quando leggevo Signorinette nascosta in solaio

9 agosto 2014

Ripubblico un post del 2010. Perché oggi, gradita sorpresa, è arrivato il racconto nientemeno che del nipote di Wanda Bontà, l’autrice di libri per signorine degli anni Quaranta. Lo trovate nell’ultimo commento qui sotto, ed è un magnifico viaggio all’indietro, in un’Italia che fu… Grazie a lacustremigrato (è il nickname con cui mi ha scritto) per questo regalo d’agosto!

[post del 6 novembre 2014]

Sono tornata dal lavoro con 9 chili di libri, vorrei poterli bere come bicchieri d’acqua, ho sempre sete. Sul  comodino ne ho una pila da 60 centimetri, altri 80 centimetri per terra, una libreria a colonna da due metri poco più in là e qualche volume sparso sotto il letto. Mia figlia, in piena fase emulativa, ha aggiunto un chilo di Topolini, deve pensare che i libri si leggono a pigne, gira per casa portandoseli in blocco e brandendo una matita.

Da piccola mi rimproveravano perché leggevo troppo, ti rovinerai gli occhi, smettila e vai a giocare, che mania! L’estate dei 12 anni scopro da mia nonna due volumetti di carta ingiallita con la data dell’anno fascista: Wanda Bontà, Signorinette e Signorinette nella vita. Mia nonna butta un occhio e sentenzia non è adatto alla tua età, Continua a leggere »

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