il caso Laetitia Perrais e l’impossibile fuga da un’infanzia sbagliata
(Ivan Yablonka Laetitia o la fine degli uomini)

2 giugno 2019

Ivan Yablonka

Scritto da: Francesca Magni

Ivan Yablonka, Laetitia o la fine degli uomini (Einaudi 2018).

Ho trascorso l’ultima settimana ‘posseduta’ da questo libro, una ricostruzione alla Carrère (i francesi meglio di chiunque altro hanno fatto proprio il genere coniato da Truman Capote) di un fatto di cronaca che risale a gennaio 2011. Francia, regione di Nantes, Laetitia Perrais, 19 anni, viene uccisa da Tony Meilhon, 37, smembrata in sei pezzi e buttata in due laghi della zona. Il caso fa scalpore anche perché strumentalizzato dal presidente Sarkozy, che lo usa per un giro di vite sulle pene soprattutto per i crimini sessuali – e ciò che ne nasce (un po’ di vento sul fuoco populista) è tremendamente simile a certe storie di casa nostra.
Ma se questo libro mi ha posseduta è perché niente che avessi letto finora aveva mai compilato con tanta esattezza un catalogo delle metamorfosi da vittima a carnefice, o da vittima a vittima perenne. Qualcuno di noi può dirsi veramente alieno da questo meccanismo? Perciò la morte della deliziosa Laetitia Perrais, o meglio, la sua vita, generosamente ricostruita da Yablonka mi ha riconficcata nel mio passato e nel mio presente, con una domanda su tutte: cosa occorre per scampare al destino di un’infanzia sbagliata? Continua a leggere »

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