l’entrata ai templi shintoisti, nel parco dei templi di Nara.

Una scritta alla stazione di Nara.

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日本 chiedete tutto ma non un cestino

31 dicembre 2010

In Giappone trovi facilmente qualsiasi cosa tu stia cercando, di tutto c’è una varietà infinita, di cibi come di oggetti. Solo una cosa è rara: i cestini della carta e qualunque forma di bidone della spazzatura. Eppure non ho mai visto un paese pulito come questo. Non ci sono Germania, Scandinavia, America o Canada che tengano, nemmeno in Svizzera, nemmeno in Lussemburgo ho provato questa sensazione di pulizia degli spazi comuni, interni o esterni, e mai questa assoluta certezza di non trovare una cartaccia per terra, un mozzicone di sigaretta, una cicca schiacciata. Come si concilino l’assenza di cestini e l’assenza di rifiuti penso sia un punto chiave del modo di essere di questo popolo. Continua a leggere »

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日本 d’oro e d’argento

30 dicembre 2010

Il cielo bianco di oggi non è riuscito ad appannare l’emozione della vista del tempio di Kinkaku-ji,  detto il Padiglione d’oro. Siamo a Kyoto e questa è una meta d’obbligo, l’ex buen retiro di uno shogun, costruito nel 1397, e diventato dopo la sua morte e per suo volere un tempio. In realtà l’edificio a pagoda ai bordi di un composto laghetto immerso tra pini giapponesi e tappeti di muschio che ci lascia a bocca aperta è stato ricostruito nel 1955, dopo che un monaco gli aveva dato fuoco. Identico all’originale, pare. E di certo bellissimo. Il terreno attorno è delimitato da recinzioni in bambù, ora verde e fresco ora secco e color oro, grosse canne legate tra loro con semplici corde. C’è un culto della natura che si rischia di fraintendere: qui le piante sono ovunque, Continua a leggere »

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日本 dillo con un cartello

30 dicembre 2010

I Giapponesi hanno l’illustrazione nel sangue. Nelle stazioni, in metropolitana, per la strada, nei parchi pubblici, ovunque vedi disegni come questi, che io ho fotografato a Tokyo. Piccole vignette per insegnare regole di cortesia o per esplicitare divieti. Immagini semplici e dirette, didascaliche, molto dettagliate. Con un che di infantile, verrebbe da dire, ma penso sia ingiusto e impreciso. Questo è il Paese che ha inventato i manga, Continua a leggere »

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日本 donne moderne

29 dicembre 2010

Nel Giappone delle donne di Antonietta Pastore (Einaudi) descrive la società nipponica come familista, maschilista, ma anche cripto-matriarcale, se così possiamo dire. Per esempio sono le donne che, in famiglia, amministrano il budget e decidono le spese importanti, come l’acquisto di una casa. In giro per Tokyo e per Kyoto vedi donne e ragazze quasi sempre ben vestite, se sono giovani a volte hanno un look da teenager “manga”, abiti leggeri, gambe nude anche in inverno, gonnelline svolazzanti; spesso sono sexy, direi, non volgari però:  c’è un tocco bon ton nella femminilità gipponese, forse è la leggerezza dei loro movimenti nonostante le gambe a parentesi  e l’andatura con i piedi all’indentro, tratto somatico distintivo e anche Continua a leggere »

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日本 ossimori giapponesi

28 dicembre 2010

Akiahabara, il quartiere tecnologico di Tokyo, electric town come la chiamano i giapponesi, ha la stessa esplosione di varietà del mercato del pesce. Solo che qui trovi tutta la gamma dell’universo di oggetti che funzionano con dei chip. Ci sono centri commerciali a tema alti nove piani e attorno un suk di botteghe con cascate di fili elettrici, lampadine per ogni fantasia, microchip, transistor, resistenze, ogni componenti per elettronica esistente sulla faccia della terra, immagino, e anche attrezzistica per montare e smontare qualsiasi oggetto montabile e smontabile. Al quarto piano di Yodobashi Camera vendono poltrone rilassanti che ti massaggiano la schiena; tolte le scarpe,  quattro distinti giapponesi di mezza età si fanno shakerare sdraiati a occhi chiusi, persi nel loro godurioso riposo e ignari della folla di clienti. Non hanno problemi a chiudere gli occhi in pubbico e a ritirarsi in se stessi, lo fanno anche in metrò, per poche che siano le fermate, lasciando ciondolare la testa volentieri, Continua a leggere »

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日本 sushi a colazione

28 dicembre 2010

Sfruttando il jet-lag ci alziamo presto e andiamo a Tsukiji, il più grande mercato del pesce fresco del mondo, i cinesi ci vengono a comprare i tonni all’asta; ho visto le pinne gialle decantate dagli spot. I tonni surgelati si tagliano con una sega circolare da falegname; per il mercato corrono carrellini elettrici che trasportano casse di pesce, guidate in piedi da autisti di tutte le età e con precedenza assoluta su chiunque. La bellezza stupefacente di questo mercato sta nella varietà, si direbbe che i giapponesi mangino qualunque cosa si muove nel mare, Continua a leggere »

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