le notti di Gaza

2 agosto 2014

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Ieri sono andata a dormire serena, tre giorni di tregua a Gaza, stanotte non sarebbero caduti missili. Ma la tregua è saltata, non è chiaro il perché, e stamattina Hassan Rabee ha messo su Facebook altre foto che, dice, “I’ll never apologize for publishing”.

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l’insostenibile leggerezza dei 12 anni

17 maggio 2014

Non è il momento più opportuno ma lo fai lo stesso, chiedi un giorno e mezzo di ferie per portarlo a Riccione, la gara di scherma più importante dell’anno. Scappi dal lavoro e lo recuperi a scuola, le 3 ore di treno verranno buone per preparare la verifica di storia, 100 pagine intonse da ‘ripassare’, dal crollo dell’impero romano alle crociate, lui protesta che la storia non serve a niente, tu ti fingi cintura nera di pazienza: chi conquistò Gerusalemme nel 1099?, lui fa la faccia concentrata in uno sforzo inumano, “Goffredo di Bosone!”, dice trionfante. Buglione, non Bosone!, “Ah, sì, giusto, è quasi uguale.” Non lo è, ma prosegui con calma olimpica Continua a leggere »

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Bamboccioni o filosofi?

7 maggio 2014

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Non è il momento più opportuno ma lo fai lo stesso, chiedi un giorno e mezzo di ferie per portarlo a Riccione, la gara di scherma più importante dell’anno. Scappi dal lavoro e lo recuperi a scuola, le 3 ore di treno verranno buone per preparare la verifica di storia, 100 pagine intonse da ‘ripassare’, dal crollo dell’impero romano alle crociate, lui protesta che la storia non serve a niente, tu ti fingi cintura nera di pazienza: chi conquistò Gerusalemme nel 1099?, lui fa la faccia concentrata in uno sforzo inumano, “Goffredo di Bosone!”, dice trionfante. Buglione, non Bosone!, “Ah, sì, giusto, è quasi uguale.” Non lo è, ma prosegui con calma olimpica fino a Riccione, Continua a leggere »

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il momento giusto

8 marzo 2013

Capita che due giorni dopo aver traslocato in una casa piena di 
scale, torni da una cena con i colleghi. Quel pomeriggio avete salutato i direttori: dopo diciassette anni. Rientri tardi, ma non ti va di dormire, 
c’è l’adrenalina, il caos intorno. Prendi due scatoloni e scendi una rampa senza accendere la luce per non svegliare i bambini. Capita che inciampi, non sai come, e in quel lampo di consapevolezza in cui non senti ancora il dolore ma già lo sai, ecco che pensi: non è il momento. Continua a leggere »

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bulli e tutor

5 ottobre 2012

Dopo quattro anni di suppliche per tirarlo giù dal letto, ora me lo ritrovo in camera prima che suoni la sveglia: «Muovetevi, che devo arrivare in anticipo!». Filippo è in quinta elementare. Nella sua scuola ogni ragazzino dell’ultimo anno diventa “tutor” di un piccolino di prima. Lo aspetta davanti al portone, lo accompagna in classe, lo fa giocare nell’intervallo in cortile. È una di quelle trovate semplici che innescano circoli virtuosi grandi, come un colpetto alla prima tessera di un domino che le fa cadere tutte. Continua a leggere »

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piccoli esercizi di immedesimazione

