Erri De Luca In nome della madre
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Scritto da: Maria Rita
In nome della madre di Erri De Luca (Feltrinelli, 2006, € 8,00) a mio parere, è un libro che si ama subito o si odia. Dipende dal modo in cui ci si accosta ad esso. Pensare: “Parla di Maria, quindi è un libro di chiesa e bigotto” è troppo superficiale! Leggendo questo libriccino, breve, ma intenso, l’immagine che ci si fa di Maria, è un’immagine nuova, o meglio, un’immagine a cui la Chiesa non ci ha abituati. Erri De Luca ci parla di Maria con una dolcezza ed una semplicità, direi, spiazzanti, raccontandoci la storia di una donna, che prima di tutto è stata donna! Una donna in carne ed ossa, con i suoi pensieri, le sue paure, le ansie, i sentimenti… tutte cose terrene, che appartengono anche a noi, e che per questo ci rendono Maria più vicina, più accessibile. La sacralità della figura lascia spazio all’umanità e alla normalità di una ragazzina vissuta più di duemila anni fa, che vive la sua Straordinaria gravidanza come la vivrebbe una qualsiasi donna di qualsiasi tempo.
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Tags: Erri De Luca, Feltrinelli, In nome della madre
Se vi piace la scrittura di Erri de Luca, (uno dei miei autori preferiti), mi permetto di consigliarvi anche “Il peso della farfalla” (Feltrinelli) e vi regalo questa chicca:
“Considero valore ogni forma di vita,
la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minierale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finchè dura il pasto,
un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato,
due vecchi che si amano
Considero valore quello che domani non varrà più niente
e che oggi vale ancora poco
Considero valore tutte le ferite
considero valore risparmiare acqua,
riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo,
accorrere ad un grido,
chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza sapere di che.
Considero valore sapere in una stanza dove è il nord,
qual è il nome del vento che asciuga il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo,
la clausura di una monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista
un Creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto”
ERRI DE LUCA
Conosco questo brano e ho letto spesso anch’io Erri De Luca. Qualche volta lo trovo un po’ eccessivo, stucchevole, lasciatemi dire… Perà ci sono libri suoi che ho trovato meravigliosi. Per esempio “una nuvola come tappeto” che fa l’esegesi di alcuni passi dell’antico testamento, storie lontanissime e passi poco frequentati anche da chi in genere la Bibbia la frequenta. E là, nei meandri dell’analisi del testo e della lingua, nelle pieghe della storia di un popolo, Erri De Luca scovava figure archetipiche e situazioni capaci di interrogarci, credenti e non. Un passo l’ho citato qui https://www.lettofranoi.it/2010/08/quando-un-si-fa-crescere/