nobiltà perduta
(Rosa Matteucci Tutta mio padre)

12 ottobre 2010
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Rosa Matteucci, Tutta mio padre (Bompiani, 2010, € 17,50, pp. 286). Per me Rosa Matteucci (classe 1960) è la miglior scrittrice italiana di oggi. Morti i genitori e il cane, Rosa – chiaro alter ego dell’autrice – ripercorre la propria vita, trascorsa fino agli otto anni in una famiglia nobile e ricchissima di Orvieto, e dagli otto in poi in una famiglia che ha sperperato tutto e vive tra il dileggio del popolino su cui un tempo dominava. Parte del merito è stato di suo padre, dedito a spiritismo, occultismo, astrologia, lotterie e gioco d’azzardo, ma non al lavoro. È con la sua perdita che Rosa fa i conti tra amore, nostalgia e rabbia, mentre dipinge i vezzi della nobiltà andata, i piatti d’oro, i “canini” di razza, la madre che pensa in tedesco. Continua a leggere »

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contro i mostri
(Giovanni Nucci Ulisse, il mare color del vino)

29 agosto 2010
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Giovanni Nucci, Ulisse. Il mare color del vino (Bruno Mondadori, 2009, € 8,80 – oppure edizioni E/O). L’autore racconta ai ragazzi l’Iliade e l’Odissea, ovvero la più grande enciclopedia di tipi umani mai scritta. Intento a offrirne il senso ai piccoli lettori, riesce a risvegliare l’attenzione dei grandi. Leggete questo passo a proposito di Polifemo. «[…] ci sono due modi per affrontare un mostro, o almeno tutti pensano che ci siano solo due modi. Il primo è andargli addosso, a tutta forza, con la spada in pugno […]. Il secondo modo è scappare. Be’, Ulisse aveva capito che c’era un’altra possibilità. Il terzo modo di affrontare un mostro è non farsi vedere per niente, o almeno cercare di non farsi vedere. In un certo senso non essere più te stesso. Il mostro, qualunque mostro sia, se tu non sei nessuno, non potrà uccidere nessuno» (pag. 85). Siamo sempre alle prese con un “mostro”. Il terzo modo potrebbe aiutare.

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dissenso
(Hans Fallada Ognuno muore solo)

18 agosto 2010
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Sul Corriere della Sera di oggi leggo che Ognuno muore solo di Hans Fallada è stato appena pubblicato da Penguin in Inghilterra, ed è un bestseller. L’ho letto dieci anni fa edito da Einaudi, un libro che non ho mai dimenticato, ma che con timore consigliavo agli amici. Ambientato nei primi anni Quaranta, è la storia, tanto più terrificante in quanto vera, di Otto e Anna, una coppia di operai di Berlino che, dopo aver perso il loro unico figlio in guerra, si ribellano al Reich nell’unico modo che riescono a immaginare: di nascosto lasciano cadere nell’atrio dei palazzi e sui pianerottoli cartoline di dissenso con frasi  come “il Fhürer mi ha assassinato mio figlio!”.  Continua a leggere »

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