mentire aiuta a mutare? forse
(Amélie Nothomb Causa di forza maggiore)

29 ottobre 2010
Scritto da: Stefano Iacus

Amélie Nothomb, Causa di forza maggiore (Voland, 2009, € 14,00). È un piccolo, frizzante e divertente libro che mi ha attratto per la magnifica copertina francese (parzialmente riprodotta nelal versione italiana). Due uomini ad una festa si scambiano opinioni su quanto sia sconveniente che qualcuno muoia in casa tua. Uno dei due sostiene che se chiami la polizia sei subito tra i sospettati, meglio chiamare un taxi prima che arrivi il rigor mortis e farsi portare in ospedale assieme all’amico “molto malato”. Arrivati al pronto soccorso un medico constaterà il decesso in presenza di testimoni. Per Baptiste un tale comportamento è assurdo: “cosa c’è di male? Io chiamerei subito la polizia”, dice. Sta di fatto che il giorno successivo uno sconosciuto bussa alla sua porta trafelato e chiede di poter fare una telefonata ma non appena dall’altra parte della cornetta rispondono, il malcapitato, colto da infarto, muore! Ed è qui che parte il racconto. Baptiste non chiama la polizia ma si scambia i documenti con lo sconosciuto e si impossessa della sua identità lasciando che la polizia trovi il “suo” cadavere e si lancia in una nuova vita. Va a casa dello sconosciuto e viene accolto dalla moglie, ignara vedova, che si nutre solo di bollicine di champagne e non ha nome, ma si fa chiamare con il nome preferito dall’interlocutore. Il resto è spassoso e da leggere. Baptiste, pezzo dopo pezzo, perde (o si libera de) il suo passato ma con sollievo, prende una nuova identità e si scorda della sua molto velocemente.
Benché intriso di elementi surreali la Nothomb abilmente inzuppa il racconto di verosimilie, così che rimane fino all’ultima pagina il sapore di “be’, potrebbe anche accadere”. In fondo siamo tutti tendenti al mutamento, e a volte mentire aiuta a liberarsi del passato.

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