Francia in bici / la via dei due mari

13 agosto 2016

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DA HOMPS A NARBONNE + PORT LA NOUVELLE 64 km
Ognuno sta sulla bicicletta con il suo stile, sostengono i miei figli, è un po’ come l’andatura quando si cammina. Il papà ha un assetto sportivo, da competizione; la 12enne ha l’aria di una che passeggia, ma macina chilometri in scioltezza con pedalata precisa e regolare; il 14enne sta sulla bici come nella vita, facendo un gran casino: in piedi, sgommando, impennando, seduto sul portapacchi, zigzagando e spesso cadendo. E io… be’, dicono loro, sto abbarbicata alla bici come se facessi il gran premio della montagna.
Oggi in effetti mi sembra così. Sarà che abbiamo deviato per i campi e i paesini cercando di evitare gli sterrati lungo il canale e la via è a salite e discese sotto un sole implacabile. A ristorarci, le incursioni nelle vigne dove assaggiamo vari tipi di uva da vino che presa così dai tralci ha un sapore senza eguali. Sarà che a Narbonne, la meta di oggi, arriviamo in fretta e ci viene l’ardita idea di andare subito al mare: Sono 15 km, dice qualcuno dopo una sommaria consultazione della mappa, Poi torniamo in treno, propone qualcun altro, e lasciati i bagagli nell’alberghetto in super centro e super economico trovato con super botta di fortuna, infiliamo costume e ciabatte e partiamo di nuovo verso sud.
La strada è una meraviglia, da un lato il canale dall’altro uno stagno a ridosso del mare. Una colonia di cicogne prende il volo sopra le nostre teste, l’aria profuma di mare, la pista è sterrata ma regolare, corriamo euforici per molti chilometri, finché la meta non inizia ad allontanarsi. Per un curioso effetto miraggio, la strada anziché accorciarsi si allunga, i 15 km si rivelano quasi il doppio, l’umidità del mare fiacca gli animi, ed è ora di cena. Verso il sessantesimo chilometro della giornata ho la lingua felpata di Fantozzi durante la corsa ciclistica aziendale e visioni da calore, anche a me appare l’arcangelo Gabriele ad annunciare… che abbiamo fatto 600 km. Sullo spiaggione di Port La Nouvelle, che non ha colori né fascino, propongo di scrivere 600 sulla sabbia e fare un autoscatto, quando, rifatte le somme delle dieci tappe, ci accorgiamo che siamo solo a 550.
Il 14enne si dichiara indignato dalla mia carente attitudine sportiva, una media di 55 km al giorno per lui è indecorosa, anche se, è una certezza, lui a forza di zigzagare ne ha fatti almeno il 2% in più.
Ceniamo sulla spiaggia bevendo birra e sangria e torniamo in treno a Narbona, fondata dai Romani sulla via per la Spagna: una piccola città bellissima. Abbiamo deciso che questa è la nostra tappa “mediterranea “, rinunciamo a Sète e domani si risale a Bordeaux per raggiungere l’oceano e onorare il senso (e il nome) della Cicloroute des deux mers, la via dei due mari.

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