le infinite differenze dell’essere
(Antonietta Pastore Leggero il passo sui tatami)
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A pranzo con una collega, ho raccontato del mio imminente viaggio in Giappone. Mi ha consigliato Leggero il passo sui tatami di Antonietta Pastore (Einaudi, 2010, € 13,50), uscito qualche mese fa. Detto e comprato. È un libro piacevolissimo anche per chi non sta partendo per Tokyo e addirittura per chi non ha Continua a leggere »
diventare adulti senza crescere
(Natzume Soseki Il signorino)
Scritto da: Stefano
Natzume Soseki, Il signorino (Neri Pozza, 2007, € 14,50, traduzione di Antonietta Pastore). La rigida società giapponese vista da un bocchan, uno che non cresce, non si rassegna e rifiuta la contrapposizione tra forma e sostanza della società giapponese di inizio Novecento (ma potrebbe essere la società giapponese odierna, Continua a leggere »
日本 sushi a colazione
Sfruttando il jet-lag ci alziamo presto e andiamo a Tsukiji, il più grande mercato del pesce fresco del mondo, i cinesi ci vengono a comprare i tonni all’asta; ho visto le pinne gialle decantate dagli spot. I tonni surgelati si tagliano con una sega circolare da falegname; per il mercato corrono carrellini elettrici che trasportano casse di pesce, guidate in piedi da autisti di tutte le età e con precedenza assoluta su chiunque. La bellezza stupefacente di questo mercato sta nella varietà, si direbbe che i giapponesi mangino qualunque cosa si muove nel mare, Continua a leggere »
日本 donne moderne
Nel Giappone delle donne di Antonietta Pastore (Einaudi) descrive la società nipponica come familista, maschilista, ma anche cripto-matriarcale, se così possiamo dire. Per esempio sono le donne che, in famiglia, amministrano il budget e decidono le spese importanti, come l’acquisto di una casa. In giro per Tokyo e per Kyoto vedi donne e ragazze quasi sempre ben vestite, se sono giovani a volte hanno un look da teenager “manga”, abiti leggeri, gambe nude anche in inverno, gonnelline svolazzanti; spesso sono sexy, direi, non volgari però: c’è un tocco bon ton nella femminilità gipponese, forse è la leggerezza dei loro movimenti nonostante le gambe a parentesi e l’andatura con i piedi all’indentro, tratto somatico distintivo e anche Continua a leggere »
日本 dillo con un cartello
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I Giapponesi hanno l’illustrazione nel sangue. Nelle stazioni, in metropolitana, per la strada, nei parchi pubblici, ovunque vedi disegni come questi, che io ho fotografato a Tokyo. Piccole vignette per insegnare regole di cortesia o per esplicitare divieti. Immagini semplici e dirette, didascaliche, molto dettagliate. Con un che di infantile, verrebbe da dire, ma penso sia ingiusto e impreciso. Questo è il Paese che ha inventato i manga, Continua a leggere »
日本 d’oro e d’argento
Il cielo bianco di oggi non è riuscito ad appannare l’emozione della vista del tempio di Kinkaku-ji, detto il Padiglione d’oro. Siamo a Kyoto e questa è una meta d’obbligo, l’ex buen retiro di uno shogun, costruito nel 1397, e diventato dopo la sua morte e per suo volere un tempio. In realtà l’edificio a pagoda ai bordi di un composto laghetto immerso tra pini giapponesi e tappeti di muschio che ci lascia a bocca aperta è stato ricostruito nel 1955, dopo che un monaco gli aveva dato fuoco. Identico all’originale, pare. E di certo bellissimo. Il terreno attorno è delimitato da recinzioni in bambù, ora verde e fresco ora secco e color oro, grosse canne legate tra loro con semplici corde. C’è un culto della natura che si rischia di fraintendere: qui le piante sono ovunque, Continua a leggere »
日本 chiedete tutto ma non un cestino
In Giappone trovi facilmente qualsiasi cosa tu stia cercando, di tutto c’è una varietà infinita, di cibi come di oggetti. Solo una cosa è rara: i cestini della carta e qualunque forma di bidone della spazzatura. Eppure non ho mai visto un paese pulito come questo. Non ci sono Germania, Scandinavia, America o Canada che tengano, nemmeno in Svizzera, nemmeno in Lussemburgo ho provato questa sensazione di pulizia degli spazi comuni, interni o esterni, e mai questa assoluta certezza di non trovare una cartaccia per terra, un mozzicone di sigaretta, una cicca schiacciata. Come si concilino l’assenza di cestini e l’assenza di rifiuti penso sia un punto chiave del modo di essere di questo popolo. Continua a leggere »