speriamo che sia femmina
(Lia Celi Piccole donne rompono)

19 ottobre 2010

Tempo di lettura: 1 minuto

Va detto che i libri sul tema neomamma mammamoderna mammacrobata mammamia abbondano, ma se proprio ne avessimo desiderato un altro doveva essere esilarante come Piccole donne rompono di Lia Celi (Rizzoli, 2010, €16,00). Una menzione speciale va al titolo: ho in casa una baby-teenager di 7 anni e mi è sembrato parlasse di lei. Leggendolo (d’un fiato e ridendo alle lacrime) ho scoperto che sulle molte e replicanti autrici di “mum-lit” (letteratura per/sulle mamme) Lia Celi ha un vantaggio: 3 figlie femmine (e 1 maschio). Se pensate che ne faccia una questione sessista, sbagliate: ho un bambino e una bambina e posso dire che non sarebbe uguale avere tre maschi o tre femmine, immagino anche dal punto di vista del “materiale letterario”. «Una figlia è una gioia, due una sfida, tre un partito di maggioranza relativa» scrive Lia Celi. Mi viene in mente quando alla seconda gravidanza l’ecografista annunciò «È una ragazza», e mio marito, calcolato che col primogenito si finiva 2 a 2, ebbe l’urgenza di dirmi: «Bisogna fare un altro maschio, con voi donne parità numerica equivale a minoranza». Non l’ho ascoltato.

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la commedia umana
(Elizabeth Strout Olive Kitteridge)

12 agosto 2010
Tempo di lettura: 2 minuti

Elizabeth Strout, Olive Kitteridge (Fazi, 2009, € 18,50). Ci sono molte qualità soggettive che fanno giudicare un libro “bello”. A me piacciono quelli che ti si appiccicano addosso e continui a pensarci anche quando non stai leggendo. Questo è uno.

A Crosby, una cittadina sulla costa del Maine in cui immagini  casette di legno bianco, strade ampie e quelle enormi automobili americane con la fiancata di legno, si svolgono esistenze normali talvolta attraversate da fatti eccezionali – una tentata rapina con ostaggi all’ospedale, un figlio divenuto assassino della fidanzata, il dolore di una gravidanza mancata che invita al suicidio. Ma sono momenti, perché la vita è un fluire più ampio e famelico che tutto ingurgita, anche l’eccezione, anche la tragedia. Lo sa bene Olive Kitteridge, insegnante di matematica in pensione: lei è il filo rosso che collega i capitoli, ognuno un racconto perfetto e concluso.

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stupore
(Banana Yoshimoto Delfini)

12 agosto 2010
Tempo di lettura: 30 secondi

Banana Yoshimoto, Delfini (Feltrinelli, 2010, € 10,00). «Ogni volta che mi svegliavo, vedevo il soffitto di una stanza a me poco familiare e una bambina piccolissima, e mi stupivo regolarmente» (pag. 158). Kumiko, la protagonista del romanzo, è appena diventata mamma, e la scrittrice giapponese dal tocco leggero riesce a dire in due parole cosa si prova alla nascita di un figlio. Uno stupore che chiede tempo per abituarcisi. Lo stesso stupore felice che, in piccolo, ci prende di fronte a ogni cosa che facciamo nascere. Continua a leggere »

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