16 febbraio 2011
Tempo di lettura: 2 minuti
«Azzarderei [una tesi]: il cervello di una persona che nel corso della sua vita ha letto in media un romanzo al mese è diverso da quello di chi non ha allenato allo stesso modo la propria capacità di immedesimazione, preferendo assimilare dati di fatto. I romanzi sono realtà parallele: entrare in essi e accompagnare nel tempo i personaggi che li animano insegna delle abilità essenziali anche nella vita “reale”, per esempio saper analizzare e giudicare situazioni e opinioni degli altri come di se stessi. Il romanzo è una scuola d’eccelenza per conoscere l’essere umano». Così scrive Stefan Bollmann Continua a leggere »
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18 novembre 2010
Come un romanzo di Daniel Pennac, il più bel libro che sia stato mai regalato a genitori e insegnanti assillati dal problema di indurre i ragazzi alla lettura, comincia così: «Il verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo “amare”… il verbo “sognare”….». Ma se quell’imperativo diventa negativo, come è stato tipico di una generazione e di un’epoca, ecco che tutto cambia: Continua a leggere »
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7 novembre 2010
Tempo di lettura: 1 minuto
Mi è capitato tra le mani Preferisco leggere di Patrizia Traverso (Tea, 2010, € 12,00), quel genere di libro che in genere apro a caso per vedere cosa ne esce: pagina 87, nella foto un uomo legge a un tavolino e un ragazzo si è addormentato sulle pagine, accanto c’è una citazione di Fernando Pessoa:«La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta». Patrizia Traverso è una fotografa, ha raccolto immagini di lettori (foto curiose ma non eccezionali, a dire il vero) e a ognuna ha abbinato una citazione sul piacere della lettura: e qui sta il piccolo tesoro di questo libretto. Le citazioni, di cui in fondo è riportata la fonte, sono come una chiacchierata fra amici legati dalla stessa passione. Qualcuna è nota, come la freddura di Groucho Marx, Continua a leggere »
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