torna Ponzetti, il commissario
che vorremmo come amico
(Giovanni Ricciardi Portami a ballare)

16 novembre 2012

Giovanni Ricciardi Portami a ballare (Fazi, 2012, € 16,50, pp. 225). Ottavio Ponzetti, commissario romano dal cuore gentile, è un personaggio di cui ci si innamora fino a credere che non sia solo frutto della fantasia di uno scrittore, ma un amico vero. Di quelli con cui puoi scherzare o parlare delle cose serie della vita. Ogni indagine s’intreccia con le sue personali inquietudini. E mentre dipana il filo del delitto (qui muore un ghost writer e l’inchiesta porta nel mondo del tango), Ponzetti sbroglia anche quello della sua (e nostra) esistenza.

Lo adoro quando dice cose come: «L’uomo fugge dal proprio cuore». Oppure: «Amo settembre. Amo il suo incerto trafficare di venti leggeri, il caldo che ancora si ostina a bacchettare noi, ansiosi di un ritorno al lavoro ordinario. Noi che temiamo le ore inconsuete, in cui nulla d’impellente c’insegue, e siamo costretti un momento a buttare l’occhio dentro la nostra anima».

A chi svilupperà dipendenza, consiglio Le indagini del commissario Ponzetti in cui Fazi ha daccolto le prime tre avventure del “Camilleri de Roma” (I gatti lo sapranno, Ci saranno altre voci, Il silenzio degli occhi).

Scritto da: Francesca Magni

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che vorremmo come amico
(Giovanni Ricciardi Portami a ballare)”


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