bianchi, neri e una storia difficile da spiegare
(Silei, Quarello L’autobus di Rosa)

3 gennaio 2012

Fabrizio Silei e Maurizio A.C. Quarello, L’autobus di rosa (Orecchio acerbo, 2011, € 15,00). Detroit 1955, sull’autobus, il 1° dicembre, siede una donna di colore. Salgono dei bianchi ma lei non cede il posto. L’autista la supplica, gli altri passeggeri neri la supplicano. Ma lei non si alza. La donna si chiamava Rosa Parks. Fu arrestata. Ma i neri fecero per giorni il boicottaggio degli autobus. E nel 1956 la Corte Suprema dichiarò incostituzionale la segregazione razziale sugli autobus. Questo libro ricorda l’episodio con parole semplici e disegni bellissimi.
Di recente ho fatto vedere Invictus ai miei bambini. Il film di Clint Eastwood sceglie un’angolazione originale per raccontare Nelson Mandela: la sua battaglia per trasformare la nazionale di rugby da squadra di afrikaner odiata dai neri nel simbolo di un nuovo Sudafrica arcobaleno. I miei bambini hanno 8 e 9 anni, non avevamo mai parlato di razzismo. Abituati allo schematismo buoni/cattivi delle narrazioni e dei film per piccoli, non capivano: Allora i neri sono buoni e i bianchi cattivi?, chiedeva mia figlia. Invictus è stato utile per introdurre il concetto che c’è un po’ di bene nel male e un po’ di male nel bene. Che a schierarci sono le azioni, le scelte. Più stupefacente di tutto, però, è stato constatare che per due bambini di quell’età il discorso della razza fosse difficilissimo da cogliere. Assurdo praticamente.

Ricordo, in effetti, mia figlia all’asilo: giocava con un bimbo color cioccolato fondente e un giorno le chiesi Come si chiama il tuo compagno nero? Lei, stupita: Ma io non ho nessun compagno nero.

Scritto da: Francesca Magni

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1 commento a “bianchi, neri e una storia difficile da spiegare
(Silei, Quarello L’autobus di Rosa)”


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