15 marzo 2012

In questo periodo la lettura della sera con i miei figli è Zanna Bianca. Il romanzo inizia con due uomini che attraversano il selvaggio nord in slitta per portare un morto in città, al funerale. Il viaggio è nei ghiacci perenni, con i lupi affamati in agguato. Ogni sera, complice una lupa astuta, il branco selvatico riesce a portare via uno dei cani della slitta. I due uomini vedono la loro fine vicina, uno muore sbranato, l’altro sopravvive in una lotta estrema a colpi di tizzoni ardenti che ci ha fatto trattenere il fiato. Nella seconda parte il racconto cambia registro. C’è una lupa, quella astuta, e ha un cucciolo che soffre la fame come tutti gli animali del gelido nord, finché non muove i primi passi fuori dalla tana, dove trova un mondo che lo seduce e lo minaccia; c’è la lince inferocita a cui lui ha divorato il piccolo, c’è la scoperta di essere predatore ma anche preda. E mentre il giovane lupo combatte la sua battaglia per la sopravvivenza, mio figlio Filippo mi dice: «È strano, prima odiavamo i lupi e volevamo che morissero. Adesso gli vogliamo bene e speriamo che vincano». Già, Jack London è maestro a calarci negli occhi e nel cuore ora di un uomo ora di un lupo, Continua a leggere »

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voglio una stanchezza più giusta
(Byung-Chul Han La società della stanchezza))

14 marzo 2012

Tra le decine di libri che ogni giorno fanno traboccare la mia scrivania e il mio senso di inadeguatezza (non potrò mai guardarli tutti!), un lunedì di ordinaria frenesia eccone comparire uno piccolo piccolo. La società della stanchezza (edizioni Nottetempo, 2012, € 6,00). L’autore, Byung-Chul Han, è un filosofo di origini coreane che lavora in Germania e studia gli effetti della globalizzazione sui ritmi di vita delle persone. Sarà la mole non molesta, sarà il titolo: mi ci butto con il sollievo con cui ci si fa abbracciare quando si è affranti. Ecco cosa sostiene:  «la società disciplinare fatta di manicomi, prigioni caserme e fabbriche» ha lasciato il posto «a una società fatta di fitness center, grattacieli di uffici, banche, aeroporti, centri commerciali», un mondo pieno di cose all’apparenza positive che ci saturano Continua a leggere »

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ho il mal di cemento (e ottime ragioni per averlo): leggete Le conseguenze del cemento
di Luca Martinelli

9 dicembre 2011

Luca Martinelli, Le conseguenze del cemento. Perché l’onda grigia cancella l’Italia? Protagonisti, trama e colpi di scena di un copione insostenibile (Altraeconomia Edizioni, 2011, € 14,00, pp. 174). Mi arriva in redazione questo libretto grigio e giallo e contiene la risposta al mio mal di cemento. Chi guadagna in questo sconsiderato costruire? Servono davvero tutte le case che nascono come funghi (e che, in questi tempi in cui cerco casa, vedo spesso vuote, con perenni cartelli vendesi)? Se le alluvioni sono diventate sempre più letali, non sarà anche colpa del territorio massacrato? Qui le risposte arrivano a bomba Continua a leggere »

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ho allargato le braccia e ho iniziato a volare

26 ottobre 2011

Esco esausta da una giornata ordinaria, la lista delle cose da fare spuntata solo a metà, il lavoro che ha preso la forma beffarda della legge di Murphy, o non ce l’hai o ne hai in eccesso. I sogni, sempre troppo in fondo alla lista perché si arrivi a occuparsene. Parcheggio sotto casa, non mi sono accorta d’aver guidato, la testa a bagno nel brodo raffreddato che è la stanchezza. Giro la chiave nella porta e la vita mi scuote, Continua a leggere »

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caos forza separazione
(dall’antologia Maternità possibili)

7 ottobre 2011

Maternità possibili (Edizioni Scalino) è un’antologia di 122 storie, racconti, riflessioni, ma anche canzoni e poesie, intorno al tema della maternità scritti da madri e non. Il dettaglio originale è che i nomi delle autrici sono elencati in copertina, mentre i singoli testi sono volutamente non firmati. L’effetto è quello di un puzzle che si compone pezzo dopo pezzo raccontando come la maternità cambia o potrebbe cambiare la vita di ogni donna. C’è anche un mio scritto, che potete leggere qui in anteprima. Continua a leggere »

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