incantata dalle kokeshi

17 novembre 2010

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le infinite differenze dell’essere
(Antonietta Pastore Leggero il passo sui tatami)

19 novembre 2010
Tempo di lettura: 3 minuti

A pranzo con una collega, ho raccontato del mio imminente viaggio in Giappone. Mi ha consigliato Leggero il passo sui tatami di Antonietta Pastore (Einaudi, 2010, € 13,50), uscito qualche mese fa. Detto e comprato. È un libro piacevolissimo anche per chi non sta partendo per Tokyo e addirittura per chi non ha Continua a leggere »

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diventare adulti senza crescere
(Natzume Soseki Il signorino)

20 dicembre 2010
Scritto da: Stefano

Natzume Soseki, Il signorino (Neri Pozza, 2007, € 14,50, traduzione di Antonietta Pastore). La rigida società giapponese vista da un bocchan, uno che non cresce, non si rassegna e rifiuta la contrapposizione tra forma e sostanza della società giapponese di inizio Novecento (ma potrebbe essere la società giapponese odierna, Continua a leggere »

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日本 ichi ban

27 dicembre 2010

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日本 formiche a Shibuya

27 dicembre 2010

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日本 sushi a colazione

28 dicembre 2010

Sfruttando il jet-lag ci alziamo presto e andiamo a Tsukiji, il più grande mercato del pesce fresco del mondo, i cinesi ci vengono a comprare i tonni all’asta; ho visto le pinne gialle decantate dagli spot. I tonni surgelati si tagliano con una sega circolare da falegname; per il mercato corrono carrellini elettrici che trasportano casse di pesce, guidate in piedi da autisti di tutte le età e con precedenza assoluta su chiunque. La bellezza stupefacente di questo mercato sta nella varietà, si direbbe che i giapponesi mangino qualunque cosa si muove nel mare, Continua a leggere »

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日本 donne moderne

29 dicembre 2010

Nel Giappone delle donne di Antonietta Pastore (Einaudi) descrive la società nipponica come familista, maschilista, ma anche cripto-matriarcale, se così possiamo dire. Per esempio sono le donne che, in famiglia, amministrano il budget e decidono le spese importanti, come l’acquisto di una casa. In giro per Tokyo e per Kyoto vedi donne e ragazze quasi sempre ben vestite, se sono giovani a volte hanno un look da teenager “manga”, abiti leggeri, gambe nude anche in inverno, gonnelline svolazzanti; spesso sono sexy, direi, non volgari però:  c’è un tocco bon ton nella femminilità gipponese, forse è la leggerezza dei loro movimenti nonostante le gambe a parentesi  e l’andatura con i piedi all’indentro, tratto somatico distintivo e anche Continua a leggere »

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日本 dillo con un cartello

30 dicembre 2010

I Giapponesi hanno l’illustrazione nel sangue. Nelle stazioni, in metropolitana, per la strada, nei parchi pubblici, ovunque vedi disegni come questi, che io ho fotografato a Tokyo. Piccole vignette per insegnare regole di cortesia o per esplicitare divieti. Immagini semplici e dirette, didascaliche, molto dettagliate. Con un che di infantile, verrebbe da dire, ma penso sia ingiusto e impreciso. Questo è il Paese che ha inventato i manga, Continua a leggere »

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日本 d’oro e d’argento

30 dicembre 2010

Il cielo bianco di oggi non è riuscito ad appannare l’emozione della vista del tempio di Kinkaku-ji,  detto il Padiglione d’oro. Siamo a Kyoto e questa è una meta d’obbligo, l’ex buen retiro di uno shogun, costruito nel 1397, e diventato dopo la sua morte e per suo volere un tempio. In realtà l’edificio a pagoda ai bordi di un composto laghetto immerso tra pini giapponesi e tappeti di muschio che ci lascia a bocca aperta è stato ricostruito nel 1955, dopo che un monaco gli aveva dato fuoco. Identico all’originale, pare. E di certo bellissimo. Il terreno attorno è delimitato da recinzioni in bambù, ora verde e fresco ora secco e color oro, grosse canne legate tra loro con semplici corde. C’è un culto della natura che si rischia di fraintendere: qui le piante sono ovunque, Continua a leggere »

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日本 chiedete tutto ma non un cestino

31 dicembre 2010

In Giappone trovi facilmente qualsiasi cosa tu stia cercando, di tutto c’è una varietà infinita, di cibi come di oggetti. Solo una cosa è rara: i cestini della carta e qualunque forma di bidone della spazzatura. Eppure non ho mai visto un paese pulito come questo. Non ci sono Germania, Scandinavia, America o Canada che tengano, nemmeno in Svizzera, nemmeno in Lussemburgo ho provato questa sensazione di pulizia degli spazi comuni, interni o esterni, e mai questa assoluta certezza di non trovare una cartaccia per terra, un mozzicone di sigaretta, una cicca schiacciata. Come si concilino l’assenza di cestini e l’assenza di rifiuti penso sia un punto chiave del modo di essere di questo popolo. Continua a leggere »

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