un noir suggestivo nelle brume pavesi
Massimo Gardella Il male quotidiano

19 gennaio 2012

Massimo Gardella Il male quotidiano (Guanda, 2012, € 17,50, pp. 290). In genere non amo storie come questa, che parla di bambini venduti e abusati, di mafie dell’Est e mercenari nelle tristi guerre dell’Africa. Basta la cronaca a lasciarci straziati e impotenti. Ma se ho letto questo noir, amandolo nonostante la cupezza, è perché il protagonista – Remo Jacobi, ispettore italo rumeno, divorziato, senza figli e con un dolore che si scopre verso la fine – la pensa come me: «Jacobi era convinto che la realtà di tutti i giorni fosse sempre più contaminata da un universo alternativo di orrore puro» scrive, a pagina 25, Massimo Gardella (esordiente classe 1973). Il giallo del ritrovamento di una bimba divorata da un pesce siluro – una mostruosa creatura che abita veramente i nostri fiumi – si trasforma in un’inchiesta sul male stesso. Le domande sottese sono quelle di ognuno: perché? finirà mai? esiste un’alternativa all’adattarsi? «Cazzo, lo so anch’io che se risolviamo il caso, il giorno dopo il mondo sputerà altri orrori. Non mi illudo, mi basta mettere ordine in ciò di cui mi occupo. Nel mio piccolo» dice il vice di Jacobi. Ci si aggrappa a questo, nelle brume pavesi che sono la suggestiva ambientazione di questo noir, che comincia in quello che noi, che a Pavia ci siamo nati, chiamiamo il confluente, una striscia di terra sotto un ponte di ferro. Ho sempre amato attraversare quel ponte: guardi da un lato e vedi il Po e il Ticino separati, guardi dall’altro e sono un fiume solo.

Scritto da: Francesca Magni

Post letto 703 volte
Tags: , , , , , , , , , , ,


Scrivi un commento



*




Segui questo link per ricevere nuovi post dal blog!