oggi Letto fra noi compie un anno!

3 agosto 2011

Tutto è cominciato con un pensiero: scrivere, dei libri, non una recensione, ma un tatuaggio. Quello che lasciano sulla pelle, la mia. E provare a scoprire se l’hanno lasciato, e in che forma, sulla vostra. Oggi Letto fra noi compie un anno. Abbiamo parlato di 350 libri, quasi uno al giorno; ci siamo ritrovati in questo spazio come gli elementi di un insieme: ricordate l’insiemistica, a scuola? Mi ha sempre affascinato l’idea che ognuno di noi appartenga a molti insiemi nei quali si ritrova in compagnia delle persone più disparate, ma tutte accomunate dalla stessa cosa.  Ora che lo guardo vecchio di un anno, questo blog mi appare come un insieme. L’insieme delle persone che qui, ogni tanto, a parlare di libri, si trovano bene. Per rendervi l’idea di quello che intendo, vi regalo un racconto/poesia di Gianni Rodari (si intitola, appunto, Insiemi) in cui mi sono imbattuta proprio in questi giorni, con sorpresa e godimento.  Rende anche le ragioni di questo blog, a ben guardare. Oltre che quelle della maggior parte (la totalità?) delle cose che scegliamo di fare. Infine, la cosa più importante. Io ho fatto nascere Letto fra noi, ma senza di voi non sarebbe mai cresciuto: e allora grazie a tutti! Continua a leggere »

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Ray Bradbury e Gianni Rodari:
due fiabe senza tempo e senza età

10 aprile 2011

xxx

Tempo di lettura: 2 minuti

Qualche volta i libri per bambini sono gioielli, e parlano anche agli adulti. Ne ho trovati due da comprare e da relagare e ve li racconto in breve. A parlarne sembra di aver detto tutto, ma è a leggerli che sprigionano la loro poesia, anche grazie alle illustrazioni che li accompagnano (molto diverse in questi due libri ma in entrambi i casi incantevoli). Continua a leggere »

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ci sono più posti in cui andare
che strade per arrivarci
(Gianni Rodari La strada che non andava
in nessun posto
)

23 dicembre 2010
Tempo di lettura: 30 secondi

Gianni Rodari, La strada che non andava in nessun posto (Emme Edizioni, 2010, € 14,50). «Certi tesori esistono soltanto per chi batte per primo una strada nuova» (pag. 26). Si chiude così questo racconto, che faceva parte delle Favole al telefono pubblicate nel 1962. Martino è incuriosito da una strada che tutti dicono non porti da nessuna parte; lo chiamano Testadura perché insiste a volerci andare, finché un giorno la imbocca. In fondo trova un castello, e una signora bellissima Continua a leggere »

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