日本 tenere al caldo

8 gennaio 2011

C’è una funivia, ad Hakone, che lambisce il monte Fuji e porta a vedere le fumarole, residuo di un’esplosione di tremila anni fa, dove puoi comprare uova sode cotte nell’acqua a centro gradi che sgorga dal sottosuolo (si dice che allunghino la vita, ne abbiamo mangiate un paio a testa). Se la giornata è limpida, il Fuji si mostra nel suo splendore geometrico, un tronco di cono colato di bianco. La funivia è modernissima, ha posti a sedere, c’è un addetto che ti accoglie quando sali e quando scendi, e se vuoi puoi prendere in prestito un cuscinetto. I sedili in dotazione alla cabina sono imbottiti, ma i giapponesi non si fanno mancare questa ulteriore comodità o, come credo, questa possibilità di posarsi sul caldo. Solo così si spiegano i cuscini (in perfette condizioni) che trovi sulle sedie per l’attesa in certi binari, e solo così si spiegano i meravigliosi divani imbottiti che fanno da sedili su tutti i treni, dalle metropolitane più affollate ai lussuosi shinkansen. Mai visto un cuscino di velluto men che immacolato. L’anima dei giapponesi temprata  dagli sbalzi di temperatura nasconde la sua debolezza dove non batte il sole. E per proteggersi non si nega qualche espediente, dai cuscini imbottiti all’asse del water riscaldato.

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